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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03252022-120035


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SINIGAGLIA, STEFANO
URN
etd-03252022-120035
Titolo
Dottrina di impiego del missile Aster nella Ballistic Missile Defence
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE MARITTIME E NAVALI
Relatori
relatore Cottini, Giordano
Parole chiave
  • alleanza atlantica
  • ballistic missile defence
  • cooperazione
  • difesa anti-balistica
  • foot-print
  • futuro
  • intercetto
  • KOA
  • minaccia
  • missile aster
  • scenario operativo
  • traiettoria
  • unità navale
Data inizio appello
07/04/2022
Consultabilità
Completa
Riassunto
Sin dalla loro introduzione nello scenario operativo nel 1944, i missili balistici hanno rappresentato un vero e proprio game changer capace di svincolare le azioni offensive in profondità nel territorio avversario dal difficile requisito di conquistare la superiorità aerea.
Una definizione delle minacce balistiche che passi attraverso l’impiego di dimostrazioni matematiche e grafici atti ad evidenziare le problematiche connesse all’intercetto di un vettore così veloce a distanze elevate è, a mio avviso, indispensabile per comprendere come i missili balistici rappresentino un target sfidante specie per le unità navali. Nell’analisi che porterò avanti nel corso dell’intero elaborato non guarderò tuttavia a queste esclusivamente come bersaglio di vettori balistici dalle caratteristiche innovative rispetto alla dottrina tradizionalmente percepita; negli ultimi anni infatti, le principali Marine occidentali hanno avvertito la necessità di installare sistemi di difesa antimissile proprio a bordo delle piattaforme navali.
Lo studio di un adeguato mezzo di difesa e contrasto verso la minaccia balistica rientra di fatto nella filosofia di sviluppo del missile Aster di MBDA che porterà nel futuro prossimo alla realizzazione del progetto Aster 30 Block 1 NT. Servendomi della ricostruzione di quattro differenti scenari operativi, cercherò di proporre sotto profili differenti il reale significato dell’acquisizione della capacità anti-balistica da parte di alcune unità della flotta:
• Autodifesa dell’unità navale e/o difesa di navi consorti da attacchi di Anti-Ship Ballistic Missiles;
• Difesa di truppe in fase di sbarco e supporto all’evacuazione di truppe e/o civili da un’area di crisi;
• Difesa temporanea di assets strategici collocati sul territorio nazionale;
• Gruppo di unità navali con missione BMD impiegate in azione di patrollig con capacità di difesa di un’area significativamente estesa.
Se un crescente numero di esercitazioni sta certamente alla base della preparazione degli equipaggi della Marina Militare Italiana al contrasto della minaccia balistica, resta insoluta la più grande e complessa problematica di doversi limitare ad impiegare scenari sintetici per questa tipologia di attività addestrativa. Verrà pertanto eviscerata la problematica di implementare un tipico scenario esercitativo in cui realizzare la difesa e l’intercetto di un vettore balistico, con la presentazione di proposta alternativa che permetta alla Marina Militare Italiana di costruire il primo building block di una capacità anti-missile efficace non solo verso i tradizionali avversari statuali, ma anche verso i nuovi attori del panorama strategico contemporaneo.
Nella necessità di dimostrare a livello internazionale l’acquisizione di un know-how adeguato da parte delle Unità Navali della Marina Militare Italiana nella Ballistic Missile Defence, proporrò una visione alternativa ai tradizionali scenari sintetici su cui siamo abituati ad operare, superando in definitiva i limiti che una simile condizione di lavoro impone.

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