Tesi etd-03272016-221548 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MARTELLACCI, SARA
URN
etd-03272016-221548
Titolo
Il secondo biennio rosso a Piombino: movimento operaio in una citta-fabbrica
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E CIVILTA
Relatori
relatore Dott. Fulvetti, Gianluca
Parole chiave
- movimento
- operaio
- Piombino
Data inizio appello
18/04/2016
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
18/04/2086
Riassunto
Questo lavoro si propone di ricostruire, sulle basi di documentazione edita e inedita, un quadro storico dei conflitti sociali che hanno caratterizzato la città di Piombino durante il cosiddetto “secondo biennio rosso”, con particolare riferimento alle grandi industrie siderurgiche presenti in città (Iltasider – Deltasider, Magona e Dalmine).
Fu nell’evoluzione di un contesto industriale fortemente caratterizzato dalla dei grandi stabilimenti, di cui abbiamo cercato di ricostruire almeno a grandi linee le vicende, che si verificarono condizioni tali da consentire la nascita di un movimento di lotta sociale che ha portato alla creazione di un Consiglio di Fabbrica che resterà in vita fino agli anni Novanta.
Nel secondo dopoguerra, fortemente influenzate dall'esperienza della battaglia di Piombino, le forze sindacali si impegnarono a rivendicare migliori forme remunerative e occupazionali, sulla scia di ciò che stava avvenendo nel resto della penisola.
Nostro obiettivo sarà pertanto quello di tracciare un quadro delle lotte operaie durante il biennio 1968-69, cercando di cogliere anche i rapporti tra il movimento operaio e sindacale e le istituzioni.
In mancanza di materiale di archivio sufficientemente esauriente, ci siamo basati per la ricerca anche sulla raccolta di fonti orali, cercando soprattutto di raccogliere le impressioni di chi ha vissuto con ruoli di primo piano gli anni presi in esame.
Nella prima parte del lavoro viene preso in esame il biennio 1968-6 nella sua dimensione nazionale, con particolare attenzione alle rivendicazioni del movimento operaio. Inoltre abbiamo sommariamente trattato l'evoluzione dei sistemi di rappresentanza aziendale, per evidenziare le caratteristiche delle rappresentanze presenti anche all'interno delle fabbriche piombinesi (in particolare le Sezioni di fabbrica e il Consiglio di Fabbrica).
Nella seconda parte del lavoro si tratteggiano le principali vicende delle industrie siderurgiche piombinesi, con accenni alle vicende nazionali che hanno influito sull'organizzazione degli impianti della città (ad esempio, il piano Sinigaglia). Si esaminano inoltre le principali vertenze e lotte sindacali, con particolare attenzione alla vicenda della Magona d'Italia nel 1953.
Nell'ultimo capitolo si è ricostruita la cronologia del conflitto sociale a Piombino durante il “secondo biennio rosso”, tratteggiando i principali avvenimenti e l'avvento della democrazia sindacale nelle fabbriche, con la nascita dei Consigli di Fabbrica e di Zona. Si trattano brevemente anche le vicende legate agli altri protagonisti del biennio: gli studenti.
Seguono quindi un'appendice tecnica, sulla produzione dell'acciaio e l'organizzazione del lavoro all'interno dello stabilimento Italsider, un'appendice cartografica e una terza appendice dedicata alla documentazione fotografica.
Fu nell’evoluzione di un contesto industriale fortemente caratterizzato dalla dei grandi stabilimenti, di cui abbiamo cercato di ricostruire almeno a grandi linee le vicende, che si verificarono condizioni tali da consentire la nascita di un movimento di lotta sociale che ha portato alla creazione di un Consiglio di Fabbrica che resterà in vita fino agli anni Novanta.
Nel secondo dopoguerra, fortemente influenzate dall'esperienza della battaglia di Piombino, le forze sindacali si impegnarono a rivendicare migliori forme remunerative e occupazionali, sulla scia di ciò che stava avvenendo nel resto della penisola.
Nostro obiettivo sarà pertanto quello di tracciare un quadro delle lotte operaie durante il biennio 1968-69, cercando di cogliere anche i rapporti tra il movimento operaio e sindacale e le istituzioni.
In mancanza di materiale di archivio sufficientemente esauriente, ci siamo basati per la ricerca anche sulla raccolta di fonti orali, cercando soprattutto di raccogliere le impressioni di chi ha vissuto con ruoli di primo piano gli anni presi in esame.
Nella prima parte del lavoro viene preso in esame il biennio 1968-6 nella sua dimensione nazionale, con particolare attenzione alle rivendicazioni del movimento operaio. Inoltre abbiamo sommariamente trattato l'evoluzione dei sistemi di rappresentanza aziendale, per evidenziare le caratteristiche delle rappresentanze presenti anche all'interno delle fabbriche piombinesi (in particolare le Sezioni di fabbrica e il Consiglio di Fabbrica).
Nella seconda parte del lavoro si tratteggiano le principali vicende delle industrie siderurgiche piombinesi, con accenni alle vicende nazionali che hanno influito sull'organizzazione degli impianti della città (ad esempio, il piano Sinigaglia). Si esaminano inoltre le principali vertenze e lotte sindacali, con particolare attenzione alla vicenda della Magona d'Italia nel 1953.
Nell'ultimo capitolo si è ricostruita la cronologia del conflitto sociale a Piombino durante il “secondo biennio rosso”, tratteggiando i principali avvenimenti e l'avvento della democrazia sindacale nelle fabbriche, con la nascita dei Consigli di Fabbrica e di Zona. Si trattano brevemente anche le vicende legate agli altri protagonisti del biennio: gli studenti.
Seguono quindi un'appendice tecnica, sulla produzione dell'acciaio e l'organizzazione del lavoro all'interno dello stabilimento Italsider, un'appendice cartografica e una terza appendice dedicata alla documentazione fotografica.
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