• collettori solari
• frazione solare
• pannelli solari
• solare

Questa tesi di laurea nasce in un contesto di grande sensibilizzazione verso i temi riguardanti l’ambiente, il risparmio energetico e l’utilizzo di fonti rinnovabili. Stante questo “humus” culturale, si ingenera naturalmente un’attenzione particolare verso tutti quei fattori in grado di influenzare la concezione progettuale di queste fonti energetiche.

Obiettivo della presente tesi di laurea è indagare su quanta parte abbia nella determinazione della resa dei sistemi solari la procedura di calcolo adottata e su quanto le raccomandazioni sull’inclinazione delle superfici di captazione solare siano da essa influenzati.

Le diverse procedure di calcolo, il cui numero è evidentemente molto elevato, sono state applicate ad un caso pratico di un edificio adibito ad uso uffici di cui si sono analizzati nel dettaglio tutti i dati sensibili, dal punto di vista energetico, dei vari componenti. Ad una prima applicazione limitata alla produzione di ACS (acqua calda sanitaria) segue una seconda per la produzione combinata di ACS e integrazione del riscaldamento.

Gli obiettivi di preminente interesse, che ci si è posti a principio dell’indagine, sono due. Il primo è quello di definire qualitativamente e quantitativamente, ove possibile, quale ruolo rivesta la scelta del modello di calcolo nella determinazione della percentuale di copertura del fabbisogno, (frazione solare f), che può essere garantita da un’installazione di pannelli solari, stante la presenza in letteratura di diverse procedure di determinazione della radiazione solare incidente su una superficie.

Il secondo obiettivo è quello di stabilire una scala di rendimenti delle diverse tipologie di collettori prese in considerazione e parimenti di individuare, se vi siano e in che misura, difetti procedurali nella determinazione medesima.