Tesi etd-03272012-110540 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LUCHINI, PIETROFRANCESCO
URN
etd-03272012-110540
Titolo
Attività antimicrobica di alcune sostanze di origine naturale su colture di Paenibacillus larvae
Dipartimento
AGRARIA
Corso di studi
PRODUZIONI AGROALIMENTARI E GESTIONE DEGLI AGROECOSISTEMI
Relatori
relatore Felicioli, Antonio
Parole chiave
- Apicoltura
- Paenibacillus larvae
- peste americana
Data inizio appello
16/04/2012
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
16/04/2052
Riassunto
L'ape mellifica riveste un ruolo importante nell’ambito dei servizi ecosistemici come impollinatore di numerose specie botaniche fondamentali per le produzioni agricole e forestali.
Come tutti gli esseri viventi anche le api hanno i loro nemici naturali, che trovano nell'alveare le condizioni favorevoli per svilupparsi; il Paenibacillus larvae agente eziologico della peste americana, è considerato uno dei patogeni più pericolosi per le api mellifiche a causa non solo dei danni che può provocare al singolo alveare ma sopratutto per i danni che può provocare all'intero apiario.
Attualmente il metodo di controllo della malattia considerato più efficace è quello che prevede l’eliminazione mediante fuoco della famiglia e la disinfezione di tutto il materiale che vi è entrato in contatto per evitare che si trasformino in vettori e che possano portare ad un eventuale contagio di altre famiglie.
In italia, nel recente passato e ancor oggi in molti paesi, questo batterio è stato affrontato mediante l’uso di antibiotici.
L’uso di antibiotici se da una parte aumenta le probabilità di induzione di fenomeni di resistenza dall’altra va a intaccare il ruolo che l’ape riveste, sempre più nell’immaginario collettivo di “naturalità” e di salubrità ambientale anche alla luce di un sempre più crescente sensibilità diffusa a livello popolare.
Proprio per queste ragioni è necessario sviluppare strategie alternative agli antibiotici e agli attuali sistemi meccanici, che tra l’altro si sono dimostrati poco efficaci, per il controllo di questa malattia ricorrendo a sostanze, non dannose alla vita delle api e dell'uomo.
In questo elaborato di tesi si sono svolte alcune indagini per la valutazione di alcune sostanze di origine naturale con lo scopo di acquisire e fornire nuovi dati che potrebbero spingere a trovare una soluzione a questa avversità.
Come tutti gli esseri viventi anche le api hanno i loro nemici naturali, che trovano nell'alveare le condizioni favorevoli per svilupparsi; il Paenibacillus larvae agente eziologico della peste americana, è considerato uno dei patogeni più pericolosi per le api mellifiche a causa non solo dei danni che può provocare al singolo alveare ma sopratutto per i danni che può provocare all'intero apiario.
Attualmente il metodo di controllo della malattia considerato più efficace è quello che prevede l’eliminazione mediante fuoco della famiglia e la disinfezione di tutto il materiale che vi è entrato in contatto per evitare che si trasformino in vettori e che possano portare ad un eventuale contagio di altre famiglie.
In italia, nel recente passato e ancor oggi in molti paesi, questo batterio è stato affrontato mediante l’uso di antibiotici.
L’uso di antibiotici se da una parte aumenta le probabilità di induzione di fenomeni di resistenza dall’altra va a intaccare il ruolo che l’ape riveste, sempre più nell’immaginario collettivo di “naturalità” e di salubrità ambientale anche alla luce di un sempre più crescente sensibilità diffusa a livello popolare.
Proprio per queste ragioni è necessario sviluppare strategie alternative agli antibiotici e agli attuali sistemi meccanici, che tra l’altro si sono dimostrati poco efficaci, per il controllo di questa malattia ricorrendo a sostanze, non dannose alla vita delle api e dell'uomo.
In questo elaborato di tesi si sono svolte alcune indagini per la valutazione di alcune sostanze di origine naturale con lo scopo di acquisire e fornire nuovi dati che potrebbero spingere a trovare una soluzione a questa avversità.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
Tesi_Luchini.pdf | 3.22 Mb |
1 file non consultabili su richiesta dell’autore. |