• mimesis
• desiderio mimetico
• teoria mimetica
• capro espiatorio
• sacrificio arcaico
• menzogna mitica
• verità biblica

La tesi si propone di evidenziare i vari aspetti del pensiero del poliedrico pensatore francese René Girard. Un pensiero che si configura nella sua teoria mimetico-vittimaria. Una teoria che poggia sul presupposto ontologico che nessun uomo è in grado di desiderare autonomamente, ma solo imitando il desiderio dell’altro, che arriva a trasformarsi da modello in rivale. Da qui emergono vari fenomeni di violenza e tensione legati ai rapporti intersoggettivi. La stessa teoria si propone poi di illuminare fenomeni enigmatici e problematici quali il sacrificio arcaico. Il desiderio mimetico coinvolge, infatti, tutta la comunità fino ad arrivare in un processo di escalation in cui tutti si ritrovano vs tutti. Almeno fino a quando la stessa violenza non si scarica su uno solo, il capro espiatorio. Un capro espiatorio innocente, ma percepito da sempre come colpevole. Il sacrificio ripete l’espulsione del colpevole, il mito commemora questa stessa espulsione ponendosi sempre dalla parte dei persecutori. La Passione di Cristo, pur strutturandosi come un rito arcaico, svela la menzogna persecutoria, grazie all’unanimità spezzata dai discepoli, i quali dopo la resurrezione di Cristo si schierano dalla parte delle vittime, raccontando della colpevolezza dei persecutori. Quei persecutori che invece nel mondo mitico si de-responsabilizzavano proiettando la loro stessa violenza in una trascendenza divina.