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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03242015-230341


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
NOBILI, FILIPPO
Indirizzo email
filo.nobalis@gmail.com
URN
etd-03242015-230341
Titolo
Temporalità e sintesi passiva. Genesi correlativa della coscienza in Husserl
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Prof. Ferrarin, Alfredo
Parole chiave
  • coscienza
  • costituzione
  • fenomenologia
  • genesi
  • Husserl
  • intenzionalità
  • sintesi passiva
  • temporalità
Data inizio appello
13/04/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il presente lavoro ha cercato di tracciare all'interno del "mare magnum" dell'opera husserliana un percorso tematico che fosse in grado di render conto della genesi costitutiva della coscienza intenzionale. Si è tentato altresì di rendere manifesto come questa genesi fosse al contempo da intendersi come il progressivo prodursi delle condizioni di possibilità per l'esercizio del metodo fenomenologico. Le tematiche della temporalità e della passività sintetica hanno permesso di rinvenire quella cornice unitaria all'interno della quale condurre il nostro intento analitico secondo un orientamento eminentemente correlativo.

Correlativo in un duplice senso: dal punto di vista fenomenologico della coscienza intenzionale, la quale costituendo il proprio oggetto d'esperienza costituisce al contempo se stessa; dal punto di vista meta-fenomenologico di un metodo d'indagine capace di produrre una problematizzazione progressiva dei propri presupposti e ciò in ragione del concomitante sviluppo evolutivo dell'istanza coscienziale tenuta ad inverarli (flusso di coscienza, Io puro, io monadico, soggettività trascendentale, ecc.)

La presa in considerazione infine di quella che abbiamo definito l'"onda lunga" della genesi correlativa, ossia la concezione husserliana della coscienza quale "costruzione stratificata delle operazioni costitutive" (Hua XI: § 48), ha permesso di situare l'io fenomenologizzante lungo quello stesso piano evolutivo tracciato dalla correlazione fondamentale. Ci è stato pertanto possibile intendere la scienza fenomenologica quale grado più elevato di questo cammino, l'esercizio della sua prassi come fondato sulle stesse disponibilità attualizzate dal suo coincidere - in ultima istanza - col proprio oggetto d'indagine.
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