Tesi etd-03272019-185952 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LA FAUCI, ISABELLA
URN
etd-03272019-185952
Titolo
Specialità, regionalismo differenziato e asimmetrie: una comparazione tra i sistemi costituzionali italiano e spagnolo
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI
Relatori
relatore Prof.ssa Stradella, Elettra
Parole chiave
- asimmetrie
- fattori differenziali
- Italia
- regionalismo differenziato
- regionalismo differenziato
- sistemi costituzionali
- Spagna
- specialità
Data inizio appello
06/05/2019
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’obiettivo del lavoro di tesi è quello di realizzare un’analisi comparativa delle asimmetrie e specialità che caratterizzano le strutture dei sistemi costituzionali italiano e spagnolo, con particolare riguardo al regionalismo in Italia, alla luce dei recenti sviluppi relativi al meccanismo di differenziazione introdotto all’art. 116, comma 3 della nostra Costituzione.
Il regionalismo differenziato, sebbene rappresenti una delle più importanti novità introdotte dalla riforma costituzionale del Titolo V del 2001, è un tema per il quale si è prestata scarsa attenzione, motivo per cui si è deciso di porlo al centro della presente trattazione.
Il confronto con il modello asimmetrico spagnolo si è rivelato necessario per le affinità con il sistema regionale italiano, ma lo studio comparativo ha permesso di evidenziarne anche le differenze.
La Spagna è stata scelta come secondo termine di paragone della comparazione per la capacità dimostrata di saper combinare l’unità con la differenziazione, esigenza comune all’Italia, avvicinando la questione dei “fatti differenziali” delle Comunità autonome spagnole, al problema del ripensamento delle specialità regionali italiane all’interno del mutato contesto costituzionale.
Il lavoro di tesi si apre con una parte introduttiva nella quale vengono chiariti e definiti i tre concetti cardine che emergeranno costantemente durante la trattazione: asimmetria, differenziazione e specialità. Questi, fungeranno da parametri della comparazione.
La parte più consistente è quella che comprende i primi tre capitoli, dedicati al regionalismo italiano in cui vengono sviluppati, i seguenti temi: il concetto di specialità, definendone il significato, il fondamento e i caratteri portanti nel primo capitolo; il nuovo meccanismo del regionalismo differenziato, sia dal punto di vista materiale che procedurale, analizzandone, altresì, limiti, dubbi interpretativi e relative difficoltà di attuazione nel secondo capitolo, la cui parte finale affronta i recenti tentativi di attivazione del meccanismo di differenziazione da parte delle Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna; il ruolo dell’autonomia speciale nel nuovo contesto di “specialità diffusa” che offre l’occasione di riflettere, da un lato, sulla legittimità e ragion d’essere della specialità stessa, in un contesto ormai mutato, con un particolare cenno alla specialità siciliana e, dall’altro, sull’intento del costituente del 2001 di mantenere e salvaguardare l’autonomia delle Regioni speciali attraverso la clausola di maggior favore. Infine, nel quarto capitolo, verranno analizzati i caratteri peculiari del regionalismo spagnolo in un’ottica comparata, individuando similitudini e divergenze rispetto al regionalismo italiano.
Il regionalismo differenziato, sebbene rappresenti una delle più importanti novità introdotte dalla riforma costituzionale del Titolo V del 2001, è un tema per il quale si è prestata scarsa attenzione, motivo per cui si è deciso di porlo al centro della presente trattazione.
Il confronto con il modello asimmetrico spagnolo si è rivelato necessario per le affinità con il sistema regionale italiano, ma lo studio comparativo ha permesso di evidenziarne anche le differenze.
La Spagna è stata scelta come secondo termine di paragone della comparazione per la capacità dimostrata di saper combinare l’unità con la differenziazione, esigenza comune all’Italia, avvicinando la questione dei “fatti differenziali” delle Comunità autonome spagnole, al problema del ripensamento delle specialità regionali italiane all’interno del mutato contesto costituzionale.
Il lavoro di tesi si apre con una parte introduttiva nella quale vengono chiariti e definiti i tre concetti cardine che emergeranno costantemente durante la trattazione: asimmetria, differenziazione e specialità. Questi, fungeranno da parametri della comparazione.
La parte più consistente è quella che comprende i primi tre capitoli, dedicati al regionalismo italiano in cui vengono sviluppati, i seguenti temi: il concetto di specialità, definendone il significato, il fondamento e i caratteri portanti nel primo capitolo; il nuovo meccanismo del regionalismo differenziato, sia dal punto di vista materiale che procedurale, analizzandone, altresì, limiti, dubbi interpretativi e relative difficoltà di attuazione nel secondo capitolo, la cui parte finale affronta i recenti tentativi di attivazione del meccanismo di differenziazione da parte delle Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna; il ruolo dell’autonomia speciale nel nuovo contesto di “specialità diffusa” che offre l’occasione di riflettere, da un lato, sulla legittimità e ragion d’essere della specialità stessa, in un contesto ormai mutato, con un particolare cenno alla specialità siciliana e, dall’altro, sull’intento del costituente del 2001 di mantenere e salvaguardare l’autonomia delle Regioni speciali attraverso la clausola di maggior favore. Infine, nel quarto capitolo, verranno analizzati i caratteri peculiari del regionalismo spagnolo in un’ottica comparata, individuando similitudini e divergenze rispetto al regionalismo italiano.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
Tesi_di_...i_pdf.pdf | 2.22 Mb |
Contatta l’autore |