logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03272006-101757


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
Coloru, Omar
Indirizzo email
omar.coloru@virgilio.it
URN
etd-03272006-101757
Titolo
DA ALESSANDRO A MENANDRO: IL REGNO GRECO DI BATTRIANA
Settore scientifico disciplinare
L-ANT/02
Corso di studi
STORIA
Relatori
relatore Prof. Virgilio, Biagio
relatore Prof. Briant, Pierre
Parole chiave
  • Asia Centrale
  • Battriana
  • Ellenismo
  • greco-battriano
  • India
  • indo-greco
Data inizio appello
29/05/2006
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il regno greco-battriano (Afghanistan del Nord) è uno dei regni ellenistici meno conosciuti. Il primo lavoro moderno su tale argomento fu pubblicato solo nel 1738. Grazie agli scavi archeologici abbiamo ora più dati a disposizione. Durante l’età ellenistica le notizie sui Greci di Battriana erano riportate principalmente dalle Storie Universali, dai trattati di arte militare e dalle monografie sui Parti. Il regno dei Parti, infatti, confinava con la Battriana ed era anche uno dei nemici di lunga data. Per quanto riguarda gli storici romani, essi focalizzarono la loro attenzione sui Parti, che all’epoca erano diventati gli avversari principali di Roma in Oriente. Tuttavia, le fonti utilizzate erano viziate dalla propaganda arsacide, la quale contribuì alla scomparsa della memoria del regno greco-battriano dalle fonti antiche. Nel Medio Evo i Greci di Battriana fecero la loro comparsa nella letteratura europea e a partire dal XX secolo in quella nord-americana. Alessandro Magno e i primi Seleucidi stanziarono molti coloni greci in Battriana. All’inizio della Terza Guerra di Siria (ca. 246 a.C.) il governatore Diodoto I rese la Battriana indipendente. Presto il nuovo stato divenne una potenza internazionale, soprattutto durante il regno di Eutidemo I e di suo figlio Demetrio I, che conquistò l’India nord-occidentale. Dopo un periodo di crisi, Eucratide, forse un parente di Eutidemo, riuscì a riunificare il regno, ma poco prima della sua morte (ca. 145 a.C.), la parte settentrionale del paese fu invasa dai nomadi. Ad ogni modo la parte meridionale riuscì a sopravvivere fino ai primi decenni del I sec. d.C.