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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03272011-173845


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
PETRELLI, ANTONIO
URN
etd-03272011-173845
Titolo
Giuliano della Rovere: ritratti e criptoritratti
Dipartimento
INTERFACOLTA'
Corso di studi
STORIA DELL'ARTE
Relatori
relatore Prof. Farinella, Vincenzo
Parole chiave
  • Giuliano della Rovere
  • Giulio II
  • ritratti
  • portrait
Data inizio appello
26/04/2011
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
26/04/2051
Riassunto
La tesi prende in esame la figura di Giulio II, il pontefice che in dieci anni, con la sua fortissima personalità, ha segnato la storia della Chiesa di Roma e dell'Italia. Fra il 1503 e il 1513, grazie alla smisurata ambizione di Giulio II, lo Stato della Chiesa riacquista una grande importanza a livello internazionale, ricacciando indietro i francesi, ridimensionando Venezia e sfruttando le alleanze con l'Impero e la spagna. In un lasso di tempo così breve e così turbolento Giulio II lascia in eredità uno stato risanato e rafforzato, ma le vittorie più importanti, quelle che gli regaleranno l'immortalità, le riporta in campo artistico. Assecondando la sua smania di grandezza, Giulio II in dieci anni cambia per sempre il volto di Roma grazie all'intensa collaborazione con Donato Bramante, che lo porterà anche alla distruzione della basilica di San Pietro, di età costantiniana, per ricostruirla, seguendo le teorie rinascimentali, e per donargli lo splendore che ancora oggi si può ammirare. Ma se la fabbrica di San Pietro è un'impresa che coinvolgerà numerosi altri pontefici, e il risultato finale non rispetterà il progetto iniziale di Bramante, altre due commissioni, iniziate e ultimate in massima parte sotto il pontificato di Giulio II, hanno rivoluzionato per sempre la storia dell'arte: la volta della Cappella Sistina affrescata da Michelangelo e la Stanze Vaticane decorate da Raffaello. La tesi ha come obiettivo finale quello di entrare ed analizzare la psicologia di un uomo che per sua stessa ammissione era più propenso all'azione e alla guerra che alla diplomazia, un uomo che però, oltre per la guerra, nutriva una grande passione per l'arte, e con la stessa irruenza e determinazione ha commissionato opere immense e rivoluzionarie. Partire dai ritratti per capire come queste due anime, all'apparenza opposte, abbiano convissuto nella stessa persona, e mettere al centro dell'attenzione Giulio II e non le celeberrime opere da lui commissionate, o i geniali artisti di cui si è circondato, spostare finalmente l'attenzione sull'uomo che le ha pensate, finanziate e fortemente volute.
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