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L’antibiotico resistenza rappresenta un motivo di preoccupazione globale. Così come tutti i microrganismi, anche quelli probiotici sono inclini ad acquisire nuovi meccanismi di resistenza grazie all’inserimento di elementi genetici mobili nel genoma. Lo scopo di questo lavoro di tesi è stato quello di identificare e caratterizzare isolati di lattobacilli da tamponi cloacali di polli per un loro potenziale utilizzo come probiotici nella filiera avicola. La prima fase ha riguardato la valutazione del profilo di suscettibilità agli antibiotici. Successivamente, alcuni isolati selezionati sono stati sottoposti a identificazione di specie e a prove preliminari per la valutazione della capacità di sopravvivenza a pH acido.
A partire da 121 tamponi cloacali da polli sono state ottenute colture pure di lattobacilli mediante tecnica di semina su piastra (MRS agar). Ciascun isolato è stato sottoposto a Disk diffusion test per la valutazione della sensibilità a sei antibiotici (gentamicina, ampicillina, streptomicina, linezolid, tetraciclina ed eritromicina). Gli isolati risultati sensibili a tutti gli antibiotici sono stati sottoposti ad estrazione del DNA, amplificazione del gene 16S rRNA mediante PCR e sequenziamento del prodotto amplificato per identificare la specie di appartenenza. Infine, gli isolati selezionati sono stati sottoposti ad uno screening per la verifica della loro abilità a sopravvivere in condizioni di pH acido mediante l’utilizzo di MRS brodo acidificato (pH 2 e pH 1,5).
Dalla valutazione dei profili di resistenza, è emerso come solamente 7 isolati su 97 totali siano risultati sensibili a tutti gli antibiotici. Sono state osservate elevate percentuali di resistenza nei confronti di streptomicina (46%), tetraciclina (11%) ed eritromicina (10%). I risultati del sequenziamento del gene 16S rRNA hanno permesso di attribuire gli isolati alle seguenti specie: Ligilactobacillus salivarius, Ligilactobacillus agilis, Lactobacillus kitasatonis e Limosilactobacillus reuteri. L. reuteri e L. salivarius hanno mostrato la capacità di rimanere vitali anche dopo esposizione per 120 min a pH 2, mentre solo L. reuteri è riuscito a sopravvivere anche dopo esposizione a pH 1,5 per un tempo di 60 minuti. Questi due ceppi sembrano quindi essere dei buoni candidati per un eventuale utilizzo come probiotici.