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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03282012-114536


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
SORRI, ALBERTO
URN
etd-03282012-114536
Titolo
Assicurazione del credito commerciale e figura del broker assicurativo. Il caso Euler Hermes Italia
Dipartimento
ECONOMIA
Corso di studi
BANCA, BORSA E ASSICURAZIONI
Relatori
relatore Dott.ssa Cappiello, Antonella
Parole chiave
  • assicurazione credito
  • broker assicurativo
Data inizio appello
30/04/2012
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
30/04/2052
Riassunto
Il tema della gestione del credito commerciale è ormai da tempo al centro di una strana contraddizione, infatti, se da un lato l’interesse per l’argomento da parte delle aziende e del mondo universitario, in Italia come in Europa continentale, è in continua crescita, d’altro canto le pubblicazioni sul tema non risultano altrettanto ricche.
Volendo essere attenti, nel mondo anglosassone la gestione del credito commerciale non ha mai smesso di costituire un centro focale di studio per gli operatori aziendali. Scenario diverso è quello che si connota nel nostro Paese, dove a dispetto di un investimento medio in crediti commerciali straordinariamente superiore alla media degli altri Paesi sviluppati, le pubblicazioni di qualità sul tema paiono ancora piuttosto carenti.
Le imprese italiane investono circa un terzo del totale delle proprie risorse per finanziare i clienti attraverso il credito, e che ancora oggi una parte non trascurabile dei crediti in questione è all’origine di eventi problematici, quali ritardi e perdite, con le immaginabili conseguenze sulla situazione finanziaria e di liquidità delle imprese.
Uno studio condotto dalla Dun & Bradstreet Italia, con la supervisione di studiosi delle Università Bocconi e Cattolica di Milano, ha mostrato con chiarezza che le dilazioni mediamente applicate alle transazioni nel nostro Paese, sono più generose di quelle praticate alla clientela negli altri Paesi europei, e che i ritardi medi di pagamento, pur non significativamente lontani dalla media europea, con valori di poco maggiori di quindici giorni, costituiscono in ogni caso un ulteriore argomento di riflessione per le direzioni amministrative, finanziarie e commerciali delle aziende domestiche.
In Italia i tempi di pagamento fra imprese sono decisamente più lunghi che nel resto d'Europa. Le aziende concedono dilazioni più lunghe, e comunque resta sempre un 10% di fatture scadute che vengono pagate oltre i 90 giorni.
In Italia la dilazione media di pagamento è pari a 55 giorni dalla data della fattura, contro una media europea pari a 36 giorni e una media internazionale (relativa cioè a tutti i paesi dell'indagine) di 34 giorni. In Europa, tempi più lunghi si registrano in Spagna, 70 giorni, e in Grecia, 71 giorni.
Anche le effettive tempistiche di pagamento sono fra le più lunghe del mondo, con una media di 51 giorni. Le fatture pagate oltre la scadenza sono il 36% sui clienti domestici e il 34% su quelli stranieri. Il 10% delle fatture viene pagato oltre i 90 giorni, contro il 6% della media dell'indagine.
Questo si traduce in molti casi in una sostanziale inesigibilità dei crediti, che riguarda il 5% del valore totale delle transazioni fra imprese (rispetto a una media del 3%). L'unico paese con una percentuale maggiore di crediti inesigibili è la Grecia, 6%.
Il fattore che maggiormente determina i ritardi nei pagamenti è l'insufficiente disponibilità dei fondi, opzione indicata dal 71% delle aziende italiane intervistate. Il motivo fondamentale che spinge a concedere le dilazioni è invece la necessità di fidelizzare il cliente.
Tutto questo non impatta in modo eccessivamente negativo sull'effettiva pratica di utilizzare il credito commerciale nelle transazioni fra imprese. In Italia il 59% delle vendite B2B è realizzata a credito, dato di poco inferiore al 63% dell'Europa ed è superiore al 57% del campione internazionale.
Un effetto molto visibile della situazione è invece rappresentato dal fatto che molte imprese italiane offrono sconti per il pagamento anticipato delle fatture: il 60%, contro il 37% di media europea e il 40% mondiale.
Alla luce di quanto menzionato, cerco con la presente tesi di analizzare i principali strumenti di mitigazione del rischio utilizzati in Italia, focalizzando la mia analisi soprattutto sull’assicurazione dei crediti commerciali, essendo la polizza credito uno strumento di “nicchia”, nonostante l’alto potenziale offerto ma, soprattutto per la poca cultura assicurativa presente sul territorio nazionale relativamente ai crediti commerciali.
La presente tesi si focalizzerà sullo studio della polizza credito, passando poi per l’analisi della figura del broker assicurativo, per arrivare in fondo all’analisi della primaria compagnia di assicurazione specializzata nell’assicurazione dei crediti commerciale in Italia, ovvero, la Euler Hermes Europe S.A. N.V.

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