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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03282023-212654


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MERCIADRI, LUCA
URN
etd-03282023-212654
Titolo
Francesco Cossiga. Indagine sul Presidente che divenne il picconatore della Repubblica
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E CIVILTÀ
Relatori
relatore Fulvetti, Gianluca
correlatore Fruci, Gian Luca
Parole chiave
  • Cossiga
  • presidenzialismo
  • Quirinale
Data inizio appello
13/04/2023
Consultabilità
Completa
Riassunto
La presente tesi intende indagare come dopo i primi sette Presidenti della Repubblica italiana (da De Nicola a Pertini), l’ottavo, Francesco Cossiga, si sia inserito in maniera anomala nei meccanismi del Quirinale. Nel suo settennato, dal 1985 al 1992, e in particolar modo nella parte finale, Cossiga ha cercato di trasformare la fisionomia e le funzioni del Capo dello Stato forzando l’Istituzione verso una sorta di presidenzialismo de facto. L’ex ministro degli Interni durante il sequestro Moro ha in parte contribuito a modificare la percezione stessa del Presidente della Repubblica nel Paese, proseguendo in questo in un percorso di “accentramento” del Quirinale inaugurato già dal suo predecessore Pertini. Lo studio prende le mosse da un rapido confronto dei Presidenti della Repubblica precedenti per provare a comprendere come ognuno di loro ha influito personalmente nell’evoluzione del ruolo di Capo dello Stato in Italia; analizza poi la parabola politica di Cossiga prima della sua elezione al Quirinale, e infine, approfondisce a fondo il Settennato cossighiano. Nello studio vengono esaminati nel dettaglio le azioni del Presidente, i documenti prodotti, i discorsi pronunciati, i commenti, le analisi coeve e gli articoli di giornali. L'obbiettivo è quello di cercare, anno per anno, di tracciare una linea di analisi che possa dar conto del profondo mutamento, personale e istituzionale, cui Cossiga ha dato corso nei sette anni di mandato. Il testo vuole dunque mostrare l’esistenza di un netto cambiamento nell’interpretazione di Cossiga rispetto al ruolo stesso di Capo dello Stato: una linea evolutiva costante che lo ha trasformato da garante invisibile e silenzioso, al celebre “Presidente Picconatore”. Ė in questa metamorfosi personale, comunicativa ed emotiva, che si notano i sintomi di una forzatura della Costituzione in senso presidenziale. Con la «percezione delle catastrofe» che avrebbe portato nel 1992 alla fine della cosiddetta “Prima Repubblica”, Cossiga ha cercato di terremotare dall’interno le Istituzioni repubblicane per incentivare il Parlamento e il governo ad un dibattito verso la radicale riforma di quest’ultime. Un dibattito che ancora oggi appare presente e attuale.
A rendere problematiche e interessanti le sue attività, sia che si trattasse di esternazioni, attacchi, interventi, è il fatto che Cossiga ha operato da una posizione di assoluto rilievo, utilizzando i poteri e la visibilità che il ruolo gli garantiva per sconvolgerne i lineamenti e modificarne i contenuti. Il supremo Garante della Carta costituzionale si è quindi trasformato nel primo sostenitore di una sua radicale modifica in senso presidenziale.
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