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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03252013-191313


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
NICORA, FRANCESCA
URN
etd-03252013-191313
Titolo
Cenni sulla storia dell'ortografia bulgara
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LINGUISTICA
Relatori
relatore Dell'Agata, Giuseppe
controrelatore Romoli, Francesca
Parole chiave
  • lingua bulgara
  • ortografia bulgara
  • slavo-ecclesiastico
  • Văzraždane bulgaro
Data inizio appello
22/04/2013
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
22/04/2053
Riassunto
La questione ortografica della lingua bulgara venne presentata per la prima volta a Brašov, in Romania, dalla “Società filologica” di Vasil Nenovič all’inizio degli anni venti del XIX secolo. Già durante il XVIII secolo si erano gettate le basi per un risveglio culturale e politico dello Stato Bulgaro. Grazie a due figure chiave dell’epoca, Paisij Hilendarski e Sofronij Vračanski, che si fecero portatori del glorioso passato storico della Bulgaria, venne alimentato nell’animo del popolo bulgaro la necessità e soprattutto il desiderio di rendersi indipendente sia politicamente che culturalmente. Ciò accadde il 3 marzo del 1878 con la Liberazione dal giogo ottomano, frutto del cosidetto “Văzraždane bulgaro”, che portò il Paese ad una rinascita politico-culturale.
L’idea di costruire un’ortografia unica andava di pari passo con la ricostruzione della lingua letteraria bulgara. I primi tentativi furono portati avanti dalle prime scuole ortografiche degli anni ’30-’40 dell’800 (la scuola neo-bulgara, slavo-ecclesiatica e slavo-bulgara) secondo due linee principali: la prima legata alla tradizione dell’antico slavo ecclesiastico e favorevole ad un purismo linguistico, la seconda rivolta alla modernizzazione e alle innovazioni linguistiche con la modifica dello stesso alfabeto antico bulgaro. Intorno alla metà del XIX secolo sono stati fatti diversi progetti ortografici dalle nuove scuole di ortografia dell’epoca (la scuola di Plovdiv; la scuola di Tirnovo; il sistema ortografico di Ljuben Karavelov). Le lotte per l’istituzione di un’unica ortografia si intensificarono negli ultimi due decenni del XIX secolo, fino a quando si impose dal 1899 per quattro decenni l’ortografia di Drinov-Ivančev, con un intervallo di due anni, dal 1921 al 1923, nel quale si affermò l’ortografia di Omarčevski, il nuovo ministro della Pubblica Istruzione sotto il governo Stambolijski.
La storia dell’ortografia bulgara è strettamente intrecciata alla vita politica del Paese. Alcune tra le diverse riforme ortografiche furono dettate dalle prepotenze politiche di chi deteneva il potere in quel determinato periodo. Tre o quattro delle varianti ortografiche portavano il nome di ministri al potere in quel determinato periodo storico, segno inconfutabile di come l’introduzione di ogni nuova ortografia in Bulgaria sia stata legata strettamente ai cambiamenti politici.
A quel tempo si usavano contemporaneamente quattro o cinque varianti ortografiche e delle questioni ortografiche se ne discuteva sempre più animatamente.
Solo con l’ortografia del Fronte Patriottico nel 1945 si raggiungerà una soluzione definitiva con l’introduzione di quello che continuerà ad essere fino ai nostri giorni l’alfabeto della lingua bulgara.
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