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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03302022-134506


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DI LENA, NIVES
URN
etd-03302022-134506
Titolo
DRONI MARINI: IMPATTO AMBIENTALE E DISASTER MANAGEMENT
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE MARITTIME E NAVALI
Relatori
relatore C.F. (AN) Rendina, Martino
correlatore C.C. (AN) Mugnai, Mauro
Parole chiave
  • law
  • agreements
  • pollution
  • unmanned
  • vehicle
  • oil
  • plastic
Data inizio appello
07/04/2022
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Ogni anno più di 350.000 tonnellate d' idrocarburi vengono riversate in mare, di cui ben il 75% per errore umano. Ogni minuto nel solo Mediterraneo viene scaricato un equivalente di 33.800 bottigliette di plastica, per un totale di 570.000 tonnellate l’anno e si stima che in mare ve ne siano già 150 milioni di tonnellate.
Solo all’Unione Europea i danni da inquinamento costano 320 miliardi di euro l’anno e i danni per il cambiamento climatico derivante circa 11,1 miliardi di euro l’anno.
Questi dati preoccupanti rendono inconfutabile l’incidenza negativa sull’ambiente, sull’economia e sulla salute. Pertanto è lecito affermare, rimanendo in linea con la giurisprudenza, che l’inquinamento è e va affrontato come un disastro.
La consapevolezza di tali rischi ha portato, già dalla seconda rivoluzione industriale, all’elaborazione delle prime convenzioni e dei primi accordi in materia, anche se queste erano ancora da ritenersi acerbe. Tuttavia, la vera presa di coscienza è avvenuta solo a valle del tragico incidente della petroliera Torrey Canyon che, nel 1967: questo episodio ha scosso gli animi internazionali avviando un nuovo sviluppo normativo e ponendo l’attenzione al principio della prevenzione. L’ambiente è così diventato un bene trasversale: tutte le convenzioni, le leggi e le normative sono ritenute applicabili solo dopo un’attenta valutazione delle stesse, in quanto tutti i livelli pongono, ormai, uno sguardo attento alla questione. Ad esempio, progetti navali devono rispettare le regole ben esposte da MARPOL 73/78 e in particolari casi quello del Polar Code, ed è ormai obbligatoria una copertura assicurativa volta al risarcimento immediato di eventuali danni.
L’applicazione a livello nazionale di queste convenzioni e normative, che sono alla base del T.U.A. - vale a dire il monitoraggio del buono stato ambientale, il suo mantenimento e l’eventuale ripristino - è attualmente limitata alla campionatura in situ per mezzo di unità navali e al tracciamento satellitare dei fattori inquinanti. Forte spinta, in linea a tali fini, è però resa possibile dai droni: la risposta tempestiva, l’analisi veloce dei campioni d’acqua e dell’aria (anche a livello CBRNE), l’elevata mobilità, sono peculiarità che rendono i robot marini autonomi un supporto unico per la lotta contro l’inquinamento e la gestione del disastro.
Per dimostrare l’affidabilità e gli enormi vantaggi in termini economici, di endurance, di prestazioni, e non solo, vengono condotti molti test in tutto il mondo per dimostrare come l’impiego degli Unmanned Vehicles (UV) sia versatile in tutti gli scenari. I precedenti limiti di applicazione delle leggi, come il monitoraggio dei parametri in ambienti ostili all’uomo, sono così superati; non è un caso che questi droni abbiano già trovato vasto impiego nelle campagne oceanografiche nel Mar Glaciale Artico (High North 2020/2021) e nel SAR con condizioni meteo-marine estreme.
La Forza Armata, per via dei suoi molteplici compiti istituzionali che vanno dalla difesa degli interessi nazionali all’aiuto della popolazione nei casi di calamità naturale, non solo gioverebbe di tali ausili ma fornirebbe anche un forte impulso alle industrie e alle start-up territoriali. Avere a disposizione un drone da affiancare durante le operazioni rende le stesse più veloci ma anche più sicure, poiché solleva l’uomo dai compiti più stressanti e pericolosi; l’automazione, i sistemi di droni eterogenei, possono fare la differenza tra un disastro ed un’operazione di successo, e l’Italia, ospite annuale dell’esposizione internazionale di droni, ne è già pienamente consapevole.

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