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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03232024-004844


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
BARATTINI, TOMMASO
URN
etd-03232024-004844
Titolo
Obbligo di vivere o diritto di morire: il quadro normativo del nostro paese attraverso le vicende giurisprudenziali
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Turillazzi, Emanuela
Parole chiave
  • aiuto al suicidio
  • assisted suicide
  • consenso informato
  • consenting murder
  • disposizioni anticipate di trattamento
  • living will
  • omicidio del consenziente
Data inizio appello
15/04/2024
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il presente elaborato si pone come obbiettivo quello di analizzare il diritto alla fine della vita e le possibili scelte che i singoli soggetti possono intraprendere, sviluppando l’analisi in base a quelli che sono i casi che maggiormente hanno attirato l’attenzione e che hanno segnato tappe decisive per l’evoluzione del diritto al confine estremo dell’esistenza. Al fine di inquadrare correttamente l’argomento e distogliere l’attenzione da eventuali errori si è data un significante alla parola EUTANASIA, spesso utilizzata per descrivere fenomeni che ad essa non appartengono. L’analisi impostata prende le mosse da quelle che sono le vicende avvenute negli Stati Uniti d’America, i quali tramite le loro scelte legislative e giurisprudenziali hanno influenzato le opinioni degli altri sistemi giuridici mondiali. L’analisi delle vicende avvenute negli U.S.A. valuta le esperienze dei casi Quinlan e Cruzan che con le loro peculiarità e i travagliati percorsi giudiziari hanno assunto il ruolo di casi scuola. Il secondo step compiuto è stato quello di volgere lo sguardo verso l’esperienza comunitaria europea vagliando i riferimenti più attinenti all’interno di quelle che sono le sue numerose regole e dando prova dell’importanza degli articoli 2 e 8 della CEDU. Si è dedicato anche un passaggio ai principi delineati e affermati nella Convenzione di Oviedo che, pur ricordandone il valore, debbono essere tenuti sempre a mente. Successivamente ci si è occupati delle vicende Pretty, Lambert e del caso Haas, in quest’ultimo caso sottolineando le peculiarità del sistema svizzero, valutando le statuizioni della Corte europea dei diritti dell’uomo che hanno sancito principi a cui tutti gli Stati membri della comunità volgono lo sguardo, nel momento in cui si trovano difronte a situazioni conflittuali che coinvolgono i diritti e le pretese del singolo nei confronti delle istituzioni. Durante l’analisi si è cercato anche di valutare la peculiare situazione dell’area definita come Benelux che tramite la propria normativa ha legalizzato l’eutanasia, nei tre modelli si hanno forti affinità e nello specifico si è analizzata la normativa olandese a fronte delle richieste eutanasiche. A conclusione del primo capitolo si è menzionato il Codice di deontologia medica italiano con le sue trasformazioni e i suoi capisaldi. Il secondo capito analizza nello specifico il nostro ordinamento prendendo le mosse dai principi costituzionali scanditi dagli articoli 2-13-32 Cost. ed i mutamenti che le interpretazioni di tali articoli hanno subito per giungere al significato odierno. Sempre tenendo presente quanto la giurisprudenza sia stata fondamentale anche nel nostro Stato si sono analizzate le vicende giuridiche ed umane di Piergiorgio Welby, Eluana Englaro ed in conclusione la vicenda coinvolgente Marco Cappato e Fabiano Antoniani e da tali vicende si è potuto estrarre principi che sono pietre miliari del diritto nazionale in tema di autodeterminazione e libertà, come la sentenza 242/19 della Corte costituzionale. Il terzo capito principia analizzando la legge numero 219 del 2017 in materia di consenso informato, disposizioni anticipate di trattamento e terapia del dolore in base alla sua importanza fondamentale in materia e per i riferimenti direttamente effettuati ad essa da parte della Corte costituzionale. Si sono poi analizzati quelli che sono i casi di applicazione di tale recente legge e della sentenza “Cappato-Dj Fabo” che ha permesso di esercitare in Italia, seppur a determinate condizioni, il suicidio medicalmente assistito. Ancora una volta si è portata avanti l’analisi tramite i casi giurisprudenziali prescelti (Caso Carboni, Caso “Gloria”, Caso Trentin, ecc…) per giungere all’ultimo caso sottoposto alla Corte suprema che vede coinvolti Cappato-Lalli-Maltese e il requisito c) della sentenza 242/19. In tutta l’analisi si è tenuto conto delle implicazioni delle scelte giurisprudenziali nei confronti delle previsioni contenute negli articoli 579-580 c.p. e di come il dibattito circa la “cintura protettiva” creata dalle due fattispecie sia ancora vivo ed aperto, come nel caso del referendum volto a modificare l’art. 579 c.p., e miri a delineare un nuovo equilibrio tra diritto di vivere e diritto di morire.
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