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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03272023-152750


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PICCIOTTO, ILENIA
URN
etd-03272023-152750
Titolo
La riflettografia infrarossa: sviluppo e contributo alla storia dell'arte.
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Prof. Patti, Mattia
Parole chiave
  • riflettografia infrarossa
Data inizio appello
13/04/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
13/04/2093
Riassunto
La riflettografia infrarossa è un tipo di indagine non invasiva applicabile ai manufatti artistici, nello specifico con questa tecnica si analizzano i quadri. È una tecnica non invasiva perché non va ad alterare l’opera d’arte. Questa tecnica funziona grazie alla capacità del vicino infrarosso, da 750 a 2500 nanometri, di penetrare in profondità nei materiali artistici, rendendo visibili delle caratteristiche che ad occhio nudo non sono visibili. Ciò che la riflettografia ci restituisce è cosa si trova al di sotto dello strato pittorico: disegni sottostanti preparatori, schizzi, tecniche di riporto. Tutto quello che si riesce a vedere nei riflettogrammi ci sarà utile per definire meglio la storia dell’opera o dell’artista stesso, come il suo modus operandi.
Il padre della riflettografia infrarossa fu van Asperen de Boer che nel 1968 creò una strumentazione per poterla eseguire utilizzando un sistema televisivo con tubo vidicon. Con il passare degli anni e l’avanzare della tecnologia, migliorarono gli strumenti riflettografici: si passò dai pesantissimi rilevatori a stato solido (CCD) allo scanner trasportabile che consente di fare le indagini in loco.
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