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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03272012-112140


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DE PASCALE, STEFANO
Indirizzo email
s.depascale@hotmail.it
URN
etd-03272012-112140
Titolo
Contributo al controllo di Varroa destructor Anderson & Treuman parassita di Apis mellifera L. mediante l'utilizzo di fogli cerei trattati con sostanze di origine naturale
Dipartimento
AGRARIA
Corso di studi
PRODUZIONI AGROALIMENTARI E GESTIONE DEGLI AGROECOSISTEMI
Relatori
relatore Dott. Felicioli, Antonio
Parole chiave
  • Acarifugo
  • Apis mellifera
  • Lotta alternativa
  • Varroa destructor
Data inizio appello
16/04/2012
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
16/04/2052
Riassunto
Questo lavoro si colloca nell’ambito degli studi inerenti l’interazione ape-varroa. Lo scopo di questa tesi è stato quello di monitorare l’andamento dell’infestazione di Varroa destructor .Si è indagato il processo di entrata dell’ acaro per la riproduzione nella cella.
Le osservazioni di pieno campo sono state eseguite presso l’apiario sperimentale del Dipartimento di Scienze Fisiologiche della Facolta’ di Medicina Veterinaria situato nella tenuta di Tombolo presso il centro di ricerche agro-ambientale Ettore Avanzi , in arnie Dadant Blatt a 10 telaini con fondo estraibile contenenti colonie di Apis mellifera ligustica Spinola.
Per le prove di laboratorio sono state utilizzate arniette mono-telaino da osservazione. Il fine delle prove è stato quello di fare osservazioni etologiche sull’ape, e sulle interazioni ape-varroa.
Le arnie da osservazione sono state allestite nel laboratorio di apidologia del dipartimento di scienze fisiologiche della facoltà di medicina veterinaria.
I tempi di costruzione dei favi sperimentali su fogli cerei trattati sono risultati più lunghi.
Nelle prove di campo l’infestazione degli acari nei favi ha mostrato andamenti differenti tra le famiglie sia per la quantità di celle infestate che per la loro distribuzione temporale.
I risultati ottenuti in questo lavoro di tesi lasciano intravedere una reale possibilità di utilizzo di queste informazioni nella lotta alternativa alla varroasi.
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