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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03262021-165927


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ERMO, DAVIDE
URN
etd-03262021-165927
Titolo
L'evoluzione dei sensori associati ai sistemi d'arma navali
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE MARITTIME E NAVALI
Relatori
relatore C.F. (AN) Scigliuzzo, Carlo
Parole chiave
  • sensori
Data inizio appello
08/04/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
08/04/2091
Riassunto
Ogni sistema d’arma, per portare a termine la propria missione, necessita di un certo numero di sensori, collegamenti indispensabili tra l’ambiente operativo e l’azione di contrasto ritenuta più efficace. La varietà delle minacce e, conseguentemente, la molteplicità delle funzioni richieste hanno determinato lo sviluppo di diverse tipologie di sensori nonostante la tendenza tecnologica degli ultimi anni sia orientata verso un evidente approccio multifunzionale, con il quale si intende l’integrazione di più funzioni su un singolo apparato. Ciò non implica esclusivamente la capacità di contrastare più target contemporaneamente ma anche la possibilità di perseguire i tre obiettivi tipici della progettazione di un sensore d’arma in ambito navale: la scoperta, l’inseguimento e l’illuminazione di un bersaglio. Queste finalità, a partire dagli albori del secolo scorso e fino ad oggi, hanno spronato e continuano ad incentivare la scienza e l’industria bellica in una frenetica e ciclica rincorsa tra nuova tecnologia e successiva azione difensiva.
In particolare, gli ultimi vent’anni hanno rappresentato un momento storico fondamentale, tutt’ora in fase evolutiva. Le crescenti prestazioni sensoristiche e le potenzialità dei calcolatori di nuova generazione hanno totalmente rivoluzionato l’impiego delle armi a bordo. Il problema del tiro, ovvero la determinazione degli angoli di brandeggio ed elevazione totale da trasmettere ad un impianto di artiglieria, nonostante sia rimasto concettualmente invariato, è stato stravolto da un punto di vista applicativo dai nuovi sistemi di combattimento, così come il lancio dei missili è stato interessato da sostanziali cambiamenti. Basti pensare che fino a pochi anni fa, le sezioni di direzione del tiro o di lancio lavoravano autonomamente rispetto agli altri sottosistemi di bordo mentre oggi, tutti i sensori sono mutuamente associati tramite una rete di coordinamento.
Nell’ottica del passato, la gestione dei parametri per fare fuoco era di volta in volta modificata manualmente dall’operatore in A.D.T. La precisione del tiro era connessa direttamente e inequivocabilmente ai calcoli e alle introduzioni del Direttore del Tiro, cioè sugli “ordini” alla macchina. Diversamente, con il progredire dei sistemi, l’efficacia di una serie è sempre più dipendente dal controllo della macchina: dalla capacità di comprendere e saper utilizzare correttamente un sistema con un’interfaccia più immediata ma anche più complessa per numero di funzioni, informazioni processate, dottrine impostabili.
Oltre a questo aspetto, il livello raggiunto dalle attuali artiglierie risulta conseguenza dell’impiego di più sensori in ausilio al principale radar del tiro. L’utilizzo di diversi apparati IR, TV, laser con le relative tecniche di Sensor Fusion, rappresenta un ulteriore passo decisivo nella produzione dei sistemi d’arma navali.
L’evoluzione dei sensori verso l’implementazione di più logiche e la riduzione delle dimensioni dei componenti, ha segnato una svolta anche in ambito missilistico, in questo caso, in merito alla possibilità di allocare internamente al missile una propria suite sensoriale. L’introduzione di leggi di guida indipendenti dalla piattaforma lanciante ha reso notevolmente più letali i sistemi missilistici. A partire da queste innovazioni è stato ideato il munizionamento guidato, compromesso tra missili e artiglierie convenzionali, specifico per determinati task e vantaggioso soprattutto in termini di rapporto costi/efficacia. Inoltre, è bene considerare lo sviluppo degli UAV per le applicazioni navali, al cui destino sembra riposta particolare attenzione strategica, impiegando tali velivoli come una semplice estensione della portata dei sensori e del raggio di azione delle armi.
In definitiva, tutti i moderni sistemi di combattimento tendono ad unire misure provenienti da più tipologie di sensori. Tuttavia, il vero obiettivo emergente in ambito navale risulta la progettazione di apparati in grado di svolgere più compiti insieme: il cosiddetto approccio multifunzionale. Le unità di vecchia generazione erano dotate di un apparato per la scoperta aerea, uno per l’inseguimento, un altro per il tracciamento dei bersagli di superficie ecc. Nella visione più attuale le unità navali militari sono equipaggiate con un albero multifunzionale, composto da un radar a facce fisse in grado di suddividere la potenza di trasmissione in base ai compiti richiesti (scoperta, acquisizione, inseguimento, up-link, Kill Assessment) ma anche in relazione al livello di pericolosità associato ai differenti bersagli. Tale orientamento, oltre all’ottenimento di migliori performance, è strettamente legato al ciclo manutentivo e al concetto di scalabilità, il quale ha caratterizzato in maniera incisiva i progetti più recenti.
Detto ciò, comprendere i cambiamenti in atto, ipotizzando quelli futuri, soprattutto in ambito militare, si pone come condizione necessaria per garantire il successo di qualsiasi operazione, fronteggiando la mutevole natura delle minacce in ambiente marittimo. L’analisi delle scelte ingegneristiche rappresenta l’unico modo per indirizzare opportunamente le risorse economiche. Nello specifico, per quanto riguarda i sistemi d’arma, il punto comune da cui iniziare lo studio è proprio la scelta di uno o più sensori, elementi da sempre imprescindibili. Il progresso associato alla sensoristica ha segnato e continuerà a segnare inevitabilmente il parallelo sviluppo delle armi, dalle artiglierie ai missili. L’evoluzione dei sistemi d’arma navali è destinata a non interrompersi mai. La minaccia cambia, diventa più “asimmetrica” e, di conseguenza, le tecniche di contrasto progrediscono in una ciclica guerra tecnologica.
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