• opinion dynamics model
• modelli di diffusione delle opinioni
• opinion dynamics
• dinamiche di opinione

Lo scopo di questo lavoro è quello di ripercorrere il processo evolutivo degli studi di Opinion Dynamics (OD), partendo dai lavori più elementari, per arrivare ai moderni e complessi modelli di formazione delle opinioni. Trattandosi di un lavoro, che come scopo ha quello di formare un framework riassuntivo dell’attuale stato dell’arte, l’attenzione sarà concentrata sui punti salienti dei vari lavori presi in considerazione, rimandando i necessari approfondimenti teorici all’interesse del lettore. Questa scelta ha lo scopo di evitare di sottoporre il lettore ad un susseguirsi di formule e teoremi matematici, che oltre a vanificare di fatto lo scopo riassuntivo di questo lavoro, rappresenterebbero una ripetizione inutile di elementi già sufficientemente approfonditi dai singoli autori. Gli studi sulle opinion dynamics hanno nel tempo coperto un vasto spettro di fenomeni sociali, tra cui ad esempio: la comparsa di mode, la diffusione delle posizioni rappresentative delle opinioni delle minoranze, i processi decisionali di tipo collettivo, la costruzione del consenso, la nascita di partiti politici, la diffusione delle idee estremistiche fino a quelle di tipo terroristico e la propagazione dei culti religiosi. Intorno a questi fenomeni si è concentrato da tempo l’interesse di svariate branche delle scienze sociali e ma anche delle così dette scienze dure (coinvolgendo quindi matematici, fisici, ricercatori computazionali e ricercatori di sistemi complessi). All’interno di questo lavoro vengono passati in rassegna alcuni dei principali modelli di Opinion Dynamics presenti in letteratura tra cui. (i) Il modello elettorale, (ii) il modello Sznajd, (iii) il modello di diffusione culturale di Axelrod, (iv) il modello di confidenza limitata (con alcune sue derivazioni particolarmente interessanti) ed infine (v) il modello CODA (Continuous Opinions and Discrete Actions). Per ciascuno di questi modelli viene riportato l’intero percorso evolutivo, presentando di volta in volta, i risultati emersi dagli studi condotti da una pluralità multidisciplinare di autori. Si passa quindi, dall’analisi delle formulazioni più elementari di ciascun modello, a quelle condotte su network estremamente complessi. La necessità di affrontare lo sviluppo di questi modelli su reti sociali complesse è dettata puramente da contingenze di tipo pratico. Ad oggi infatti, tutti noi siamo costretti a confrontarci con reti sociali estremamente complesse, come quelle che caratterizzano i social network, per la cui analisi non sono certamente sufficienti le formulazioni classiche dei modelli di opinion dynamics. Il percorso evolutivo dei modelli di opinion dynamics, che trova le sue origini nell’esplorazione dell'azione collettiva nelle popolazioni, da parte dei sociologi del 19° secolo (con modelli estremamente elementari), ad oggi dipende sempre più dai lavori dei ricercatori computazionali e dei ricercatori di sistemi complessi. Questi sono stati infatti in grado di trasformare modelli sviluppati molto spesso per analizzare fenomeni naturali (come ad esempio: la formazione dei reticoli cristallini nei minerali o l’interazione atomica tra le particelle), in modelli adatti a descrivere il processo di formazione di un opinione. Per facilitare la comprensione di un argomento tanto complesso e specifico, sono stati inseriti una serie di box esplicativi, nella speranza di rendere questo framework accessibile per la pluralità eterogenea di ricercatori che ad esso si approcciano.