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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03312008-114620


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
BITTONI, DARIO
URN
etd-03312008-114620
Titolo
Tecniche di micorrizazione nel vivaismo olivicolo.
Dipartimento
AGRARIA
Corso di studi
SCIENZE DELLA PRODUZIONE E DIFESA DEI VEGETALI
Relatori
Relatore Prof. Morini, Stefano
Parole chiave
  • micorrizazione
  • micorrize arbuscolari
  • vivaismo olivicolo
Data inizio appello
14/04/2008
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il vivaismo olivicolo rappresenta un settore molto importante delle produzioni agricole nazionali. Obbiettivo fondamentale di questa particolare attività è quella di produrre piante di olivo da destinare ai nuovi impianti con elevate caratteristiche qualitative. Durante gli ultimi decenni, infatti, la ricerca scientifica ha concentrato i propri sforzi proprio nel potenziare il livello qulitativo del materiale vegetale introducendo varie tecniche come l'impiego di trattamenti rizogeni alle talee, l'applicazione della nebulizzazione e del riscaldamento basale e l'introduzione di nuove tecniche di forzatura nell'allevamento in contenitore.
Esistono comunque ancora margini di miglioramento nel settore e una nuova frontiera è rappresentata dall'introduzione di alcune moderne biotecnologie tra le quali molto interessante è quella basata sull'induzione di simbiosi mutualistica tra funghi micorrizici e pianta ospite. Risulta evidente che gli endofiti fungini coinvolti nella simbiosi non sono solo parte integrante dell'apparato radicale ma sono degli elementi essenziali di biofertilizzazione, di bioregolazione e di controllo biologico. Grazie a tale simbiosi la pianta acquista un maggior potenziale di accrescimento e può sopportare meglio gli stress cui è sottoposta dal momento della sua produzione in vivaio fino al termine della sua vita produttiva.
Scopo di questo lavoro è stato quello di analizzare la capacità di due varietà di olivo, Leccino e Frantoio, di instaurare rapporti simbiotici con una miscela di funghi selezionati nell'ottica di valutare la possibilità di utilizzare tali vantaggi direttamente in vivaio durante la produzione delle piante e le problematiche derivanti dalla loro applicazione a livello aziendale. Le due varietà analizzate hanno evidenziato una diversa sensibilità e dipendenza dalla simbiosi micorrizica arbuscolare. Le piante inoculate della varietà Leccino, infatti, hanno presentato un "effetto crescita", cioè un aumento del peso, della lunghezza dei germogli e del numero delle foglie, evidenziando un elevato grado di sensibilità alle micorrize presenti nella miscela (Glomus mossae, Glomus intraradices, Glomus sp., Sclerocystis) utilizzato nella sperimentazione.
La varietà Frantoio,invece, ha evidenziato risposte meno accentuate anche se le piante infette hanno presentato germogli maggiormente sviluppati rispetto al controllo. Tali risultati sottolineano come possa esistere una marcata variabilità di risposta alla simbiosi tra le diverse varietà all'interno della stessa specie vegetale. In generale, gli apparati radicali di entrambe le varietà, invece, non hanno evidenziato differenze di sviluppo significative rispetto al controllo.
Dai risultati del presente lavoro sono emerse alcune conoscenze particolarmente importanti sulla simbiosi mutualistica fungo-pianta di olivo, che, oltre a confermare quanto già noto in letteratura, lasciano intravedere dei consistenti vantaggi sull'applicazione della micorrizazione, almeno per alcune cultivar, durante la propagazione vivaistica delle piante medesime.
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