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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-03292019-183622


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DI LORENZO, DANIELA
URN
etd-03292019-183622
Titolo
L'impegno di Vitaliano Brancati nel teatro. L'esempio de La governante.
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
ITALIANISTICA
Relatori
relatore Prof.ssa Guidotti, Angela
correlatore Prof. Masi, Giorgio
Parole chiave
  • teatro
  • Vitaliano Brancati
  • La governante
Data inizio appello
29/04/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
29/04/2089
Riassunto
La tesi si incentra sul teatro di Vitaliano Brancati, in particolar modo prendendo l'esempio de "La governante". Nel primo capitolo viene descritta la vita e il percorso letterario dell'autore siciliano, vissuto dal 1907 al 1954, prima fascista e poi antifascista. Nel secondo capitolo, viene delineato il teatro in generale. La scrittura giovanile degli anni '20 è intessuta dall'ideologia fascista e dai miti dannnunziani, fino a quando lo scrittore decide di distaccarsene per aprirsi all'idea di nuovo teatro, quello "del dire le cose concrete". Ormai antifascista, lo scrittore critica il fascismo e la borghesia, concentrandosi sulla satira politica e la caratterizzazione comica dei personaggi. Per via del suo impegno civile ebbe un rapporto difficile con la censura prima fascista e poi democristiana per quanto riguarda la messa in scena delle sue opere teatrali. È il caso de La governante del ’52, un'opera dal tema pungente e precoce per l'Italia democristiana, che Brancati pubblica insieme a ad un pamphlet "Ritorno alla censura". La vicenda s’incentra su Caterina Leher, la governante, francese e calvinista, della famiglia Platania. Caterina nasconde la sua omosessualità e accusa l’ingenua cameriera Jana di lesbismo. In seguito, fa assumere Francesca, la sua ex amante. Il capo famiglia, Leopoldo, un siciliano trapiantato a Roma dopo il suicidio della figlia, sorprende Caterina e Francesca in intimi rapporti. Il vecchio, sentendosi in colpa per aver spinto, anni prima, per la troppa intransigenza, la figlia ad uccidersi, decide di essere clemente con la donna. Dopo qualche tempo, la notizia della morte di Jana causata da un incidente, sconvolge la famiglia e Caterina decide di suicidarsi. Ciò che emerge dall’opera è il tema della calunnia causata dall’autocensura di Caterina, il suo forte rigore calvinista le impedisce di vivere la sua vera natura. Ella cerca di vincere i suoi impulsi in questa famiglia, in cui la figura di Leopoldo rappresenta il classico provinciale siciliano e capofamiglia, che in realtà cerca di superare i suoi pregiudizi. Brancati, attraverso la famiglia Platania, mette in scena l’ipocrisia e le contraddizioni della modernità, del mondo borghese e di una società che non ama la cultura e non riesce a distinguere tra Stato e Chiesa. L’attacco alla censura di natura clericale e democristiana contenuto nell'opera costituisce il vero motivo per cui essa venne infine giudicata inemendabile. La governante andò in scena a Parigi nel ’63. Per poterla rappresentare in Italia, Anna Proclemer, attrice protagonista, dovette aspettare l’abolizione della censura. Il debutto italiano avvenne il 22 gennaio del ’65 a Genova.
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