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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-03232021-105900


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
CORDONI, MARTINA
URN
etd-03232021-105900
Titolo
Il ruolo dell'amputazione interileoaddominale nel paziente ortopedico: risultati clinici e funzionali a breve-medio termine
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Capanna, Rodolfo
correlatore Dott. Andreani, Lorenzo
Parole chiave
  • weber
  • echinococcosi
  • sarcoma
  • oncologia
  • ortopedia
  • amputazione
  • interileoaddominale
  • emipelvectomia esterna
Data inizio appello
13/04/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
13/04/2091
Riassunto
L'amputazione interileoaddominale è una procedura complessa e invalidante che raramente trova spazio in ambito ortopedico. Essa, infatti, rappresenta il livello anatomico più prossimale nella chirurgia demolitiva dell'arto inferiore. Viene riservata a casi estremamente selezionati dove spesso è a rischio la vita stessa del paziente. Con tale denominazione si intende l'asportazione dell'arto inferiore con tutto l'emibacino omolaterale. L'elevata complessità anatomica del bacino e della pelvi, spesso alterata per la presenza di ampie neoformazioni o aberrazioni anatomiche, rende questa procedura di difficile attuazione e da riservare a chirurghi esperti. Storicamente l'emipelvectomia esterna era riservata a casi estremi ed era gravata da un elevato tasso di insuccesso e di mortalità peri-operatoria, in parte dovuta alle patologie dei pazienti ed in parte alle difficoltà tecniche della procedura. Negli anni, con il progredire delle conoscenze scientifiche e con l'implementazione delle terapie di supporto, gli outcomes di questa procedura sono migliorati, sebbene la comparsa di infezioni peri-operatorie e le recidiva di malattia abbiano spesso inficiato negativamente sui risultati a breve e lungo termine. Attualmente l'indicazione viene posta in presenza di neoplasie a partenza dall'osso o dai tessuti molli e localizzate alla radice della coscia o al bacino, la cui resezione conservativa non consenta un margine chirurgico ampio oppure non permetta l'esecuzione di una ricostruzione funzionalmente valida. L'intervento può essere eseguito a scopo palliativo se sono presenti metastasi e, occasionalmente, anche in pazienti non oncologici come nel caso di malattie come osteomieliti, infezioni per-protesiche, ischemie o eventi traumatici che rendano impossibile o non ragionevole la salvaguardia dell'arto. Dal settembre 2018 all'ottobre 2020 sono state eseguite presso l'U.O. di Ortopedia e Traumatologia II Universitaria 12 amputazioni interileoaddominali in pazienti di età compresa tra i 37 e gli 81 anni, per la maggior parte affetti da lesioni neoplastiche; due di questi, invece, erano pazienti non oncologici affetti da Echinococcosi cistica (malattia infettiva) e Sindrome di Klippel-Trenaunay-Weber (malattia congenita vascolare). Ogni paziente è stato valutato clinicamente e tramite indagini strumentali prima e dopo l'operazione e poi durante il follow up. In tutti i casi oncologici sono stati prelevati campioni di tessuto dai margini di resezione per escludere la presenza di tessuto neoplastico; per ogni paziente trattato sono stati valutati e riportati il livello di amputazione (75% dei pazienti trattati con la tecnica classica, mentre soltanto due pazienti con la tecnica del lembo anteriore di coscia e nessun paziente con la tecnica del lembo gluteo sottocutaneo, gravata da un maggior rischio di complicanze rispetto alle prime due), la durata dell'intervento chirurgico, i giorni di degenza in UTI/SUBUTI e in reparto ortopedico, eventuali complicanze e reinterventi ed il numero di sacche di emazie trasfuse per la correzione dell'anemia post operatoria. All'ultimo follow up è stata valutata la capacità di deambulare, la presenza di malattia residua o di recidiva e la funzionalità globale mediante MSTS score of lower limb, BAMS e, per i pazienti con protesi, scala di Houghton. Il 67% dei pazienti trattati è sopravvissuto, mentre la restante percentuale è andata in contro ad exitus per malattia neoplastica (metastatizzazione sistemica o recidiva locale di malattia). Nonostante rappresenti una procedura chirurgica complessa e mutilante, l'amputazione interileoaddominale talvolta rimane l'unica strada percorribile per salvare la vita del paziente; pertanto, nonostante sia da riservare a casi estremamente selezionati, l'emipelvectomia esterna rappresenta una procedura che ha ancora un ruolo in chirurgia ortopedica e che il chirurgo ortopedico dovrebbe conoscere e maneggiare.
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