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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03292024-081033


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SGHERRI, IVAN
URN
etd-03292024-081033
Titolo
Acido pelargonico come erbicida naturale nell’agroecosistema vigneto: efficacia e criticità
Dipartimento
SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AGRO-AMBIENTALI
Corso di studi
PRODUZIONI AGROALIMENTARI E GESTIONE DEGLI AGROECOSISTEMI
Relatori
relatore Dott. Benvenuti, Stefano
Parole chiave
  • acido pelargonico
  • erbicidi naturali
  • esigenze di alternative al glifosate
  • flora spontanea in vigneto
  • gestione convenzionale del vigneto
  • integrated cultivation systems
  • natural herbicides
  • necessity of alternatives to glyphosate
  • pelargonic acid.
  • sistemi colturali «integrati»
  • spontaneous flora in vineyard
  • vineyard conventional management
Data inizio appello
15/04/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
15/04/2094
Riassunto
Il controllo della flora spontanea degli agroecosistemi viticoli è ormai da tempo basata sull’uso di glifosate distribuito lungo i filari della coltura lasciando inerbite le aree attigue. Pur essendo difficile sostituire questo erbicida dotato dalla ben nota attività “sistemica”, sia sotto un profilo agronomico che economico, la sperimentazione in oggetto ha avuto lo scopo di verificare se, ed in che modo, tale erbicida possa essere sostituito da alternative più eco-compatibili.
A tal fine è stato testato un erbicida pseudo-naturale, l’acido pelargonico, in due vigneti localizzati nella parte sud della Toscana (provincia di Grosseto). Tale erbicida è ottenuto direttamente dall’acido oleico (C18) che viene industrialmente “spezzato” in 2 unità (C9) dotate di attività erbicida.
Nel periodo primaverile-estivo del 2023 è stato distribuito un prodotto commerciale (Missito, Bayer) i tre diversificate epoche in parcelle sperimentali di due vigneti (5 per entrambi per un totale di 10 parcelle) a diversificata epoca di impianto costituite da 3 filari di 100 m di lunghezza. Su tali aree sono stati effettuati lanci di un rettangolo di dimensioni note (30 x 40 cm) in modo da valutare quantità e composizione botanica delle fitocenosi presenti lungo i filari della coltura. I dati sono stato poi elaborati in funzione delle rispettive caratteristiche biologiche e sottoposte all’analisi della varianza (ANOVA).
L’acido pelargonico ha dato ottimi risultati nei confronti di quasi tutte le specie a ciclo annuale. Tuttavia alcune specie sono risultate in grado di sopravvivere (Conyza candensis e Euphorbia prostrata). Il motivo di tale mancato effetto fitocida ha avuto due diversificate cause nelle due specie citate. Mentre nel caso di Conyza canadensis si è verificata “resilienza”, l’Euphorbia prostrata è sopravvissuta per il mancato raggiungimento della soluzione erbicida per il suo posizionamento prostrato al di sotto della “canopy” della fitocenosi.
Le specie a ciclo perenne hanno mostrato una forte capacità di ri-vegetazione dopo l’iniziale disseccamento. L’acido pelargonico non ha le stesse performances agronomiche del glifosate ma appare una valida opportunità per un suo utilizzo in sistemi colturali di tipo “integrato”.

The control of the spontaneous flora of viticultural agroecosystems has for some time now been based on the use of glyphosate distributed along the rows of the crop, leaving the adjacent areas grassed. Although it is difficult to replace this herbicide with its well-known "systemic" activity, both from an agronomic and economic point of view, the experiment in question had the aim of verifying whether, and in what way, this herbicide can be replaced by more eco-friendly alternatives. compatible.
To this end, a pseudo-natural herbicide, pelargonic acid, was tested in two vineyards located in the southern part of Tuscany (province of Grosseto). This herbicide is obtained directly from oleic acid (C18) which is industrially "broken" into 2 units (C9) with herbicidal activity.
In the spring-summer period of 2023, a commercial product (Missito, Bayer) was distributed at three different ages in experimental plots of two vineyards (5 for both for a total of 10 plots) at different planting times consisting of 3 rows of 100 m long. A rectangle of known dimensions (30 x 40 cm) was launched on these areas in order to evaluate the quantity and botanical composition of the phytocoenoses present along the crop rows. The data were then processed according to the respective biological characteristics and subjected to analysis of variance (ANOVA).
Pelargonic acid has given excellent results against almost all annual cycle species. However, some species were able to survive (Conyza candensis and Euphorbia prostrata). The reason for this lack of phytocidal effect had two different causes in the two species mentioned. While in the case of Conyza canadensis "resilience" occurred, Euphorbia prostrata survived due to the failure to reach the herbicide solution due to its prostrate positioning below the "canopy" of the phytocoenosis.
The perennial cycle species have shown a strong capacity for re-vegetation after the initial desiccation. Pelargonic acid does not have the same agronomic performances as glyphosate but appears to be a valid opportunity for its use in "integrated" cultivation systems.
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