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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03262015-141502


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
UGGERI, ANNA
URN
etd-03262015-141502
Titolo
Prestazioni di navigazione oceanica di Berte Maggiori atlantiche, dislocate in alto mare.
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
CONSERVAZIONE ED EVOLUZIONE
Relatori
relatore Prof. Luschi, Paolo
Parole chiave
  • sosta
  • berte
  • giorno
  • notte
  • velocità
  • vento
Data inizio appello
13/04/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
La Berta maggiore Atlantica (Calonectris borealis) è una specie pelagica tipica dell'Atlantico, che trascorre gran parte della propria vita in mare aperto e torna sulla terraferma solo per nidificare.

Nel presente studio sono stati elaborati in modo più approfondito i dati provenienti da un precedente esperimento di dislocamento sulle berte maggiori dell'isola di Faial (Azzorre), analizzando in particolare il comportamento spaziale di 11 berte dislocate, di cui 6 appartenenti al gruppo di controllo e 5 al gruppo trattato magneticamente. Tutte queste berte erano state equipaggiate con data logger GPS, grazie ai quali le rotte tenute dopo il rilascio sono state ricostruite con alta precisione spaziale e temporale, consentendo quindi un'ulteriore analisi per studiare in dettaglio le prestazioni di navigazione esibite durante il loro viaggio di Homing.
In particolare, si è valutato se l'applicazione dei magneti ha provocato qualche effetto sulle prestazioni delle berte trattate magneticamente, ad esempio impedendo loro di usare la propria bussola magnetica che viene impiegata soprattutto di notte.
Per fare ciò, i dati ottenuti tramite il GPS sono stati filtrati per eliminare localizzazioni con valori sbagliati dovuti ad errori del GPS stesso. Successivamente sono stati identificati i tratti di rotta tenuti durante il giorno e di notte utilizzando come riferimento le informazioni del crepuscolo nautico. In questo modo è stato possibile visualizzare le rotte, utilizzando il programma di gestione dati Gis Qgis, evidenziando con colori diversi i tratti di rotta tenuti di giorno e di notte dalle berte. E' stata calcolata la velocità media per ciascuna berta tenuta sia di giorno che di notte. Sono state identificate le soste prolungate compiute durante il viaggio ed è stata calcolata la percentuale di tempo trascorso in sosta sia di giorno che di notte. I dati ottenuti sono stati successivamente confrontati per vedere se erano presenti differenze, tra il giorno e la notte, sia all'interno dello stesso gruppo che tra i due gruppi differenti.

Oltre a ciò, è stata valutata l'influenza del vento sui movimenti delle berte dislocate, impiegando dati derivanti da remote sensing satellitare sulla direzione e intensità dei venti presenti lungo la rotta e misurando l'angolo tra la direzione di volo delle berte e il vento stesso.
I risultati ottenuti evidenziano che gli individui appartenenti ad entrambi i gruppi di studio tengono velocità più basse durante la notte indicando quindi un'influenza del fattore giorno/notte. Non è stata evidenziata, invece, alcuna influenza del trattamento magnetico, indicando che le berte non si sono affidate esclusivamente ad informazioni geomagnetiche ma si sono affidate ad altre bussole, non solo quella magnetica, durante il tratto notturno della rotta.
Inoltre dall'analisi dell'influenza del vento sulle berte è stata evidenziata la tendenza a tenersi il vento di traverso e quando possibile in coda.
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