Tesi etd-03292016-182033 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
MANCINI, LAURA
URN
etd-03292016-182033
Titolo
Partecipazione a distanza dell'imputato al dibattimento - Da strumento eccezionale a regime ordinario?
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Bresciani, Luca
Parole chiave
- dibattimento
- imputato
- partecipazione a distanza
Data inizio appello
18/04/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Le videoconferenze in ambito giudiziario hanno ricevuto un importante impulso ad opera della legge 7 gennaio 1998 n. 11. Lo scopo della normativa si ravvisa nell'esigenza di estendere i meccanismi di partecipazione a distanza anche al detenuto non collaborante, in presenza dei requisiti previsti dall'art. 146 - bis disp. att. c.p.p. al fine di conseguire il risparmio dei tempi dibattimentali e nella traduzione dei detenuti. La disciplina della videoconferenza prevede, per gli imputati di specifici reati, di utilizzare moderne risorse tecnologiche al fine di assicurare la presenza solo virtuale dell'imputato detenuto in carcere, nell'aula dibattimentale, quando si verificano le ipotesi predeterminate dalla legge. Questa forma alternativa di partecipazione a distanza deve essere disposta dal giudice in via obbligatoria, anche d'ufficio, nel corso delle indagini preliminari o nel corso del dibattimento, comunicando la relativa decisione alle parti e ai difensori, nel termine di almeno dieci giorni prima dell'udienza. Tale riforma coinvolge aspetti importanti della disciplina in tema di diritti dell'imputato poiché è lecito esprimere dubbi circa il fatto che non vengono sacrificati l'effettività della funzione difensiva e l'immediatezza del contraddittorio. La videoconferenza è uno strumento utilizzato anche nella cooperazione giudiziaria tra Stati, la quale è stata regolata inizialmente dalla Convenzione del Consiglio d'Europa del 1959 firmata da 39 Stati. Dopo aver analizzato la disciplina della videoconferenza attualmente in vigore, è stato interessante studiare la nuova proposta di legge in Italia. Sono previste dal disegno di legge C. n. 2798, approvato dalla Camera dei Deputati il 23 settembre 2015 e trasmesso alla Presidenza del Senato il 24 settembre 2015, modifiche al codice di procedura penale. All'interno di questa proposta, si nota la volontà di modificare l'art. 146 - bis disp. att. c.p.p. e, quindi, la disciplina dell'impiego dei collegamenti audiovisivi nel processo penale. L'idea è quella di estendere a tutti i processi la previsione della partecipazione a distanza, ogni volta vi siano ragioni di sicurezza o qualora il dibattimento sia di particolare complessità o sia necessario evitare ritardi. Questa proposta ha generato varie proteste da parte degli avvocati penalisti, tanto che la Giunta delle Camere penali è arrivata a deliberare, il 3 novembre 2015, un'astensione da ogni attività giudiziaria nel settore penale degli avvocati penalisti dal 30 novembre 2015 al 4 dicembre 2015.
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