Tesi etd-03282018-140104 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
BENEDETTI, ARIANNA
URN
etd-03282018-140104
Titolo
STUDI IN VIVO DELLE PROPRIETÁ ANTI-INVECCHIAMENTO DI MOLECOLE E PREPARATI OTTENUTI DAGLI AGRUMI
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
CHIMICA E TECNOLOGIA FARMACEUTICHE
Relatori
relatore Prof.ssa Da Pozzo, Eleonora
Parole chiave
- aging
- anti-aging
- anti-invecchiamento
- bergamotto
- Foxo-3
- invecchiamento
- Naringenina
- NFkB
- Nrf2
- Sirt1
Data inizio appello
18/04/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
18/04/2088
Riassunto
Negli ultimi anni l’invecchiamento umano è diventato oggetto di numerosi studi scientifici, finalizzati ad indagarne il meccanismo molecolare ed elaborare strategie utili per la prevenzione delle sintomatologie e malattie ad esso connesse. La World Health Organization (WHO) ha rilevato come l’invecchiamento sia un fenomeno ormai in costante crescita: infatti, è stato stimato che le persone over 60 entro pochi anni supereranno in proporzione quelle di altre fasce di età. Secondo dati statistici, nel 2050 gli ultrasessantenni saranno quasi 2 miliardi e rappresenteranno un quarto (22 %) della popolazione mondiale. In particolare, sempre secondo questi studi, nei 27 paesi dell’Unione Europea, la popolazione anziana aumenterà vertiginosamente nei prossimi 40 anni, passando da quasi 87 milioni, a circa 148 milioni di individui.
L’invecchiamento è un fenomeno fisiologico durante il quale si verifica una progressiva perdita delle funzionalità di ogni tessuto che causa, non solo una maggiore predisposizione allo sviluppo di malattie cronico-degenerative (patologie neurodegenerative, cardiovascolari, polmonari e tumorali), ma anche una minore capacità di adattamento allo stress e di mantenimento dell’omeostasi. L’insieme di questi fattori è capace di ridurre notevolmente la qualità della vita di un individuo e, nei casi più gravi, di portare alla morte. L’invecchiamento è un fenomeno la cui eziologia vanta la combinazione di numerosi fattori, sia di natura biochimica, come ad esempio un aumento dei livelli dei radicali liberi dell’ossigeno (ROS) (come già teorizzato da Harman nel 1956 ), sia di natura infiammatoria (si parla infatti di inflammaging), sia di natura genetica che epigenetica. In particolare, numerosi sono gli studi condotti sull’invecchiamento cerebrale e cardiaco. Ad esempio, Rangarajan ha condotto uno studio sulla capacità delle cellule microgliali di liberare ROS di origine mitocondriale e lisosomiale durante l’invecchiamento, causando così il danno tissutale, mentre Soreq ha dimostrato che i geni specifici di astrociti, oligodendrociti, microglia ed endotelio, ma non quelli dei neuroni, shiftano per primi i loro pattern di espressione durante l’invecchiamento.
Alla luce di tale letteratura, nella presente tesi sono stati esaminati gli effetti anti-invecchiamento di derivati (succhi e molecole isolate) degli agrumi quantificando l’espressione di geni ritenuti rilevanti nei processi di aging in seguito alla loro somministrazione. In particolare, è stata valutata l’efficacia in vivo sia del succo di bergamotto che di Naringenina, un flavone contenuto in alte concentrazioni nei frutti appartenenti al genere Citrus.
Il succo di bergamotto o la Naringenina (DMSO 1%) sono stati solubilizzati nell’acqua da bere e assunti da topi maschi di sei e nove mesi (età rapportabili alla quarta e settima decade umana, rispettivamente) fino ad un anno di età. Parallelamente sono stati allevati topi di controllo assumenti acqua o acqua contente DMSO all’1%. Al termine del tempo previsto nei protocolli di trattamento, i topi sono stati sacrificati ed è stato eseguito l’espianto dei cervelli e dei cuori. Successivamente, è stato estratto l’RNA da entrambi i tessuti e verificata l’integrità del ricavato tramite corsa su gel di agarosio. Dopo aver retrotrascritto gli RNA a cDNA, essi sono stati amplificati con la tecnica della Real Time PCR.
Per entrambi i trattamenti, lo studio è stato indirizzato alla quantificazione dell’espressione dei geni Sirt1, NFkB, Nrf2 e Foxo-3 perché coinvolti nei processi di invecchiamento, ossidazione e infiammazione. Successivamente, sono stati svolti studi su geni specificamente espressi nella microglia, tra cui CD163, CP, MPZL2, TXNIP e VWF, anch’essi coinvolti nel processo di invecchiamento e considerati come marker cerebrali di avanzamento dell’aging.
I risultati hanno evidenziato che nei topi trattati con succo di bergamotto o Naringenina, l’espressione di Sirt1, Foxo3 e Nrf2 aumenta in maniera significativa rispetto ai topi alimentati con il solo veicolo. In particolare, nel tessuto cerebrale dei topi trattati con Bergamotto, l’aumento risultava altamente significativo per Nrf2 e Foxo3 con un valore statistico pari a p < 0,005.
In conclusione, i risultati hanno evidenziato come i derivati degli agrumi possano essere impiegati per ulteriori valutazioni nell’elaborazione di strategie anti-invecchiamento.
L’invecchiamento è un fenomeno fisiologico durante il quale si verifica una progressiva perdita delle funzionalità di ogni tessuto che causa, non solo una maggiore predisposizione allo sviluppo di malattie cronico-degenerative (patologie neurodegenerative, cardiovascolari, polmonari e tumorali), ma anche una minore capacità di adattamento allo stress e di mantenimento dell’omeostasi. L’insieme di questi fattori è capace di ridurre notevolmente la qualità della vita di un individuo e, nei casi più gravi, di portare alla morte. L’invecchiamento è un fenomeno la cui eziologia vanta la combinazione di numerosi fattori, sia di natura biochimica, come ad esempio un aumento dei livelli dei radicali liberi dell’ossigeno (ROS) (come già teorizzato da Harman nel 1956 ), sia di natura infiammatoria (si parla infatti di inflammaging), sia di natura genetica che epigenetica. In particolare, numerosi sono gli studi condotti sull’invecchiamento cerebrale e cardiaco. Ad esempio, Rangarajan ha condotto uno studio sulla capacità delle cellule microgliali di liberare ROS di origine mitocondriale e lisosomiale durante l’invecchiamento, causando così il danno tissutale, mentre Soreq ha dimostrato che i geni specifici di astrociti, oligodendrociti, microglia ed endotelio, ma non quelli dei neuroni, shiftano per primi i loro pattern di espressione durante l’invecchiamento.
Alla luce di tale letteratura, nella presente tesi sono stati esaminati gli effetti anti-invecchiamento di derivati (succhi e molecole isolate) degli agrumi quantificando l’espressione di geni ritenuti rilevanti nei processi di aging in seguito alla loro somministrazione. In particolare, è stata valutata l’efficacia in vivo sia del succo di bergamotto che di Naringenina, un flavone contenuto in alte concentrazioni nei frutti appartenenti al genere Citrus.
Il succo di bergamotto o la Naringenina (DMSO 1%) sono stati solubilizzati nell’acqua da bere e assunti da topi maschi di sei e nove mesi (età rapportabili alla quarta e settima decade umana, rispettivamente) fino ad un anno di età. Parallelamente sono stati allevati topi di controllo assumenti acqua o acqua contente DMSO all’1%. Al termine del tempo previsto nei protocolli di trattamento, i topi sono stati sacrificati ed è stato eseguito l’espianto dei cervelli e dei cuori. Successivamente, è stato estratto l’RNA da entrambi i tessuti e verificata l’integrità del ricavato tramite corsa su gel di agarosio. Dopo aver retrotrascritto gli RNA a cDNA, essi sono stati amplificati con la tecnica della Real Time PCR.
Per entrambi i trattamenti, lo studio è stato indirizzato alla quantificazione dell’espressione dei geni Sirt1, NFkB, Nrf2 e Foxo-3 perché coinvolti nei processi di invecchiamento, ossidazione e infiammazione. Successivamente, sono stati svolti studi su geni specificamente espressi nella microglia, tra cui CD163, CP, MPZL2, TXNIP e VWF, anch’essi coinvolti nel processo di invecchiamento e considerati come marker cerebrali di avanzamento dell’aging.
I risultati hanno evidenziato che nei topi trattati con succo di bergamotto o Naringenina, l’espressione di Sirt1, Foxo3 e Nrf2 aumenta in maniera significativa rispetto ai topi alimentati con il solo veicolo. In particolare, nel tessuto cerebrale dei topi trattati con Bergamotto, l’aumento risultava altamente significativo per Nrf2 e Foxo3 con un valore statistico pari a p < 0,005.
In conclusione, i risultati hanno evidenziato come i derivati degli agrumi possano essere impiegati per ulteriori valutazioni nell’elaborazione di strategie anti-invecchiamento.
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