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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03292022-110806


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
AVITABILE, PIERO
Indirizzo email
p.avitabile@studenti.unipi.it, p.avitabile96@gmail.com
URN
etd-03292022-110806
Titolo
Argomentare il disaccordo: forme della ragionevolezza nel dialogo tra esperti e profani
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Barrotta, Pierluigi
correlatore Gronda, Roberto
Parole chiave
  • argomentazione
  • Collins e Evans
  • competenza
  • critical thinking
  • dialogo
  • disaccordo
  • esperti
  • expertise
  • Goldman
  • informal logic
  • Perelman
  • pragma-dialettica
  • profani
  • ragionevolezza
  • teoria dell'argomentazione
  • Toulmin
  • van Eemeren
  • Walton
Data inizio appello
14/04/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/04/2092
Riassunto
In this work, I try to combine the tools of Argumentation Theory with those of the Philosophy of Expertise, in order to shed light on the problems posed by epistemic asymmetry in dialogues between experts and laypeople. The main idea behind my research is that, when it comes to public policies, experts and lay citizens should mutually recognize each other as reasonable interlocutors. For this reason, we need a theoretical framework that shows how these asymmetrical dialogues can reasonably occur. To get there, I move in two directions. On the one hand, following Quast (2018) and Barrotta & Gronda (2019), I defend a relational, trust-based definition of scientific experts, according to which being an expert means to fulfill a certain “service function” that, among other “substantial” criteria, requires an alleged expert to be judged trustworthy by the laity. Judgements of trustworthiness depend, among other things, on the argumentative conduct of experts in asymmetrical dialogues: thus, in order to be a good expert, I maintain that one also has to be a reasonable interlocutor. On the other hand, I critically analyze some contemporary theories of argumentation to investigate their ability to accommodate asymmetrical dialogues. After showing some problems with the proposals of Perelman (1958) and Toulmin (1958), I try to combine van Eemeren and Grootendorst's "pragma-dialectical" theory with Walton’s "New Dialectic", in a way that sheds light on the argumentative obligations that experts and laypeople share in such asymmetrical interactions. I argue that both the “epistemic dependency” relationship of laypeople towards experts and the “service function” of experts towards laypeople should shape the reasonableness criteria of these interactions. Thus, I analyze some argument schemes that are pivotal in ideal dialogues between experts and laypeople, showing how the critical questions related to them should be carefully identified and evaluated in light of this epistemic asymmetry.

In questo lavoro cerco di combinare gli strumenti della teoria dell’argomentazione con quelli della filosofia dell’expertise, al fine di far luce sui problemi posti dall’asimmetria epistemica nei dialoghi tra esperti e profani. L'idea principale della mia ricerca è che, nelle deliberazioni su problemi pubblici, esperti e cittadini debbano riconoscersi reciprocamente come interlocutori ragionevoli. Per questo motivo, abbiamo bisogno di un quadro teorico che mostri come questi dialoghi asimmetrici possano avvenire ragionevolmente. Per arrivare a tracciarlo mi muovo in due direzioni. Da un lato, seguendo Quast (2018) e Barrotta & Gronda (2020), difendo una definizione relazionale e “trust-based” degli esperti scientifici, secondo la quale essere un esperto significa svolgere una certa "funzione di servizio" che, tra gli altri criteri "sostanziali", richiede anche che un presunto esperto sia giudicato affidabile dai profani. È legittimo, infatti, formulare i giudizi sull’affidabilità degli esperti anche alla luce della loro condotta argomentativa nei dialoghi asimmetrici: così, per essere un buon esperto, sostengo che occorra anche essere un interlocutore ragionevole. Dall’altra parte, analizzo criticamente alcune teorie contemporanee dell'argomentazione per indagare la loro capacità di ospitare i dialoghi asimmetrici. Dopo aver mostrato alcuni problemi con le proposte di Perelman (1958) e Toulmin (1958), cerco di combinare la teoria "pragma-dialettica" di van Eemeren e Grootendorst con la "Nuova Dialettica" di Walton, in modo da far luce sugli obblighi argomentativi che esperti e profani condividono nelle interazioni asimmetriche. Sostengo che sia la relazione di "dipendenza epistemica" dei profani nei confronti degli esperti, che la "funzione di servizio" degli esperti verso i profani, debbano contribuire a definire i criteri di ragionevolezza di questi dialoghi. Così, analizzo alcuni schemi argomentativi cardine nei dialoghi ideali tra esperti e profani, mostrando come le domande critiche ad essi relative debbano essere attentamente identificate e valutate alla luce di questa asimmetria epistemica.
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