Tesi etd-03312016-151658 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
BACCI, VALENTINA
URN
etd-03312016-151658
Titolo
Le vicende dell'architettura ecclesiastica a Livorno (1783-1866)
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA DELL'ARTE
Relatori
relatore Prof.ssa Nuti, Lucia
Parole chiave
- Livorno
- soppressione degli ordini
- soppressione delle confraternite
Data inizio appello
18/04/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
La tesi ha come argomento la soppressione degli ordini e delle confraternite nelle città di Livorno avvenute nell’arco temporale che va dal 1783 al 1866 sotto il granduca Pietro Leopoldo Asburgo-Lorena, il periodo dell’occupazione della Toscana da parte di Napoleone e dal governo dopo l’Unità d’Italia.
Le riforme attuate da granduca Pietro Leopoldo durante la sua reggenza avevano come obiettivo quello di creare una chiese Toscana indipendente dalla Santa Sede di Roma, troppo presente, non solo nelle questioni religiose Toscane, ma anche nella vita civile. Le leggi emanate contro la manomorta quindi l’esproprio di tutti quei terreni di appartenenza della chiesa servirono a ridistribuire i terreni e ad incentivare e promuovere l’agricoltura Toscana.
Il governo francese attuò le soppressioni e quindi l’esproprio di beni mobili e immobili di appartenenza alla chiesa per finanziare le guerre di conquista intraprese da Napoleone Bonaparte.
Il governo italiano mise in atto il programma di soppressione ecclesiastico per ripianare il deficit del debito pubblico italiano.
La città di Livorno fu soggetta e tutti e tre i programmi di riforma dei tre governi sopra menzionati, infatti molti ordini presenti nella città furono costretti ad abbandonare le proprie chiese e conventi perché soppressi. Gli edifici rimasti vuoti solo in minoranza furono demoliti o destinati ad altri usi, infatti nella maggior parte dei casi le chiese furono affidate a sacerdoti secolari o ad altri ordini o congregazioni scampate al programma di riforma. Molte chiese sono giunte fino ad oggi nella loro condizione originaria e altre lo sarebbero altrettanto se i bombardamenti della seconda Guerra Mondiale non le avessero fortemente danneggiate e quindi successivamente demolite.
Pertanto si può affermare che il paino di soppressione previste dai governi colpì gli ordini e le congregazioni presenti nella città più che le chiese. Gli unici immobili maggiormente soggetti alle soppressioni furono i conventi quasi totalmente espropriati e utilizzati con una nuova destinazione d’uso, come carceri, collegi laici e scuole ecc.
Le riforme attuate da granduca Pietro Leopoldo durante la sua reggenza avevano come obiettivo quello di creare una chiese Toscana indipendente dalla Santa Sede di Roma, troppo presente, non solo nelle questioni religiose Toscane, ma anche nella vita civile. Le leggi emanate contro la manomorta quindi l’esproprio di tutti quei terreni di appartenenza della chiesa servirono a ridistribuire i terreni e ad incentivare e promuovere l’agricoltura Toscana.
Il governo francese attuò le soppressioni e quindi l’esproprio di beni mobili e immobili di appartenenza alla chiesa per finanziare le guerre di conquista intraprese da Napoleone Bonaparte.
Il governo italiano mise in atto il programma di soppressione ecclesiastico per ripianare il deficit del debito pubblico italiano.
La città di Livorno fu soggetta e tutti e tre i programmi di riforma dei tre governi sopra menzionati, infatti molti ordini presenti nella città furono costretti ad abbandonare le proprie chiese e conventi perché soppressi. Gli edifici rimasti vuoti solo in minoranza furono demoliti o destinati ad altri usi, infatti nella maggior parte dei casi le chiese furono affidate a sacerdoti secolari o ad altri ordini o congregazioni scampate al programma di riforma. Molte chiese sono giunte fino ad oggi nella loro condizione originaria e altre lo sarebbero altrettanto se i bombardamenti della seconda Guerra Mondiale non le avessero fortemente danneggiate e quindi successivamente demolite.
Pertanto si può affermare che il paino di soppressione previste dai governi colpì gli ordini e le congregazioni presenti nella città più che le chiese. Gli unici immobili maggiormente soggetti alle soppressioni furono i conventi quasi totalmente espropriati e utilizzati con una nuova destinazione d’uso, come carceri, collegi laici e scuole ecc.
File
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