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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-03262021-235322


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DE LUCIA, DOMENICO
URN
etd-03262021-235322
Titolo
ANALISI E CONFRONTO TRA LA FUNZIONE TATTICA E STRATEGICA DELLE GRANDI CORAZZATE E DELLE PORTAEREI NEL CORSO DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE MARITTIME E NAVALI
Relatori
relatore Prof. Gemignani, Marco
Parole chiave
  • portaerei
  • corazzate
  • aircraft carriers
  • battleships
Data inizio appello
08/04/2021
Consultabilità
Completa
Riassunto
La seguente tesi di laurea ha l’obiettivo di analizzare e confrontare ad ampio spettro il ruolo
delle grandi navi da battaglia e delle navi portaerei durante il Secondo Conflitto Mondiale e
nel periodo immediatamente precedente.
Il lavoro cerca di stimolare la riflessione sul tema proposto attraverso lo studio delle
caratteristiche tecniche, delle scelte politico-navali, delle potenzialità tattico-operative e
strategiche delle due tipologie di navi, nonché ripercorrendo alcune delle principali battaglie
che dal Mediterraneo al Pacifico hanno messo in luce la differenza tra i due mezzi.
Nei vari capitoli è preso in esame un tema diverso: il capitolo I cerca di sintetizzare il
ventennio tra gli anni Venti e gli anni Quaranta, mettendo in evidenza la relazione tra il
contesto politico in evoluzione a quel tempo e le scelte costruttive in ambito navale che ne
furono strettamente influenzate. Si procede analizzando le idee risolutive per raggiungere la
supremazia navale, le quali ebbero un forte riflesso proprio sulle tipologie di unità prese in
esame in questa tesi.
Nel capitolo II invece, sono oggetto di studio gli aspetti dottrinali e strategici del pensiero
militare italiano in campo marittimo. Sempre in questo capitolo vengono analizzate le
principali motivazioni del diniego della Regia Marina allo sviluppo della nave portaerei, le
caratteristiche degli aerosiluranti, che nel corso del Secondo Conflitto Mondiale si rilevarono
un’arma vincente e viene infine presa in esame la travagliata relazione tra la Regia Marina e
la neonata Regia Aeronautica, le lacune cooperative tra le due Forze Armate e le
problematiche che conseguentemente si verificarono in guerra.
Il capitolo III si focalizza sulla descrizione accurata delle peculiarità delle due tipologie di
navi: le corazzate sviluppate dall’idea che l’artiglieria navale fosse l’arma definitiva negli
scontri in mare e le portaerei nate dalla lungimirante idea di una cooperazione tra lo
strumento aereo e navale.
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Nel capitolo IV vengono analizzate alcuni dei principali eventi che hanno coinvolto, in
maniera diretta o indiretta, le corazzate e le portaerei. Il primo evento rilevante che si è scelto
di descrivere è l’attacco nella notte tra l’11 e il 12 novembre 1940 alla città di Taranto e alla
flotta là ormeggiata. Rimanendo sempre nel teatro dello scontro nel Mediterraneo,
l’attenzione si sposta sulla battaglia di Capo Matapan e sulla sconfitta delle forze italiane
davanti alle coste greche. Altresì, tra gli scontri navali nell’Atlantico è oggetto di analisi la
sorte della grande corazzata tedesca Bismarck, affondata dopo un lungo inseguimento delle
forze britanniche e raggiunta solo grazie alla presenza decisiva della portaerei H.M.S. Ark
Royal e dei suoi Swordfish.
Alla fine del capitolo invece, l’attenzione si sposta nel teatro del Pacifico, dove chi scrive
cerca di sottolineare il ruolo e l’importanza che le portaerei ebbero in questo campo,
dall’attacco giapponese alle Hawaii alla grande battaglia navale nel golfo di Leyte.
La tesi si conclude con uno spunto riflessivo sull’attualità e sul futuro delle portaerei, che
negli ultimi anni sono diventate strumenti navali di cardinale importanza ma nel contempo
costosissime, e facilmente affondabili da altre minacce insidiose come quella subacquea.
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