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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03262018-220022


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
FREZZA, LORENZA
URN
etd-03262018-220022
Titolo
Il ruolo dell'Attività Fisica nel trattamento dell'Artrite Reumatoide: analisi dell’attività motoria in una coorte monocentrica di pazienti in relazione alle caratteristiche di malattia
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
SCIENZE E TECNICHE DELLE ATTIVITA' MOTORIE PREVENTIVE E ADATTATE
Relatori
relatore Prof.ssa Baldini, Chiara
Parole chiave
  • artrite reumatoide
  • attività fisica
  • attività motoria
Data inizio appello
11/07/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
11/07/2088
Riassunto
L’Artrite Reumatoide (AR) è una malattia autoimmune sistemica che colpisce prevalentemente le articolazioni diartrodiali, determinandone un danno irreversibile potenzialmente disabilitante.
Il 1800 è stato l’anno in cui per la prima volta venne descritto un caso di artrite, dal medico francese Agostino Jacob Landrè-Beauvais (1772-1840). Solo nel 1940, Erik Waaler, medico norvegese, scoprì il fattore reumatoide che lo rese famoso e che diede il nome alla malattia.
L’AR rappresenta un problema di salute pubblica, sia per l’elevato impatto sulla popolazione che per i costi terapeutici che si aggirano intorno a 3.000.000.000 di Euro in Italia, senza dimenticare anche la percentuale di assenze dovute all’inabilità a lavorare di chi ne è colpito.
L’AR è, secondo la World Health Organization (WHO), la trentunesima causa di disabilità al mondo, determinando lo 0,8% degli anni di vita vissuti con disabilità (Years Lived with Disability -YLD). La disabilità è dovuta anche alla morbosità stessa della malattia e alla compresenza di patologie, tra le quali le più comuni sono le infezioni, l’ipertensionee le patologie cardiovascolari la cui comparsa avviene, nei pazienti con AR, un decennio in anticipo rispetto a quanto accade nella popolazione generale.
La disabilità colpisce ipazienti affetti da AR poco dopo l’esordio della malattia ed entro 10 anni dall’esordio, infatti, almeno il 50-60% dei soggetti non è in grado di mantenere un lavoro a tempo pieno, perdendo la capacità di proseguire la propria attività lavorativa o mantenere le stesse mansioni o lo stesso numero di ore lavorative.
Inoltre i pazienti con AR hanno un elevato rischio di progressivo peggioramento della funzionalità articolare nel corso degli anni. Le principali limitazioni funzionali sono dovute al dolore, alla riduzione della motilità articolare, alla ipotrofia muscolare, alla riduzione della resistenza e capacità aerobica che spesso si associano anche motivazioni di tipo psicologico con ansia e depressione, che compromettono ulteriormente la capacità di affrontare le comuni attività quotidiane.
L’attività fisica è considerata sempre di più una terapia di supporto a quella farmacologica per l’AR, utile nel migliorare lo stato di salute dei pazienti, nel rallentare il danno e nel favorire il recupero della disabilità. Ma nonostante i benefici dimostrati, revisioni sistematiche hanno rivelato che i livelli di attività fisica sono più bassi in questi soggetti, ovvero inferiori alle raccomandazioni e linee guida nazionali, descrivendo che solo 1 su 3 dei pazienti affetti da Artrite Reumatoide che partecipa ad attività fisiche regolari.
Sull’efficacia dei diversi tipi di esercizio fisico si continua ancora a discutere. Fino a poco tempo fa si è cercato di preferire attività sportive che non gravassero eccessivamente sulle articolazioni, come attività in acqua, proprio per evitare peggioramenti o acutizzazioni della malattia.
Recentemente invece, si sta riscoprendo un interesse sempre maggiore anche per quelle attività ad elevata attivazione posturale o articolare, in cui il peso corporeo non viene alleggerito o neutralizzato, che stanno dimostrando di avere efficacia maggiore nel contrastare gli effetti negativi dell’artrite reumatoide.
L’esercizio fisico regolare e condotto in modo appropriato, sul lungo termine, rafforza le articolazioni, contrasta la perdita di massa muscolare, diminuisce la perdita di massa ossea e può essere utile nel controllo della sintomatologia dolorosa.
E’ importante che il paziente artritico riceva informazioni specifiche sulle tipologie di esercizi più adatte, quindi sulla loro intensità e frequenza, e su eventuali dolori o fastidi che possono essere correlati alla pratica dell’attività sportiva. La conoscenza di queste nozioni e la consapevolezza dell’effetto terapeutico dell’attività fisica, aiutano ad aumentare l’aderenza del malato al programma di allenamento amplificando i benefici.
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