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ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03272020-221632


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CHIEPPA, GIULIA
URN
etd-03272020-221632
Titolo
Trattamento del Disturbo Bipolare: Monitoraggio dei Sali di Litio
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE
Relatori
relatore Scarselli, Marco
Parole chiave
  • disturbo bipolare
  • litio
  • monitoraggio plasmatico
  • trattamento farmacologico
  • trattamento non farmacologico.
Data inizio appello
16/04/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
16/04/2090
Riassunto
Il presente lavoro di tesi è nato con l’obiettivo di valutare l’efficacia del monitoraggio farmacologico come parte di un approccio multidisciplinare per il trattamento del disturbo bipolare. Questo disturbo, infatti, per la sua natura eterogenea sia nelle cause sia nelle manifestazioni, nonché per le problematiche legate come il rischio di suicidio e la neuroprogressione, necessita un trattamento che agisca su più fronti: non solo sui sintomi, ma anche sul funzionamento socio-cognitivo e sul miglioramento della qualità della vita.

Il TDM, in particolare, è in grado di fornire uno strumento per ottimizzare il trattamento farmacologico, soprattutto quando inefficace, determinando se dipende dal comportamento di non aderenza, dalle proprietà farmacocinetiche del farmaco o dalla reale mancanza di risposta terapeutica. Dal momento che per un trattamento efficace del disturbo bipolare l’assunzione dei farmaci è imprescindibile, un mancato rispetto delle indicazioni terapeutiche mina la riuscita di qualunque altro intervento.

Il primo capitolo riassume le principali caratteristiche del disturbo bipolare, dalla diagnosi alla fisiopatologia. Nel secondo capitolo viene fatto un breve excursus sulle modalità di trattamento farmacologico, con particolare attenzione all’impiego del litio, farmaco che viene ancor oggi considerato il “gold standard” per il disturbo bipolare. Il litio, grazie ai suoi diversi meccanismi d’azione, non solo agisce come stabilizzante dell’umore, ma è anche in grado di prevenire le ricadute, regolare i ritmi circadiani, prevenire il rischio di suicidio e contrastare la neuroprogressione del disturbo. Nel terzo capitolo vengono trattate le modalità di trattamento non farmacologico, in particolare sulle modalità di favorire l’aderenza farmacologica, tra cui quella più efficace sembra essere la psicoeducazione. Il quarto capitolo è dedicato al monitoraggio farmacologico (Therapeutic Drug Monitoring, TDM) e, dopo un’introduzione sulle principali caratteristiche e sulle linee guida più recenti, presenta l’impiego di questa tecnica nel trattamento con il litio e l’acido valproico in monoterapia e in associazione. Infine, nel quinto e ultimo capitolo sono presentati i dati sperimentali che sono stati raccolti presso l’U.O. di Farmacologia Clinica a Pisa nell’anno 2019. I risultati mostrano come la maggiore percentuale dei campioni abbia un dosaggio inferiore al range terapeutico stabilito dalle linee guida sia per il litio che l’acido valproico, tendenza che potrebbe essere spiegata da diversi fattori, tra cui la scelta di optare per una terapia in associazione. Quest’ultima spiegazione sembrerebbe essere confermata dalle rilevazioni ottenute dal campione di pazienti con terapia combinata.

Con la stratificazione del campione in base all’età, è stato possibile osservare se questa variabile influisce sulle concentrazioni plasmatiche
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