Tesi etd-03272013-105514 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC5
Autore
AGOSTINI, ANITA
Indirizzo email
anita.agostini@hotmail.it
URN
etd-03272013-105514
Titolo
Centro culturale di San Jacopo in Castellare: ipotesi di recupero, riuso e riqualificazione energetica di un edificio storico.
Dipartimento
INGEGNERIA DELL'ENERGIA, DEI SISTEMI, DEL TERRITORIO E DELLE COSTRUZIONI
Corso di studi
INGEGNERIA EDILE - ARCHITETTURA
Relatori
relatore Prof. Taddei, Domenico
relatore Dott. Leccese, Francesco
tutor Prof.ssa Calvani, Caterina
relatore Dott. Leccese, Francesco
tutor Prof.ssa Calvani, Caterina
Parole chiave
- Recupero architettonico
- riqualificazione energetica
- riuso architettonico
Data inizio appello
18/04/2013
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
18/04/2053
Riassunto
Il comparto di San Jacopo in Castellare, nel centro storico di Pistoia, ha come centro fisico la Piazzetta delle Scuole Normali e come emergenza architettonica la chiesa di San Jacopo in Castellare, o San Jacopino.
La genesi e l’evoluzione dei singoli edifici che disegnano la piazza risultano estremamente sconnesse, frutto dell’intreccio di finalità diverse dettate dal susseguirsi dei periodi storici e dall’avvicendarsi dei committenti. L’aspetto attuale denota, inoltre, l’assenza di tentativi, pur storicizzati, di dare organicità allo spazio pubblico.
Recuperare il comparto urbano, riscoprirne gli spazi, i percorsi e le forme e restituirli alla città sono stati gli obiettivi primari dell’ipotesi di recupero.
L’idea di connettere il complesso architettonico ai contigui edifici dell’Archivio di Stato e dalla Biblioteca Forteguerriana, integrandoli nelle funzioni e nei servizi, al fine di completare la storica “Cittadella della cultura”, ha costituito la trama su cui tessere il progetto di riuso architettonico.
Una fase preliminare di rilievo delle parti non rilevate e di analisi storica ed esegetica del comparto ha costituito la base del progetto di recupero architettonico, finalizzato a conservare e valorizzare le preesistenze, inserendo nuove strutture progettate secondo i principi di reversibilità e “smaterializzazione” degli elementi costitutivi.
Un’analisi dettagliata delle caratteristiche storico-architettoniche e termiche dell’involucro edilizio ha determinato, infine, l’ipotesi di riqualificazione energetica. L’intervento proposto, pur parziale e modulato sulle esigenze di conservazione e valorizzazione, ha rivelato la possibilità di ridurre dell’85% i consumi medi annui relativi al riscaldamento invernale del complesso, a fronte di una riduzione del 24%, corrispondente ad un tipo di intervento tradizionale che si limita alla sostituzione dell’impianto di climatizzazione.
La genesi e l’evoluzione dei singoli edifici che disegnano la piazza risultano estremamente sconnesse, frutto dell’intreccio di finalità diverse dettate dal susseguirsi dei periodi storici e dall’avvicendarsi dei committenti. L’aspetto attuale denota, inoltre, l’assenza di tentativi, pur storicizzati, di dare organicità allo spazio pubblico.
Recuperare il comparto urbano, riscoprirne gli spazi, i percorsi e le forme e restituirli alla città sono stati gli obiettivi primari dell’ipotesi di recupero.
L’idea di connettere il complesso architettonico ai contigui edifici dell’Archivio di Stato e dalla Biblioteca Forteguerriana, integrandoli nelle funzioni e nei servizi, al fine di completare la storica “Cittadella della cultura”, ha costituito la trama su cui tessere il progetto di riuso architettonico.
Una fase preliminare di rilievo delle parti non rilevate e di analisi storica ed esegetica del comparto ha costituito la base del progetto di recupero architettonico, finalizzato a conservare e valorizzare le preesistenze, inserendo nuove strutture progettate secondo i principi di reversibilità e “smaterializzazione” degli elementi costitutivi.
Un’analisi dettagliata delle caratteristiche storico-architettoniche e termiche dell’involucro edilizio ha determinato, infine, l’ipotesi di riqualificazione energetica. L’intervento proposto, pur parziale e modulato sulle esigenze di conservazione e valorizzazione, ha rivelato la possibilità di ridurre dell’85% i consumi medi annui relativi al riscaldamento invernale del complesso, a fronte di una riduzione del 24%, corrispondente ad un tipo di intervento tradizionale che si limita alla sostituzione dell’impianto di climatizzazione.
File
Nome file | Dimensione |
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indice.pdf | 233.52 Kb |
13 file non consultabili su richiesta dell’autore. |