Tesi etd-03262019-111421 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
BORTOLIN, ENRICA
URN
etd-03262019-111421
Titolo
Antagonisti della Prostaglandina D2 nella terapia dell'asma
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
FARMACIA
Relatori
relatore Prof.ssa Nieri, Paola
relatore Prof.ssa Breschi, Maria Cristina
relatore Prof.ssa Breschi, Maria Cristina
Parole chiave
- antagonisti CRTH2
- antagonisti DP
- antagonisti PGD2
- antagonisti TP
- asma
- doppi antagonisti DP1 e DP2
- doppi antagonisti DP2 e TP
- DP2
- PGD2
- recettori DP
- TP
Data inizio appello
10/04/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
10/04/2089
Riassunto
L’asma è una patologia cronica a carico dell’apparato respiratorio, caratterizzata da dispnea, tosse, respiro sibilante, costrizione toracica. La diversificazione fenotipica della malattia causa una difficile individuazione di un trattamento farmacologico unico ed efficace.
Sebbene ci siano molti farmaci a disposizione, fra cui di prima linea gli agonisti beta 2 adrenergici e i corticosteroidi, importante è ancora la ricerca di nuovi approcci terapeutici che possano portare ad un miglior controllo della patologia.
La miglior comprensione dei meccanismi fisiopatologici e del ruolo di mediatori endogeni in questa patologia, ha portato negli ultimi anni alla realizzazione di nuovi farmaci. La maggior parte sono anticorpi monoclonali rivolti verso citochine pro-infiammatorie e verso i loro recettori. Un target nuovo, verso il quale sono stati realizzati nuovi potenziali farmaci, è rappresentato dall’attività della prostaglandina PGD2, che può essere prodotta e rilasciata nelle vie aeree a concentrazioni elevate da cellule dendritiche, macrofagi, eosinofili e cellule T helper di tipo 2 (Th2).
Nello specifico, sono stati prodotti nuovi farmaci in grado di antagonizzare i recettori della PGD2: DP1, CRTh2(DP2) e TP. Sono attualmente in fase di sperimentazione sia antagonisti selettivi dei DP1 dei DP2 e dei TP, sia doppi antagonisti verso DP1 e DP2, o verso DP2 e TP. Il presente lavoro di tesi ha analizzato gli studi relativi a queste tipologie di antagonisti, verificando i risultati ottenuti in termini di efficacia nel miglioramento dei sintomi asmatici. I più efficaci risultano essere il Ramatroban, il Fevipiprant, l’OC00459, il BI671800, l’AZD198, il TM30089 e l’MK-7246. Gli ultimi due risultano efficaci in vitro e in vivo nell’animale ma non sono stati sperimentati nell’uomo. Altri farmaci invece che hanno prodotto risultati non significativi, anche in associazione ad altri farmaci già in uso, sono il Sevipiprant, il Laropiprant e l’AMG894.
Dall’analisi complessiva dei risultati degli studi effettuati, si può affermare che gli antagonisti recettoriali della PGD2 possono essere farmaci di nuova generazione utili nella cura dell’asma. Queste molecole però non sono abbastanza efficaci da poter essere utilizzate da sole, ma offrono un’ottima sicurezza nell’assunzione e nel trattamento e quindi hanno un’ottima tollerabilità da parte del paziente.
Tra tutti i farmaci trattati, il Fevipiprant è attualmente in fase sperimentazioni clinica di tipo III e appare promettente. E’ tra gli antagonisti selettivi DP2, il più efficace nella riduzione della sintomatologia allergica dell’asma, in particolare nell’asma eosinofilica. In pazienti affetti da questo fenotipo di asma il DP2 antagonista ha prodotto, infatti, miglioramento della FEV1, riduzione dell’iperreattività bronchiale, ed una riduzione dell’infiammazione delle vie bronchiali. Questo farmaco, inoltre, se associato al Montelukast, anti-leucotriene in uso per la cura della patologia, è capace di ridurre in maniera significativa, il grado di riacutizzazioni ed esacerbazioni dell’asmatico.
Sebbene ci siano molti farmaci a disposizione, fra cui di prima linea gli agonisti beta 2 adrenergici e i corticosteroidi, importante è ancora la ricerca di nuovi approcci terapeutici che possano portare ad un miglior controllo della patologia.
La miglior comprensione dei meccanismi fisiopatologici e del ruolo di mediatori endogeni in questa patologia, ha portato negli ultimi anni alla realizzazione di nuovi farmaci. La maggior parte sono anticorpi monoclonali rivolti verso citochine pro-infiammatorie e verso i loro recettori. Un target nuovo, verso il quale sono stati realizzati nuovi potenziali farmaci, è rappresentato dall’attività della prostaglandina PGD2, che può essere prodotta e rilasciata nelle vie aeree a concentrazioni elevate da cellule dendritiche, macrofagi, eosinofili e cellule T helper di tipo 2 (Th2).
Nello specifico, sono stati prodotti nuovi farmaci in grado di antagonizzare i recettori della PGD2: DP1, CRTh2(DP2) e TP. Sono attualmente in fase di sperimentazione sia antagonisti selettivi dei DP1 dei DP2 e dei TP, sia doppi antagonisti verso DP1 e DP2, o verso DP2 e TP. Il presente lavoro di tesi ha analizzato gli studi relativi a queste tipologie di antagonisti, verificando i risultati ottenuti in termini di efficacia nel miglioramento dei sintomi asmatici. I più efficaci risultano essere il Ramatroban, il Fevipiprant, l’OC00459, il BI671800, l’AZD198, il TM30089 e l’MK-7246. Gli ultimi due risultano efficaci in vitro e in vivo nell’animale ma non sono stati sperimentati nell’uomo. Altri farmaci invece che hanno prodotto risultati non significativi, anche in associazione ad altri farmaci già in uso, sono il Sevipiprant, il Laropiprant e l’AMG894.
Dall’analisi complessiva dei risultati degli studi effettuati, si può affermare che gli antagonisti recettoriali della PGD2 possono essere farmaci di nuova generazione utili nella cura dell’asma. Queste molecole però non sono abbastanza efficaci da poter essere utilizzate da sole, ma offrono un’ottima sicurezza nell’assunzione e nel trattamento e quindi hanno un’ottima tollerabilità da parte del paziente.
Tra tutti i farmaci trattati, il Fevipiprant è attualmente in fase sperimentazioni clinica di tipo III e appare promettente. E’ tra gli antagonisti selettivi DP2, il più efficace nella riduzione della sintomatologia allergica dell’asma, in particolare nell’asma eosinofilica. In pazienti affetti da questo fenotipo di asma il DP2 antagonista ha prodotto, infatti, miglioramento della FEV1, riduzione dell’iperreattività bronchiale, ed una riduzione dell’infiammazione delle vie bronchiali. Questo farmaco, inoltre, se associato al Montelukast, anti-leucotriene in uso per la cura della patologia, è capace di ridurre in maniera significativa, il grado di riacutizzazioni ed esacerbazioni dell’asmatico.
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