logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03292021-145935


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LIUZZI, MARTINO
URN
etd-03292021-145935
Titolo
SOCIAL MEDIA INTELLIGENCE: OPPORTUNITA' E LIMITI PER LA SICUREZZA NAZIONALE.
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE MARITTIME E NAVALI
Relatori
relatore T.V. Altiero, Oscar
Parole chiave
  • Social
  • Media
  • Intelligence
Data inizio appello
08/04/2021
Consultabilità
Completa
Riassunto
Fin dalla loro scoperta come mezzo di interazione di massa nei primi anni 2000, i social media sono diventati una preziosa fonte di informazioni per i ricercatori di ogni ambito.
La gente spende sempre più tempo su piattaforme come Facebook, Twitter, Instagram ecc., motivo per il quale il web è diventato uno spazio in cui gli utenti possono rappresentare loro stessi, interagire tra loro, produrre e condividere costantemente informazioni.
Sono diversi gli aspetti che rendono l’argomento degno di approfondimento in termini di utilizzo da parte dell’intelligence.
Uno degli aspetti più importanti riguarda la moderna concezione delle identità reali e virtuali, da concepirsi non come separate ed indipendenti ma, al contrario, come interdipendenti e capaci di influenzare relazioni, motivazioni e azioni individuali nello spazio virtuale e in quello reale.
Tuttavia, è bene sottolineare che, questa relazione non ancora approfondita circa gli aspetti di ordine e sicurezza presenta evidenti lacune in ambito legislativo.
Inoltre, nonostante sia evidente la necessità di rinnovare il comparto intelligence italiano alla luce dei fatti successi in Iraq ed Afghanistan e sia necessario, al contempo, una capillare diffusione della cultura della sicurezza, si è ancora restii ad integrare nell’analisi delle informazioni provenienti dai social, e in generale, dalle altre fonti di raccolta dati, le scienze sociali e più precisamente i processi umani.
Tali processi si fondano sempre più su sistemi di relazioni che si attivano anche nel web 2.0 , e sono ormai un elemento fondamentale per la comprensione delle nuove minacce, costantemente in evoluzione.
Questo nuovo metodo di approccio alle modalità di utilizzo e interpretazione dei dati che vengono raccolti dai social risulta fondamentale per adeguare concetti, pratiche di sicurezza e di difesa alle nuove sfide poste dalla guerra ibrida, una guerra pervasiva e delocalizzata che caratterizza la moderna generazione di conflitti e che presenta nuovi attori ed innovativi campi di battaglia.
Di conseguenza l’intelligence ha attribuito grandi potenzialità ai social media affermando che: “Più le nostre vite si collegano alla rete, più le nostre identità reali e virtuali si fondono, più informazioni rilevanti vengono condivise e sono quindi rintracciabili per elaborare analisi che siano più complete possibili” .
La Social media intelligence, o SOCMINT come è stata definita, è la più recente tra le discipline di cui si avvale il ciclo intelligence e focalizza la propria attenzione sulla raccolta ed analisi delle informazioni che vengono prodotte e scambiate attraverso i social media.
Ad ogni modo, nonostante il grande potenziale riconosciuto alla SOCMINT, gli analisti e i professionisti di intelligence spesso criticano l’assenza di una strategia legata all’utilizzo di questo strumento di analisi ed, inoltre, la dinamicità che caratterizza i social media rende necessario un approccio flessibile, in grado di adattarsi sia ai cambiamenti tecnologici che alla cultura legata all’utilizzo degli stessi.
Premesso questo, è facile comprendere come i social media siano validi strumenti per l’acquisizione di informazioni e capaci di mostrare sia le tendenze individuali sia i ben più complessi cambiamenti epocali.
Di conseguenza, scopo del presente lavoro è quello di argomentare adeguatamente il grande valore della SOCMINT come disciplina autonoma e non come appendice della consolidata categoria delle fonti aperte. Il valore informativo della SOCMINT rappresenta una importante risorsa; la globalizzazione dell’informazione, la mancanza di filtri e la tendenza a proiettare nelle piattaforme social ogni aspetto del reale, lascia ben intendere come il monitoraggio e l’analisi dei dati postati sui social media sia irrinunciabile per il mondo dell’intelligence.
File