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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03262013-111016


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC5
Autore
MAURIZI, SILVIA
URN
etd-03262013-111016
Titolo
LO SCAFFOLD INDOLICO QUALE STRUTTURA PRIVILEGIATA NELLO SVILUPPO DI FARMACI
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
FARMACIA
Relatori
relatore Dott.ssa Salerno, Silvia
relatore Dott.ssa Taliani, Sabrina
Parole chiave
  • medicinal chemistry
  • scaffold indolico
  • struttura privilegiata
Data inizio appello
17/04/2013
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
17/04/2053
Riassunto
Il termine 'struttura privilegiata' è stato introdotto nella chimica farmaceutica da Evans alla fine del 1980, per definire strutture in grado di fornire ligandi utili per una vasta gamma di recettori: la modifica razionale di tali strutture rappresenta un valido approccio per la progettazione di nuovi agonisti ed antagonisti recettoriali. In questi ultimi anni svariate strutture sono state classificate quali “strutture privilegiate”, tra cui: l' 1,4-benzodiazepin-2-one, il bifenile, la 1,4-diidropiridina, la piperidina 4-sostituita e l’indolo. Derivati contenenti questi scaffold sono stati sintetizzati e valutati per la loro attività nei confronti di diversi recettori, portando all’identificazione di numerosi composti biologicamente attivi.
Lo scaffold indolico rappresenta probabilmente una delle più importanti subunità strutturali utili per la progettazione di nuovi farmaci. La dimostrazione che molti alcaloidi contengono questo tipo di nucleo, il riconoscere l’importanza dell’amminoacido triptofano nell’alimentazione umana come costituente strutturale di molte proteine e precursore biosintetico del neurotrasmettitore serotonina, e la scoperta di ormoni naturali a struttura indolica, hanno stimolato un'intensa ricerca sulla chimica dell’indolo: sono stati studiati molti derivati naturali e sintetici che contengono lo scaffold indolico e sono stati valutati per la loro attività biologica, come agonisti e antagonisti dei recettori accoppiati a proteina G, come inibitori enzimatici e bloccanti dei recettori canale.
In effetti la struttura indolica si ritrova in una grande varietà di ligandi recettoriali, utili come farmaci o da utilizzare come sonde farmacologiche, in molti inibitori enzimatici e modulatori recettoriali, confermando tale struttura come “effettivamente privilegiata”.
Appare dunque evidente che lo scaffold dell’indolo è diventato un importante punto di partenza per l’ottimizzazione di farmaci che agiscono su vari sottotipi recettoriali.
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