Thesis etd-03272012-164917 |
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Thesis type
Tesi di laurea magistrale
Author
MARINELLI, CARLA
URN
etd-03272012-164917
Thesis title
Meccanismi di rimodellamento avverso nella progressione verso lo scompenso cardiaco post infartuale
Department
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Course of study
BIOLOGIA APPLICATA ALLA BIOMEDICINA
Supervisors
relatore Kusmic, Claudia
correlatore Dott.ssa Garcia Gil, Maria De Las Mercedes
tutor Prof. Paolicchi, Aldo
correlatore Dott.ssa Garcia Gil, Maria De Las Mercedes
tutor Prof. Paolicchi, Aldo
Keywords
- infarto del miocardio
- rimodellamento
- scompenso cardiaco
Graduation session start date
27/04/2012
Availability
Withheld
Release date
27/04/2052
Summary
L’infarto del miocardio è un processo necrotico irreversibile che interessa il tessuto cardiaco dopo una prolungata ischemia e porta ad un deficit nella funzionalità cardiaca. Entro poche ore dal danno il cardiomiocita va incontro a processi cellulari irreversibili che lo conducono alla morte. I fattori di crescita e le citochine rilasciate nella sede della lesione inducono la proliferazione dei miofibroblasti, la formazione di tessuto di granulazione, l’attivazione dell’angiogenesi e alterazioni della matrice extracellulare (ECM). Questi fenomeni che si verificano nella zone di insulto ischemico portano a riparazione del tessuto per sostituzione con una cicatrice fibrosa che, nel complesso garantiscono la funzione di pompa del cuore infartuato. Tuttavia, successivamente, si instaurano processi di rimodellamento conseguenti al danno ischemico e che interessano anche regioni cardiache non infartuate e, in ultimo, portano all’alterazione permanente della geometria e della funzione del ventricolo. Molti studi hanno evidenziato come la fibrosi in regioni ventricolari non colpite dall’infarto sia una componente fondamentale del processo avverso di rimodellamento strutturale del miocardio. Il rimodellamento si riflette nell’ipertrofia dei cardiomiociti e nell’alterazione dell’architettura ventricolare portando ad aumento dello stress sulla parete e ad una infiltrazione del tessuto funzionale e contrattile con tessuto fibroso.
Il presente studio si è proposto di riprodurre e mettere a punto un modello animale di infarto cronico in cui studiare in maniera sistematica le fasi del processo di rimodellamento del miocardio infartuato nella progressione verso lo scompenso.
Il modello sperimentale prescelto è stato quello dell’infarto del miocardio di ratto realizzato mediante a legatura permanente della coronaria discendente anteriore sinistra (LAD). Un gruppo di animali è stato studiato a un mese dall’evento ischemico mentre un secondo gruppo è stato sacrificato a 2 mesi dall’infarto. La caratterizzazione del danno d'organo conseguente all'infarto è stata affidata in vivo a studi elettrocardiografici, ecocardiografici, dosaggi bioumorali e ex vivo ad analisi morfometriche, istologiche, immunoistochimiche e biomolecolari.
I dati ottenuti hanno evidenziato una riduzione della funzione ventricolare e mostrato un rimodellamento strutturale e vascolare della regione remota già a quattro settimane e con un progressivo e significativo peggioramento a 8 settimane dopo l’insorgenza dell’ischemia. Il confronto comparativo dei risultati ottenuti con le analisi istochimiche, immunoistochimiche e biomolecolari ha fornito una possibile interpretazione delle osservazioni funzionali associate ai due tempi presi in considerazione.
Questo studio ha contribuito all'avanzamento delle conoscenze nel campo del rimodellamento ventricolare post-infarto, soprattutto nella sua componente di caratterizzazione del time course dei processi di rimodellamento strutturale che vanno in parallelo con il progressivo deterioramento della funzione.
Il presente studio si è proposto di riprodurre e mettere a punto un modello animale di infarto cronico in cui studiare in maniera sistematica le fasi del processo di rimodellamento del miocardio infartuato nella progressione verso lo scompenso.
Il modello sperimentale prescelto è stato quello dell’infarto del miocardio di ratto realizzato mediante a legatura permanente della coronaria discendente anteriore sinistra (LAD). Un gruppo di animali è stato studiato a un mese dall’evento ischemico mentre un secondo gruppo è stato sacrificato a 2 mesi dall’infarto. La caratterizzazione del danno d'organo conseguente all'infarto è stata affidata in vivo a studi elettrocardiografici, ecocardiografici, dosaggi bioumorali e ex vivo ad analisi morfometriche, istologiche, immunoistochimiche e biomolecolari.
I dati ottenuti hanno evidenziato una riduzione della funzione ventricolare e mostrato un rimodellamento strutturale e vascolare della regione remota già a quattro settimane e con un progressivo e significativo peggioramento a 8 settimane dopo l’insorgenza dell’ischemia. Il confronto comparativo dei risultati ottenuti con le analisi istochimiche, immunoistochimiche e biomolecolari ha fornito una possibile interpretazione delle osservazioni funzionali associate ai due tempi presi in considerazione.
Questo studio ha contribuito all'avanzamento delle conoscenze nel campo del rimodellamento ventricolare post-infarto, soprattutto nella sua componente di caratterizzazione del time course dei processi di rimodellamento strutturale che vanno in parallelo con il progressivo deterioramento della funzione.
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