Tesi etd-03292011-103521 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
DE BATTISTI, DAVIDE
URN
etd-03292011-103521
Titolo
Studio morfo-cronologico di giovani cloni di Posidonia oceanica (L.) Delile.
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
BIOLOGIA MARINA
Relatori
relatore Prof. Lardicci, Claudio
relatore Dott.ssa Balestri, Elena
relatore Dott.ssa Vallerini, Flavia
relatore Dott.ssa Balestri, Elena
relatore Dott.ssa Vallerini, Flavia
Parole chiave
- piantine
- Posidonia
- riproduzione sessuale
Data inizio appello
14/04/2011
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/04/2051
Riassunto
Le praterie costituite da Posidonia oceanica (L.) Delile rappresentano la comunità più complessa e strutturale del piano infralitorale del Mar Mediterraneo e sono state inserite tra gli habitat prioritari nell’Allegato I della Direttiva EC 92/43/EEC del 21 maggio 1992. P. oceanica è una specie clonale e si riproduce sia per via vegetativa, attraverso la frammentazione del rizoma, che per via sessuale, mediante la produzione di fiori e frutti. La riproduzione sessuale, la cui intensità di fioritura è variabile nello spazio e nel tempo, sembra rivestire un ruolo importante in termini di mantenimento della diversità genetica, formazione di nuove “patches” e recupero di aree degradate in seguito ad eventi di disturbo. Tuttavia, nonostante l’elevata germinabilità dei semi osservata, in natura ed in laboratorio, e l'elevata densità di germogli (480 semi/m2) in siti favorevoli, la maggior parte delle piantine non sopravvive al primo anno. La causa principale della mortalità osservata sembra essere dovuta ad una scarsità nello sviluppo dell'apparato radicale, tuttavia i dati riguardanti l'architettura di tale apparato sono limitati ai primi mesi di accrescimento. Inoltre le informazioni disponibili sullo sviluppo di giovani piante derivano principalmente da coltivazioni eseguite in vitro.
Nel maggio 2004, inseguito all'intensa fioritura avvenuta l'anno precedente, sono stati osservati semi germinati di P. oceanica, in un'area costiera antistante Livorno. Alcuni di questi germogli sono stati marcati e prelevati negli anni successivi.
Lo scopo di questo studio è stato quello di acquisire informazioni dettagliate sulla morfologia, accrescimento e distribuzione della biomassa nei vari organi delle piante marcate, per stimare il loro potenziale di colonizzazione del substrato relativamente ai primi 5 anni di vita. In particolare è stato valutato lo sviluppo iniziale dell’apparto radicale per esaminare l'efficacia di colonizzazione in termini di ancoraggio ed acquisizione di risorse.
Infine, essendo nota l’età delle piante, è stato possibile valutare la reale efficacia dell’applicazione di due tecniche ricostruttive (lepidocronologia e dendrocronologia) comunemente utilizzate, nei rizomi adulti, per determinare a posteriori l’età della pianta.
In laboratorio si è proceduto a stimare le variabili morfologiche e di accrescimento di tutte le piante di P. oceanica marcate e si è stimato inoltre il tasso di crescita ed una eventuale allocazione preferenziale delle risorse. E' stata inoltre valutata la possibile influenza del substrato nello sviluppo di questa fanerogama, confrontando le variabili stimate fra le piante cresciute su substrato sabbioso e quelle cresciute su substrato roccioso.
Per quanto riguarda lo sviluppo dell'apparato radicale è stato applicato il modello esposto da Fitter nel 1991, che definisce diverse variabili, in particolare l'indice topologico(TI) che permette di valutare se lo sviluppo dell'apparato radicale è tipo monopodiale (TI=1), o di tipo simpodiale(TI=0).
I risultati indicherebbero che la crescita morfologica di P. oceanica, dopo un'iniziale accrescimento lineare, diminuirebbe progressivamente nel tempo.
Inoltre nei primi cinque anni di sviluppo P. oceanica non mostra una allocazione preferenziale delle risorse fra i vari organi, ma si può notare come la grande variabilità presente nei primi tre anni, nel rapporto della biomassa della parte epigea con quella ipogea, diminuisca quasi totalmente nel quinto. Questa tendenza potrebbe indicare, vista la grande mortalità di questa specie nelle prime fasi di vita, che sopravviverebbero soltanto quelle piantine che mostrano una dislocazione bilanciata delle risorse tra i vari organi della pianta.
Il modello di Fitter, applicato per la prima volta su P. oceanica, mostra un indice topologico elevato sia per le piante su sabbia che per le piante su roccia con un valore molto vicino ad uno. Questo risulato indica uno sviluppo dell'apparato radicale di tipo monopodiale, in cui si predilige lo sviluppo dell'asse principale della radice. Da studi effettuati su fanerogame marine tropicali risulterebbe che tale tipologia di crescita sarebbe in relazione alla necessità di minimizzare la distanza per il trasporto dell'ossigeno dalla zona fotosintetica alle radici.
L'analisi lepidocronologica e dendrocronologia,infine, non mettono in evidenza quell'andamento ciclico stagionale, nello spessore delle scaglie per la prima e nella lunghezza degli internodi per la seconda, che sarebbe tipico per i rizomi adulti. Questo risultato è in contrasto anche con i dati presenti in letteratura riguardanti giovani piante di P. oceanica.
In conclusione questo studio fornisce informazioni più dettagliate sull'accrescimento di giovani cloni di Posidonia oceanica, un aspetto della biologia di questa specie fino ad ora poco indagato. Tale lavoro fornisce inoltre la base per ulteriori studi e per un miglior utilizzo del materiale proveniente dalla riproduzione sessuale nei programmi di gestione e restaurazione di praterie.
Nel maggio 2004, inseguito all'intensa fioritura avvenuta l'anno precedente, sono stati osservati semi germinati di P. oceanica, in un'area costiera antistante Livorno. Alcuni di questi germogli sono stati marcati e prelevati negli anni successivi.
Lo scopo di questo studio è stato quello di acquisire informazioni dettagliate sulla morfologia, accrescimento e distribuzione della biomassa nei vari organi delle piante marcate, per stimare il loro potenziale di colonizzazione del substrato relativamente ai primi 5 anni di vita. In particolare è stato valutato lo sviluppo iniziale dell’apparto radicale per esaminare l'efficacia di colonizzazione in termini di ancoraggio ed acquisizione di risorse.
Infine, essendo nota l’età delle piante, è stato possibile valutare la reale efficacia dell’applicazione di due tecniche ricostruttive (lepidocronologia e dendrocronologia) comunemente utilizzate, nei rizomi adulti, per determinare a posteriori l’età della pianta.
In laboratorio si è proceduto a stimare le variabili morfologiche e di accrescimento di tutte le piante di P. oceanica marcate e si è stimato inoltre il tasso di crescita ed una eventuale allocazione preferenziale delle risorse. E' stata inoltre valutata la possibile influenza del substrato nello sviluppo di questa fanerogama, confrontando le variabili stimate fra le piante cresciute su substrato sabbioso e quelle cresciute su substrato roccioso.
Per quanto riguarda lo sviluppo dell'apparato radicale è stato applicato il modello esposto da Fitter nel 1991, che definisce diverse variabili, in particolare l'indice topologico(TI) che permette di valutare se lo sviluppo dell'apparato radicale è tipo monopodiale (TI=1), o di tipo simpodiale(TI=0).
I risultati indicherebbero che la crescita morfologica di P. oceanica, dopo un'iniziale accrescimento lineare, diminuirebbe progressivamente nel tempo.
Inoltre nei primi cinque anni di sviluppo P. oceanica non mostra una allocazione preferenziale delle risorse fra i vari organi, ma si può notare come la grande variabilità presente nei primi tre anni, nel rapporto della biomassa della parte epigea con quella ipogea, diminuisca quasi totalmente nel quinto. Questa tendenza potrebbe indicare, vista la grande mortalità di questa specie nelle prime fasi di vita, che sopravviverebbero soltanto quelle piantine che mostrano una dislocazione bilanciata delle risorse tra i vari organi della pianta.
Il modello di Fitter, applicato per la prima volta su P. oceanica, mostra un indice topologico elevato sia per le piante su sabbia che per le piante su roccia con un valore molto vicino ad uno. Questo risulato indica uno sviluppo dell'apparato radicale di tipo monopodiale, in cui si predilige lo sviluppo dell'asse principale della radice. Da studi effettuati su fanerogame marine tropicali risulterebbe che tale tipologia di crescita sarebbe in relazione alla necessità di minimizzare la distanza per il trasporto dell'ossigeno dalla zona fotosintetica alle radici.
L'analisi lepidocronologica e dendrocronologia,infine, non mettono in evidenza quell'andamento ciclico stagionale, nello spessore delle scaglie per la prima e nella lunghezza degli internodi per la seconda, che sarebbe tipico per i rizomi adulti. Questo risultato è in contrasto anche con i dati presenti in letteratura riguardanti giovani piante di P. oceanica.
In conclusione questo studio fornisce informazioni più dettagliate sull'accrescimento di giovani cloni di Posidonia oceanica, un aspetto della biologia di questa specie fino ad ora poco indagato. Tale lavoro fornisce inoltre la base per ulteriori studi e per un miglior utilizzo del materiale proveniente dalla riproduzione sessuale nei programmi di gestione e restaurazione di praterie.
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