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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-03262015-135307


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
VENUTI, VALERIA
URN
etd-03262015-135307
Titolo
Bologna tra fascismo e arte. I Littoriali della Cultura e dell'Arte e il caso di "Architrave".
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Prof. Patti, Mattia
correlatore Dott.ssa Martini, Vanessa
Parole chiave
  • Littoriali
  • GUF
  • Francesco Arcangeli
  • Fascismo
  • Architrave
Data inizio appello
13/04/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Questo lavoro nasce con l’intento di fare luce sul caso di «Architrave» Mensile di politica letteratura e arte del Gruppo Universitario Fascista di Bologna, pubblicato tra il 1940 e il 1943. Partendo da un’ampia ricognizione sulla storia e formazione dei Gruppi Universitari Fascisti e sulla riflessione intorno alle generazioni nate e cresciute durante gli anni del regime, si passa all’esame della formula dei Littoriali della Cultura e dell’Arte e dunque, nello specifico, al caso bolognese. L’approccio di questo lavoro non è critico, si limita ad esporre i fatti e a ricostruirli per dare un’idea, quanto più ampia e completa, sulle vicende che portarono alla nascita della rivista. L’ultima parte del lavoro è incentrata sulla critica d’arte presente nelle pagine del giornale universitario, al quale collaborarono quelli che allora erano giovani studenti e professori, ma che poi divennero grandi nomi nel campo dell’arte. Mi riferisco, solo per citarne alcuni, a: Francesco Arcangeli, Virgilio Guidi, Pompilio Mandelli, Nino Bertocchi, Luigi Bartolini. Il 1940 è un anno cruciale per l’Università di Bologna: è l’anno che vede l’ateneo emiliano impegnato nella celebrazione dei Littoriali della Cultura e dell’Arte – 25 aprile al 6 maggio – e nell’allestimento della Mostra d’Arte presso lo stadio del Littoriale, che vede i primi effetti delle Leggi razziali, mentre si mettono in sicura i principali monumenti cittadini in vista dell’imminente entrata in guerra dell’Italia. «Architrave», che si avvia seguendo le direttive di Roberto Mazzetti, nel corso di tre anni avrà una storia travagliata che la vedrà cambiare direzione redazionale per ben quattro volte. Lo studio è stato condotto attraverso la lettura dei periodici del tempo e lo studio di documenti d’archivio reperiti tra l’Archivio Centrale di Stato di Roma e archivi e biblioteche del capoluogo emiliano, oltre al prezioso sussidio offerto dalla consultazione del carteggio del Fondo Mazzetti e dell’Annuario dell’Università di Bologna (tra gli anni 1939 e 1941). Diventa così possibile dare un’inquadratura d’insieme più nitida sulla vicenda che caratterizzò la vita della rivista, con attenzione particolare alle arti figurative e all’analisi degli articoli in essa pubblicati da Francesco Arcangeli.
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