Tesi etd-03302014-133416 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PUCCINI, MARCO
URN
etd-03302014-133416
Titolo
DETERMINAZIONE DEL FABBISOGNO IN FREDDO DELL'ALBICOCCO: INTERAZIONI TRA GENOTIPO E HABITUS.
Dipartimento
SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AGRO-AMBIENTALI
Corso di studi
PRODUZIONI AGROALIMENTARI E GESTIONE DEGLI AGROECOSISTEMI
Relatori
relatore Prof. Viti, Raffaella
Parole chiave
- albicocco
- habitus
- apricot
- chilling requirements
- dormienza dormanc
- habitus
Data inizio appello
14/04/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Relatore: Dott. Raffaella Viti
Correlatore: Dott. Susanna Bartolini
Corso di Laurea: Produzioni Agroalimentari e Gestione degli Agroecosistemi
Titolo della tesi: Determinazione del fabbisogno in freddo dell'albicocco: interazioni tra genotipo e habitus.
Riassunto: Introduzione: Le problematiche di adattabilità ambientale dell’albicocco (Prunus Armeniaca L.) sono condizionate direttamente dalla necessità di superare in maniera ottimale, la fase di dormienza attraverso il soddisfacimento del fabbisogno in freddo (F.F). I diversi genotipi di albicocco sono caratterizzati da un’elevata variabilità di portamenti e da una certa rigidità in termini di adattabilità ambientale, tale da condizionare in maniera significativa la fisiologia della pianta e conseguentemente la capacità produttiva. Le esigenze pedoclimatiche di questa specie, variabili in relazione al genotipo, sono determinanti per il superamento della fase di dormienza e del relativo F.F.
Scopo: Lo scopo della ricerca è stato quello di individuare l’habitus che contraddistingue i diversi genotipi in modo tale da poter analizzare le relazioni che intercorrono con l’uscita della dormienza. E’ stato evidenziato il comportamento delle varie cultivar nelle condizioni climatiche reali della maremma toscana, in modo da valutare l’influenza dell’habitus e delle diverse posizioni dei rami produttivi all’interno della chioma, sul processo di sviluppo delle gemme a fiore.
Materiali e metodi: Il lavoro è stato condotto su tre differenti genotipi, scelti in base alle loro diverse caratteristiche morfologiche ed agronomiche. Durante il periodo di osservazione sono state registrati i caratteri biometrici dei genotipi; lo stadio fenologico delle gemme a fiore per la determinazione della percentuale di cascola e fioritura; l’indice di fertilità e l’epoca di fioritura; le temperature giornaliere per il calcolo delle Chilling Units al fine di determinare l’accumulo in freddo. Attraverso il test della forzatura si è analizzato il soddisfacimento del F.F., per individuare il termine della fase di endo ed ecodormienza, associato all'osservazione dello sviluppo dei vasi xilematici.
Risultati: Il decorso delle temperature invernali registrate nel 2014, non hanno rappresentato un limite nell'evoluzione dei processi fisiologici legati alla dormienza. Sono state individuati 3 tipologie di habitus (aperto, assurgente e regolare) evidenziando nell’angolo di inserzione e nell’indice volumetrico i parametri fondamentali nella classificazione del portamento. A prescindere dall’habitus l’utilizzo della forzatura, è risultata utile solo nelle cv a basso F.F. L’analisi conclusiva dei risultati sembra quindi confermare un ruolo importante del genotipo, del portamento e della posizione dei rami sulla chioma sul comportamento produttivo dell’albicocco, in quanto condiziona in maniera diretta i processi legati al soddisfacimento del fabbisogno in freddo ed al superamento della fase di dormienza.
Correlatore: Dott. Susanna Bartolini
Corso di Laurea: Produzioni Agroalimentari e Gestione degli Agroecosistemi
Titolo della tesi: Determinazione del fabbisogno in freddo dell'albicocco: interazioni tra genotipo e habitus.
Riassunto: Introduzione: Le problematiche di adattabilità ambientale dell’albicocco (Prunus Armeniaca L.) sono condizionate direttamente dalla necessità di superare in maniera ottimale, la fase di dormienza attraverso il soddisfacimento del fabbisogno in freddo (F.F). I diversi genotipi di albicocco sono caratterizzati da un’elevata variabilità di portamenti e da una certa rigidità in termini di adattabilità ambientale, tale da condizionare in maniera significativa la fisiologia della pianta e conseguentemente la capacità produttiva. Le esigenze pedoclimatiche di questa specie, variabili in relazione al genotipo, sono determinanti per il superamento della fase di dormienza e del relativo F.F.
Scopo: Lo scopo della ricerca è stato quello di individuare l’habitus che contraddistingue i diversi genotipi in modo tale da poter analizzare le relazioni che intercorrono con l’uscita della dormienza. E’ stato evidenziato il comportamento delle varie cultivar nelle condizioni climatiche reali della maremma toscana, in modo da valutare l’influenza dell’habitus e delle diverse posizioni dei rami produttivi all’interno della chioma, sul processo di sviluppo delle gemme a fiore.
Materiali e metodi: Il lavoro è stato condotto su tre differenti genotipi, scelti in base alle loro diverse caratteristiche morfologiche ed agronomiche. Durante il periodo di osservazione sono state registrati i caratteri biometrici dei genotipi; lo stadio fenologico delle gemme a fiore per la determinazione della percentuale di cascola e fioritura; l’indice di fertilità e l’epoca di fioritura; le temperature giornaliere per il calcolo delle Chilling Units al fine di determinare l’accumulo in freddo. Attraverso il test della forzatura si è analizzato il soddisfacimento del F.F., per individuare il termine della fase di endo ed ecodormienza, associato all'osservazione dello sviluppo dei vasi xilematici.
Risultati: Il decorso delle temperature invernali registrate nel 2014, non hanno rappresentato un limite nell'evoluzione dei processi fisiologici legati alla dormienza. Sono state individuati 3 tipologie di habitus (aperto, assurgente e regolare) evidenziando nell’angolo di inserzione e nell’indice volumetrico i parametri fondamentali nella classificazione del portamento. A prescindere dall’habitus l’utilizzo della forzatura, è risultata utile solo nelle cv a basso F.F. L’analisi conclusiva dei risultati sembra quindi confermare un ruolo importante del genotipo, del portamento e della posizione dei rami sulla chioma sul comportamento produttivo dell’albicocco, in quanto condiziona in maniera diretta i processi legati al soddisfacimento del fabbisogno in freddo ed al superamento della fase di dormienza.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
La_deter...ccini.pdf | 2.75 Mb |
Contatta l’autore |