Tesi etd-03312009-182918 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
VARONE, FEDERICO SALVATORE
URN
etd-03312009-182918
Titolo
Determinazione del fabbisogno in freddo dell'albicocco: analisi delle interazioni esistenti tra genotipo e fattori climatici
Dipartimento
AGRARIA
Corso di studi
SCIENZE DELLA PRODUZIONE E DIFESA DEI VEGETALI
Relatori
Relatore Dott. Viti, Raffaella
Parole chiave
- adattabilità ambientale
- anomalie gemme
- dormienza
- fabbisogno in freddo
Data inizio appello
20/04/2009
Consultabilità
Completa
Riassunto
RIASSUNTO ANALITICO
Lo scopo della ricerca è stato quello di effettuare un’analisi sulle principali relazioni intercorrenti tra la variabilità genetica nell’albicocco e le capacità di adattabilità ambientale.
L’albicocco è caratterizzato da un areale di diffusione piuttosto ampio e grazie alla grande ricchezza del germoplamsa è possibile rinvenirlo in ambienti con caratteristiche pedoclimatiche anche molto differenti. In realtà i singoli genotipi sono caratterizzati da notevole rigidità in termini di adattabilità ambientale ed i fattori ambientali possono condizionare in maniera significativa il comportamento produttivo, spesso cultivar introdotte in areali con caratteristiche climatiche differenti da quelle originarie presentano notevoli problematiche di adattabilità e forti limitazioni nella produzione.
Le esigenze ambientali dell’albicocco sono legate in maniera molto stretta al soddisfacimento del fabbisogno in freddo ed al supermanto della fase di dormienza il cui decorso è in grado di condizionare il successivo comportamento produttivo dela pianta.
Tra i fattori ambientali certamente assume grandissima importanza il decorso delle temperature autunno-vernine che influenza in maniera diretta il soddisfacimento del fabbisogno in freddo.
La ricerca è stata condotta in un biennio caratterizzato da significative differenze nell’andamento climatico, allo scopo di osservare le differenze nel comportamento di più genotipi di diversa origine geografica e con differenti caratteristiche agronomiche valutando le possibili conseguenza di tali differenze climatiche sulla fisiologia e sul comportamento produttivo della pianta.
Attraverso la tecnica della forzatura è stato determinato il superamento della fase di dormienza (endo- eco-dormienza).
Inoltre è stata valutata la possibile influenza del decorso della fase di dormienza sulla comparsa di anomalie nelle gemme a fiore, sull’entità della fioritura e dell’allegagione e conseguentemente sulla produttività finale della pianta.
Le differenze climatiche registrate nel biennio hanno confermato il ruolo diretto che il fattore climatico rappresentato dalle temperature assume nel soddisfacimento delle esigenze termiche, inoltre è stato possibile osservare come le difficoltà nell’accumulo in freddo durante la stagione invernale ed il supermanto non ottimale della fase di dormienza siano responsabili di diverse problematiche nella fisiologia della pianta rappresentate soprattutto da una scarsa entità della fioritura, dell’allegagione, alta percentuale di anomalie nelle gemme a fiore e cascola dimostrando come il fattore climatico sia il parametro principiale nella valutazione della potenziale adattabilità di un genotipo in un determinato arelae.
Lo scopo della ricerca è stato quello di effettuare un’analisi sulle principali relazioni intercorrenti tra la variabilità genetica nell’albicocco e le capacità di adattabilità ambientale.
L’albicocco è caratterizzato da un areale di diffusione piuttosto ampio e grazie alla grande ricchezza del germoplamsa è possibile rinvenirlo in ambienti con caratteristiche pedoclimatiche anche molto differenti. In realtà i singoli genotipi sono caratterizzati da notevole rigidità in termini di adattabilità ambientale ed i fattori ambientali possono condizionare in maniera significativa il comportamento produttivo, spesso cultivar introdotte in areali con caratteristiche climatiche differenti da quelle originarie presentano notevoli problematiche di adattabilità e forti limitazioni nella produzione.
Le esigenze ambientali dell’albicocco sono legate in maniera molto stretta al soddisfacimento del fabbisogno in freddo ed al supermanto della fase di dormienza il cui decorso è in grado di condizionare il successivo comportamento produttivo dela pianta.
Tra i fattori ambientali certamente assume grandissima importanza il decorso delle temperature autunno-vernine che influenza in maniera diretta il soddisfacimento del fabbisogno in freddo.
La ricerca è stata condotta in un biennio caratterizzato da significative differenze nell’andamento climatico, allo scopo di osservare le differenze nel comportamento di più genotipi di diversa origine geografica e con differenti caratteristiche agronomiche valutando le possibili conseguenza di tali differenze climatiche sulla fisiologia e sul comportamento produttivo della pianta.
Attraverso la tecnica della forzatura è stato determinato il superamento della fase di dormienza (endo- eco-dormienza).
Inoltre è stata valutata la possibile influenza del decorso della fase di dormienza sulla comparsa di anomalie nelle gemme a fiore, sull’entità della fioritura e dell’allegagione e conseguentemente sulla produttività finale della pianta.
Le differenze climatiche registrate nel biennio hanno confermato il ruolo diretto che il fattore climatico rappresentato dalle temperature assume nel soddisfacimento delle esigenze termiche, inoltre è stato possibile osservare come le difficoltà nell’accumulo in freddo durante la stagione invernale ed il supermanto non ottimale della fase di dormienza siano responsabili di diverse problematiche nella fisiologia della pianta rappresentate soprattutto da una scarsa entità della fioritura, dell’allegagione, alta percentuale di anomalie nelle gemme a fiore e cascola dimostrando come il fattore climatico sia il parametro principiale nella valutazione della potenziale adattabilità di un genotipo in un determinato arelae.
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