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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-03292018-194846


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
PETRACCA, ANDREA
URN
etd-03292018-194846
Titolo
Il giudizio di ottemperanza nel processo tributario. Luci e ombre della riforma operata con decreto legislativo 24 settembre 2015, n. 156.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Bellé, Brunella
Parole chiave
  • Provvisoria esecutività
  • Ottemperanza
  • Mediazione
  • Conciliazione
  • Compensazione
Data inizio appello
30/04/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
30/04/2088
Riassunto
L’elaborato ha ad oggetto lo studio del giudizio di ottemperanza nel processo tributario, strumento preposto a fornire esecuzione coatta agli obblighi a carico dell’Amministrazione finanziaria consacrati nel giudicato pronunziato dalle commissioni tributarie. L’istituto ha subito una penetrante riforma in forza del d.lgs. 156/2015, che, disponendo la soppressione della possibilità di ricorrere all’esecuzione forzata di diritto civile, ha fornito conseguentemente al giudizio di ottemperanza un carattere di esclusività nell’ambito dei rimedi esecutivi processual-tributaristici. L’interrogativo che ha ispirato buona parte dell’elaborato è relativo all’eventualità per cui, la circostanza di aver privato i contribuenti di uno dei due strumenti esecutivi a cui essi potevano in precedenza accedere, in regime di piena concorrenza, potrebbe avere generato (o meno) ripercussioni sul complesso di tutele processual-tributarie ad essi dedicate.
E' necessario premettere che tale scritto non si propone di svolgere un’analisi statica del giudizio di ottemperanza, alla luce delle modifiche apportate con il d.lgs. 156/2015. Nel corso della lettura verranno in considerazione alcune importanti problematiche che attengono non solo l’istituto, ma, più in generale, l’intero sistema di tutele esecutive del contribuente. L’elaborato intende, quindi, fornire un contributo ragionato, potenzialmente spendibile nell’ambito della discussione dottrinale relativa a tre questioni, in particolare: la potenziale coincidenza tra i connotati di ottemperabilità del provvedimento giurisdizionale e di provvisoria esecutività del medesimo, nelle forme che a tale ultima caratteristica sono state impresse per mezzo della riforma operata con d.lgs. 156/2015; l’ottemperabilità di sentenze che contengono un mero accertamento di obblighi dell’amministrazione finanziaria nei confronti del contribuente, ergo provvedimenti che non potrebbero formare oggetto di un’attuazione coatta nelle forme dell’esecuzione forzata disciplinata dal codice di procedura civile, per il cui esperimento è, invece, richiesta un’espressa statuizione di condanna; e, infine, l’ottemperabilità di atti conclusivi di istituti deflattivi del contenzioso tributario, quali la mediazione e la conciliazione, di modo che la circostanza di poter accedere, per l’attuazione coatta degli obblighi che in essi sono contenuti, alla più efficace procedura esecutiva preposta dal diritto tributario, vada a vantaggio della medesima finalità evasiva dal contenzioso a cui tali strumenti sono preposti.
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