Tesi etd-03292016-100646 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
MIGLIACCI, TAMARA
URN
etd-03292016-100646
Titolo
PRINCIPIO DI EFFETTIVITÀ E RIMEDI CIVILISTICI NEI CONTRATTI DEL CONSUMATORE
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Navarretta, Emanuela
Parole chiave
- clausole vessatorie
- nullità di protezione
- principio di effettività
- rilevabilità d'ufficio
- tutela del consumatore
Data inizio appello
18/04/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il presente lavoro è dedicato all'analisi di un esempio paradigmatico dell'influenza che la giurisprudenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea esercita sugli ordinamenti processuali degli Stati membri, ovvero quello della disciplina a tutela del consumatore contro l'inserimento di clausole abusive nei contratti stipulati con un soggetto professionale. Infatti, numerosi sono gli interventi che il giudice comunitario ha realizzato in questo ambito, nell'intento di indirizzare, nonostante la scelta sostanziale per un'armonizzazione minima, le normative procedimentali interne, per garantire una protezione effettiva al contraente in posizione di debolezza.
In particolare, l'elaborato ha ad oggetto l'impatto che tali decisioni hanno avuto nell'ambito dell'ordinamento processuale italiano.
La prima parte della trattazione si preoccupa di fornire alcune, indispensabili, nozioni preliminari relativamente all'istituto della nullità cosiddetta di protezione, cioè quella forma di invalidità, introdotta dalla Direttiva 1993/13/CE e recepita in Italia dalla legge 52/1996, comminata a fronte della violazione di disposizioni miranti a contrastare l'inserimento di pattuizioni dal carattere vessatorio nei contratti stipulati tra professionisti e consumatori. Nella seconda parte sono esaminate una serie di sentenze della Corte di Giustizia, riguardanti il potere di rilievo d'ufficio dell'abusività delle clausole contrattuali da parte dell'autorità giudiziaria nazionale, nonché le conseguenze di tale accertamento sulla sopravvivenza del contratto, e all'influenza che queste hanno avuto all'interno del sistema italiano.
Obiettivo di questo scritto è mostrare come, grazie al principio di effettività, la Corte di Giustizia si sia ricavata uno spazio di intervento consistente in materia di tutela del consumatore, tale da intaccare l'autonomia processuale tradizionalmente riconosciuta agli Stati membri.
In particolare, l'elaborato ha ad oggetto l'impatto che tali decisioni hanno avuto nell'ambito dell'ordinamento processuale italiano.
La prima parte della trattazione si preoccupa di fornire alcune, indispensabili, nozioni preliminari relativamente all'istituto della nullità cosiddetta di protezione, cioè quella forma di invalidità, introdotta dalla Direttiva 1993/13/CE e recepita in Italia dalla legge 52/1996, comminata a fronte della violazione di disposizioni miranti a contrastare l'inserimento di pattuizioni dal carattere vessatorio nei contratti stipulati tra professionisti e consumatori. Nella seconda parte sono esaminate una serie di sentenze della Corte di Giustizia, riguardanti il potere di rilievo d'ufficio dell'abusività delle clausole contrattuali da parte dell'autorità giudiziaria nazionale, nonché le conseguenze di tale accertamento sulla sopravvivenza del contratto, e all'influenza che queste hanno avuto all'interno del sistema italiano.
Obiettivo di questo scritto è mostrare come, grazie al principio di effettività, la Corte di Giustizia si sia ricavata uno spazio di intervento consistente in materia di tutela del consumatore, tale da intaccare l'autonomia processuale tradizionalmente riconosciuta agli Stati membri.
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