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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03242021-150802


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
GREGORI, FRANCESCO
URN
etd-03242021-150802
Titolo
Sindrome TakoTsubo: aspetti fisiopatologici e valutazione clinica a medio termine
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Petronio, Anna Sonia
correlatore Dott. Spontoni, Paolo
Parole chiave
  • sesso femminile
  • stress psico-fisico
  • ventricolografia
  • coronarografia
  • sindrome takotsubo
Data inizio appello
13/04/2021
Consultabilità
Completa
Riassunto
La Sindrome TakoTsubo (TTS) è una patologia caratterizzata da una disfunzione sistolica ventricolare transitoria e reversibile. L’aspetto tipico, ma non esclusivo, che il ventricolo sinistro assume in questa patologia è quello di una dilatazione balloniforme a seguito di una ipo/acinesia dei segmenti mediodistali e apicali, ed una compensatoria ipercinesia dei segmenti basali; tale aspetto è storicamente legato al nome “TakoTsubo” che deriva dal termine che in giapponese significa “trappola per polpi”. Interessa prevalentemente pazienti di sesso femminile in età post-menopausale, con un evento stressante che frequentemente precede la fase acuta.
La TTS si presenta con segni e sintomi molto simili ad una sindrome coronarica acuta e necessita di metodiche invasive come la coronarografia e la ventricolografia per confermarne la diagnosi. Nella maggior parte dei casi la coronarografia mostra un albero coronarico indenne da stenosi, tuttavia può essere presente una concomitante lesione coronarica: in questo caso le alterazioni di motilità di parete eccedono il territorio di distribuzione del ramo coronarico malato. La TTS rimane ad oggi una patologia enigmatica sotto molti punti di vista, con una prevalenza sottostimata, e caratterizzata da una patogenesi non ancora completamente chiarita.
Scopo dello studio: questo studio si propone di descrivere e riportare la casistica dei pazienti con Sindrome TakoTsubo studiati presso il Laboratorio di Emodinamica dell’Ospedale di Cisanello dall’anno 2016 al 2021 e di valutarne l’outcome clinico-strumentale in follow-up a medio termine.
Materiali, Metodi e Risultati: la popolazione selezionata è di 64 pazienti, 59 donne (92,2% del campione) e 5 uomini (7,8% del campione). L’età media è di 71±10 anni. L’incidenza annua è di circa 1 caso al mese, con un picco nei mesi estivi (40,62% delle diagnosi).
I pazienti sono stati inizialmente valutati dal punto di vista clinico-anamnestico attraverso un’indagine retrospettiva delle cartelle cliniche, inserendo successivamente esami strumentali quali ECG, Ecocardiografia, Coronarografia e Ventricolografia. Esame obiettivo, ECG ed Ecocardiografia sono stati successivamente ripetuti a 3 e 12 mesi di follow-up durante le visite di controllo.
La popolazione studiata presenta una elevata prevalenza di fattori di rischio cardiovascolare.
Nel 50% dei casi viene identificato un trigger fisico e nel 26,56% un trigger emotivo precedente alla fase acuta. C’è un 23,44% dei casi che esordisce senza un apparente trigger.
L’ECG mostra un sopraslivellamento del tratto ST nel 43,75% dei pazienti, il 12,5% un sottoslivellamento del tratto ST, il 56,25% onde T negative ed il 9,37% un BBSx. Il QTc risulta prolungato nel 15,62% dei pazienti. Le medesime valutazioni strumentali, effettuate a tre mesi dalla dimissione, mostrano una scomparsa di queste alterazioni elettrocardiografiche.
La valutazione dei pazienti secondo le classi NYHA mostra una media di 1,65±0,98 all’ammissione, con valori medi che migliorano già a 3 mesi dalla dimissione (1,43±0,85) ed ulteriormente a 12 mesi (1,27±0,72);
I risultati della ventricolografia mostrano un 73,44% di diagnosi di forma tipica “Apical Ballooning” ed un 25% di forma medio-ventricolare, 1,56% di forma “Focale”, nella nostra casistica non sono stati registrati casi di forma “Basale” o forme atipiche più rare. Attraverso la coronarografia si evidenzia un albero coronarico indenne da stenosi angiograficamente significative nel 84,37% dei pazienti ed un 15,63% dei pazienti che presenta una almeno una concomitante stenosi coronarica.
Attraverso l’Ecocardiografia è stato possibile valutare vari parametri: si evidenzia una tendenza al rimodellamento inverso del ventricolo sx con riduzione nel tempo di LVEDD, LVESD, LVEDV, LVESV. La frazione di eiezione media è di 39,63±6,44% in fase acuta, 50,75±8,17% in dimissione, 58,78±6,89% a 3 mesi e 59,26±5,67% a 12 mesi di follow-up. La media delle aree di acinesia di parete ventricolare è di 3,59±1,77 in fase acuta, si riduce a 1,57±1,84 in dimissione fino ad azzerarsi a 3 mesi dalla dimissione.
I dati riguardanti la prognosi indicano una mortalità totale ad 1 anno del 12,5%, con la maggior parte dei pazienti deceduti per cause non CV. La mortalità intraospedaliera è del 7,81%, di cui il 20% per cause CV e l’80% per cause non CV.
Il 14,54% dei pazienti dimessi riferisce almeno un evento avverso di lieve-modesta entità durante il primo anno, solo l’1,81% ha avuto una recidiva entro un anno dalla dimissione. Considerando un periodo di follow-up più lungo i pazienti sostanzialmente riferiscono un benessere soggettivo dal punto di vista cardiovascolare e più in generale clinico, documentato anche dalle visite cardiologiche di controllo effettuate nel tempo, con rari eventi avversi di modesta entità. Si segnala un 4,87% di pazienti deceduti a un anno e il 3,3% deceduto a 3 anni dalla dimissione tutti per cause neoplastiche maligne.
Conclusione: la Sindrome TakoTsubo è una patologia a prognosi a medio termine eccellente caratterizzata da un totale e rapido recupero di quella che è una acuta compromissione della funzionalità ventricolare. La quasi totalità dei pazienti presenta un netto miglioramento nel tempo della classe funzionale NYHA, dei parametri ecocardiografici e riferisce una ridotta frequenza di eventi avversi tali da non limitare la vita lavorativa e sociale dei pazienti stessi. È necessario un approccio ragionato e oculato verso questa patologia, atto a non sottovalutare il quadro clinico in fase acuta che può presentarsi accompagnato da numerose comorbidità e complicanze, e caratterizzato da una mortalità intraospedaliera non trascurabile.
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