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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-03272018-085828


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CASTELLANO, ALESSANDRA
URN
etd-03272018-085828
Titolo
Ruolo della dieta low fod map nell'approccio alla terapia dei disturbi funzionali dell'intestino tenue
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
SCIENZE DELLA NUTRIZIONE UMANA
Relatori
relatore Dott. de Bortoli, Nicola
Parole chiave
  • carboidrati fermentabili
  • low fod map
  • sindrome dell'intestino irritabile
  • dieta
  • irritable bowel syndrome (IBS)
  • patologia funzionale gastroenterica
Data inizio appello
18/04/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
18/04/2088
Riassunto
La sindrome dell’intestino irritabile (irritable bowel syndrome: IBS) rappresenta la più frequente patologia funzionale gastroenterica. Le manifestazioni cliniche tipiche sono caratterizzate dalla presenza di dolore addominale ricorrente e dall’alterazione delle abitudini intestinali, spesso accompagnate da distensione addominale e meteorismo. Molte sono le ipotesi eziopatogenetiche, anche se, al momento, nessuna di esse sembra poter spiegare da sola la comparsa e lo sviluppo delle manifestazioni cliniche tipiche della sindrome. Attualmente, l’associazione tra ingestione di alimenti e induzione dei sintomi è uno degli aspetti maggiormente studiati. Negli ultimi dieci anni, si è assistito a una svolta nella gestione clinica dell’IBS, grazie alla scoperta del ruolo dei FODMAPs (“Fermentable Oligosaccharides, Disaccharides, Monosaccharides And Polyols”), che sono piccole molecole contenenti carboidrati a catena corta e polioli fermentabili. Essi rappresentano un’ampia classe di alimenti poco digeribili, che contribuiscono direttamente allo sviluppo dei più comuni sintomi gastrointestinali nei soggetti con IBS. Oggi l’approccio nutrizionale più utilizzato in questi pazienti è la dieta a basso contenuto di FODMAP o Low Fodmap Diet (LFD), che si avvale di una “fase di eliminazione” degli alimenti ricchi di FODMAPs e di una “fase di reintroduzione” graduale degli alimenti precedentemente esclusi. Le implicazioni dal punto di vista nutrizionale della LFD, attualmente, non sono chiare: una dieta troppo prolungata potrebbe indurre l'insorgenza di stipsi, provocare un calo ponderale significativo o squilibri nutrizionali.
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