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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03232012-125338


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione
Autore
LENTI, GAETANA
URN
etd-03232012-125338
Titolo
STUDIO SPERIMENTALE SULL'USO DI UN'APPARECCHIATURA PER SOSPENSIONE LOMBARE PASSIVA NELLA PATOLOGIA MECCANICA DEL RACHIDE LOMBARE
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA FISICA E RIABILITAZIONE
Relatori
relatore Prof.ssa Raffaetà, Gloria
Parole chiave
  • lombalgia
  • sospensione lombare passiva
Data inizio appello
12/04/2012
Consultabilità
Completa
Riassunto
La lombalgia è una delle più diffuse patologie muscolo-scheletriche, infatti, nei paesi industrializzati colpisce fino all’80% dei soggetti almeno una volta nella vita e può persistere per periodi prolungati nel tempo con il rischio di cronicizzazione. Per questo è diventata oggetto di grande attenzione da parte del personale sanitario, sia per quanto riguarda la diagnosi sia per quanto riguarda il trattamento. La lombalgia è una patologia multifattoriale, pertanto non stupisce che clinici e riabilitatori non dispongano di un semplice e sicuro rimedio. La combinazione terapeutica più frequente è la farmacoterapia, la chinesiterapia e le terapie fisiche antalgiche.
Con questa tesi abbiamo voluto verificare la possibilità di ampliare gli schemi terapeutici utilizzati nei pazienti affetti da lombalgia da causa meccanica con l’inserimento di uno strumento che permette la sospensione passiva lombare. A tal scopo abbiamo preso in esame 30 pazienti affetti da questa patologia, e li abbiamo suddivisi in due gruppi, gruppo A e gruppo B. Tutti i pazienti sono stati avviati a trattamento fisioterapico combinato composto da sedute di crenochinesiterapia e sedute di chinesiterapia, ma solo i pazienti del gruppo B alla fine di ogni seduta sono stati sottoposti a trattamento mediante il Myback.
Abbiamo sottoposto i pazienti a valutazione mediante “Scala Analogica Visiva” (VAS) per il sintomo dolore e con Scala Oswestry per le ADL e test di Matthias, prima dell’inizio del trattamento, a fine trattamento ed ad un follow-up di 60 giorni.
La raccolta dei dati così ottenuti ci ha consentito di confrontare i due protocolli riabilitativi consentendoci di chiarire quale possa essere il ruolo della sospensione passiva lombare per questi pazienti, per quanto la nostra esperienza sia riferita ad un campione limitato e pertanto meriti di essere ampliata ed approfondita.


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