Thesis etd-03262013-123436 |
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Thesis type
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Author
TANI, FRANCO
URN
etd-03262013-123436
Thesis title
Mario Bertini, scultore pisano.
Department
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Course of study
CONSERVAZIONE DEI BENI CULTURALI
Supervisors
relatore Prof. Tosi, Alessandro
Keywords
- Bertini
- Franco
- Mario
- pisano
- scultore
- Tani
Graduation session start date
22/04/2013
Availability
Full
Summary
L’idea iniziale alla base del presente lavoro, era quella di colmare la mancanza di un catalogo completo dell’opera di Mario Bertini, importante artista pisano del ‘900. Fin dagli inizi della ricerca, tuttavia, si è reso evidente che riuscire a realizzare una raccolta completa ed esaustiva dell’attività artistica dello scultore sarebbe stato un lavoro assai complesso lungo, vista l’enorme produzione d’opere d’arte realizzate nell’arco della sua lunga esistenza. Temendo, quindi, di non riuscire a fornire una visione approfondita di tutti i settori in cui Bertini ha espresso la propria vena creativa, si è deciso di dedicare gran parte della ricerca all’ambito delle opere di committenza ecclesiastica, in quanto, oltre che molto interessanti da un punto di vista iconografico, attraverso tali opere, i cui soggetti, spesso, si ripetono, è possibile tracciare una linea evolutiva della sua espressione artistica.
Esaminando, a titolo d’esempio, le Vie Crucis da lui realizzate, si può notare come, dalle prime rappresentazioni molto dettagliate delle stazioni, con il tempo l’artista abbia semplificato e ridotto all’essenziale gli elementi descrittivi fino a lasciare solo quelli indispensabili da un punto di vista iconografico, cercando così di far convergere l’attenzione, in maniera quasi esclusiva, sulla forza emotiva dei volti dei soggetti rappresentati.
Tuttavia, dopo avere narrato gli eventi salienti della vita del Bertini, così come descritti dai familiari e dalle sue agende annuali, nel tentativo di fornire una visione più completa dell’artista e della sua produzione i primi capitoli di questo lavoro sono stati dedicati ad illustrare brevemente le sue opere giovanili (cap. 2), la sua produzione come disegnatore (cap. 3), le opere da lui realizzate su committenza privata (cap. 4), ed in modo particolare le opere funerarie (cap. 5), e le più significative della sua produzione medaglistica (cap. 6) dove eccelse così tanto da ricevere molteplici committenze sia a livello locale che in tutta Italia. Tutto questo ci aiuterà a inquadrare meglio un artista poliedrico quale fu Mario Bertini.
Dopo questi accenni, si è passati allo studio approfondito delle opere realizzate per le chiese pisane e per quelle delle località limitrofe. Le chiese sono state analizzate seguendo un ordine cronologico rispetto alla data dell’opera realizzata dal Bertini. Le opere sono state studiate tenendo conto sia dell’aspetto iconografico che di quello iconologico, dei materiali usati e dell’anno in cui queste sono state realizzate. Per le opere che non è stato possibile ricondurre direttamente ad una cronologia generale si è fatto ricorso ai seguenti strumenti alternativi di datazione: un breve manoscritto dell’autore, conservato nell’archivio Bertini (VA-3), nel quale sono elencati alcuni dei suoi lavori con la relativa datazione; le agende annuali dove il Bertini annotava gli impegni presi con i vari committenti, i materiali necessari per eseguire le opere e i vari stadi di avanzamento dei lavori; i preventivi di spesa inerenti i lavori da eseguire e le fatture relative ai pagamenti delle opere finite; gli eventuali articoli dei quotidiani locali. Nei casi in cui, tuttavia, non è stato proprio possibile risalire ad una data ragionevolmente certa, è stata attribuita all’opera una ipotetica data sulla base dell’analisi stilistica e formale.
Esaminando, a titolo d’esempio, le Vie Crucis da lui realizzate, si può notare come, dalle prime rappresentazioni molto dettagliate delle stazioni, con il tempo l’artista abbia semplificato e ridotto all’essenziale gli elementi descrittivi fino a lasciare solo quelli indispensabili da un punto di vista iconografico, cercando così di far convergere l’attenzione, in maniera quasi esclusiva, sulla forza emotiva dei volti dei soggetti rappresentati.
Tuttavia, dopo avere narrato gli eventi salienti della vita del Bertini, così come descritti dai familiari e dalle sue agende annuali, nel tentativo di fornire una visione più completa dell’artista e della sua produzione i primi capitoli di questo lavoro sono stati dedicati ad illustrare brevemente le sue opere giovanili (cap. 2), la sua produzione come disegnatore (cap. 3), le opere da lui realizzate su committenza privata (cap. 4), ed in modo particolare le opere funerarie (cap. 5), e le più significative della sua produzione medaglistica (cap. 6) dove eccelse così tanto da ricevere molteplici committenze sia a livello locale che in tutta Italia. Tutto questo ci aiuterà a inquadrare meglio un artista poliedrico quale fu Mario Bertini.
Dopo questi accenni, si è passati allo studio approfondito delle opere realizzate per le chiese pisane e per quelle delle località limitrofe. Le chiese sono state analizzate seguendo un ordine cronologico rispetto alla data dell’opera realizzata dal Bertini. Le opere sono state studiate tenendo conto sia dell’aspetto iconografico che di quello iconologico, dei materiali usati e dell’anno in cui queste sono state realizzate. Per le opere che non è stato possibile ricondurre direttamente ad una cronologia generale si è fatto ricorso ai seguenti strumenti alternativi di datazione: un breve manoscritto dell’autore, conservato nell’archivio Bertini (VA-3), nel quale sono elencati alcuni dei suoi lavori con la relativa datazione; le agende annuali dove il Bertini annotava gli impegni presi con i vari committenti, i materiali necessari per eseguire le opere e i vari stadi di avanzamento dei lavori; i preventivi di spesa inerenti i lavori da eseguire e le fatture relative ai pagamenti delle opere finite; gli eventuali articoli dei quotidiani locali. Nei casi in cui, tuttavia, non è stato proprio possibile risalire ad una data ragionevolmente certa, è stata attribuita all’opera una ipotetica data sulla base dell’analisi stilistica e formale.
File
Nome file | Dimensione |
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Tesi_Tani.pdf | 57.48 Mb |
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