Tesi etd-03222024-183954 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
D'ELIA, ANDREA
URN
etd-03222024-183954
Titolo
Integrazione di creatina in soggetti anziani per il trattamento della sarcopenia
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
SCIENZE DELLA NUTRIZIONE UMANA
Relatori
relatore Prof.ssa Giacomelli, Chiara
Parole chiave
- integrazione di creatina
- sarcopenia
- soggetti anziani
Data inizio appello
10/04/2024
Consultabilità
Completa
Riassunto
La creatina è un composto amminoacidico prodotto endogenamente nel corpo umano, principalmente dai reni e dal fegato. Dopo essere stata sintetizzata, viene trasportata soprattutto ai muscoli scheletrici, in cui si trova un pool costituito sia da creatina libera che da fosfocreatina. L’1-2% di questo pool viene giornalmente convertito in creatinina ed escreto, per tale motivo è necessaria un’assunzione esogena giornaliera di creatina attraverso gli alimenti o attraverso l’utilizzo di integratori alimentari. Il suo ruolo metabolico primario è combinarsi con un fosfato organico per formare fosfocreatina attraverso la reazione della creatina chinasi per funzionare da fonte di energia. In questo modo, la creatina contribuisce a mantenere la disponibilità di ATP soprattutto nei muscoli scheletrici durante l’esercizio anaerobico.
L’integrazione di creatina sottoforma di creatina monoidrato in polvere, che è la formula di integrazione più utilizzata per la sua elevata stabilità e solubilità, aumenta le riserve di creatina totale intramuscolare del 20-40%. Il protocollo di integrazione più efficace prevede una fase di carico per 5-7 giorni seguita da una fase di mantenimento giornaliera; tuttavia, anche un dosaggio giornaliero di 3-5 g/die è una strategia ben consolidata in letteratura, e la scelta di uno o dell’altro dipende dagli obiettivi dell’individuo. L’integrazione di creatina comporta benefici ergogenici senza effetti collaterali a breve e a lungo termine, in popolazioni sane e malate, dai neonati agli anziani.
Questi benefici ergogenici della creatina sono dovuti all’aumento della sua concentrazione intramuscolare, che porta ad accelerazione della rigenerazione di ATP, miglioramento delle prestazioni negli esercizi anerobici, come nell’allenamento contro resistenza, maggiore recupero delle prestazioni fisiche e riduzione del danno muscolare e dell’infiammazione post-esercizio, sia in soggetti allenati che non allenati che sedentari. Inoltre, sono state studiate numerose potenziali applicazioni terapeutiche dell’integrazione di creatina, in particolare nelle malattie neurodegenerative, cardiache, tumorali e metaboliche. Tra gli studi più interessanti, si trovano quelli che hanno valutato gli effetti dell’integrazione di creatina nelle popolazioni anziane per il trattamento della sarcopenia.
La sarcopenia è una condizione geriatrica caratterizzata da riduzione della massa e della funzione muscolare associata a diversi esiti negativi per la salute, come fratture, declino funzionale e mortalità, e a diverse comorbilità, tra cui osteoporosi, obesità sarcopenica, cachessia e fragilità. Non esiste una definizione univoca, ma diverse definizioni, tra cui quella dell’EGWSOP del 2018, nonostante la sua elevata prevalenza, che può variare a seconda del contesto, della regione geografica, dell’etnia, del sesso e della definizione utilizzata. Dal punto di vista fisiopatologico, la sarcopenia è una patologia multifattoriale, la cui insorgenza può essere legata ad alterazione della struttura muscolare e/o a riduzione dell’attività muscolare, come cambiamenti ormonali, infiammazione cronica e stress ossidativo associati all’invecchiamento, ma anche fattori genetici e ambientali, alimentazione e stile di vita e malattie croniche.
L’EGWSOP ha definito i criteri diagnostici per la determinazione di sarcopenia. Viene richiesta la co-presenza di bassa massa, forza e prestazione muscolare, valutate mediante iniziale screening e successivi test per la valutazione della funzione muscolare e tecniche per la valutazione della massa muscolare. Oltre all’assenza di una definizione univoca, non esistono terapie approvate per il trattamento della sarcopenia. Tuttavia, l’attività fisica, in particolar modo l’allenamento contro resistenza o la combinazione di questo con altre tipologie di esercizi, e l’alimentazione sono i principali metodi utilizzati per il trattamento della sarcopenia in soggetti anziani.
Oltre all’utilizzo di proteine, leucina, HMB e altri composti, negli ultimi anni è stata evidenziata la capacità dell’integrazione di creatina di essere utilizzata come strategia per la prevenzione e la riduzione della sarcopenia. Teoricamente, la creatina può contrastare diversi parametri alla base della sarcopenia, tra cui la riduzione della massa e della funzione muscolare, attraverso diversi meccanismi. Tra questi ci possono essere l’aumento della forza e della potenza muscolare, del calcio nel reticolo sarcoplasmatico e della sintesi di glicogeno per lo svolgimento di maggiori quantità di lavoro durante l’allenamento. Altri effetti positivi nella condizione di sarcopenia riguardano la potenziale capacità della creatina di agire positivamente sulle vie anaboliche e anticataboliche, sullo stress ossidativo e sull’infiammazione associati all’invecchiamento.
Il fatto che l’integrazione di creatina presenti questi potenziali meccanismi non implica necessariamente che eserciti effetti misurabili su risultati clinicamente significativi. Di conseguenza, in letteratura sono presenti diversi studi, revisioni e metanalisi per valutare l’efficacia di questa strategia nutrizionale sul miglioramento della sarcopenia in soggetti anziani. La maggior parte di queste ricerche si è concentrata sull’integrazione di creatina per l’aumento della massa magra e della funzione muscolare nelle popolazioni anziane, sia utilizzata da sola, senza alcun risultato significativo, che in combinazione con l’allenamento contro resistenza. Quest’ultima strategia produce aumenti statisticamente significativi principalmente sulla massa e sulla forza muscolare dei soggetti anziani; pertanto, se ne raccomanda l’utilizzo in questi individui. Inoltre, sono stati condotti alcuni studi anche sulla combinazione di creatina con altri integratori alimentari, come proteine, CLA, integratori multi-ingrediente e coenzima Q10, senza segnalare nessun beneficio rispetto all’utilizzo della sola creatina. In letteratura sono presenti anche delle ricerche per valutare gli effetti dell’integrazione di creatina sullo stress ossidativo, sull’infiammazione e sulle comorbilità associate all’invecchiamento e alla sarcopenia, ma in questi casi sono necessarie ulteriori ricerche per determinarne l’efficacia.
In conclusione, secondo le evidenze, l’integrazione di leucina è il migliore approccio raccomandato per l’aumento della massa muscolare nei soggetti affetti da sarcopenia. L’integrazione di creatina combinata con l’allenamento contro resistenza potrebbe essere un’interessante strategia per l’aumento della massa e della forza muscolare in soggetti anziani e quindi può essere considerata per il trattamento della sarcopenia. Tuttavia, i risultati sono soggetti a diverse variabili, correlate al protocollo di allenamento, al protocollo di integrazione di creatina e alle risposte individuali all’integrazione di creatina, soprattutto considerando i cambiamenti fisiologici associati all’invecchiamento. Oltre a queste variabili, la maggior parte degli studi è stato svolto su pazienti anziani sani oppure difficilmente presenta distinzioni tra pazienti sarcopenici e pazienti sani. Per tale motivo, queste conclusioni si estendono ai soggetti anziani in senso lato, comprendendo anche la prevenzione e il trattamento della sarcopenia. Sono necessarie ricerche future per approfondire l’efficacia dell’integrazione di creatina per il trattamento di questa condizione.
L’integrazione di creatina sottoforma di creatina monoidrato in polvere, che è la formula di integrazione più utilizzata per la sua elevata stabilità e solubilità, aumenta le riserve di creatina totale intramuscolare del 20-40%. Il protocollo di integrazione più efficace prevede una fase di carico per 5-7 giorni seguita da una fase di mantenimento giornaliera; tuttavia, anche un dosaggio giornaliero di 3-5 g/die è una strategia ben consolidata in letteratura, e la scelta di uno o dell’altro dipende dagli obiettivi dell’individuo. L’integrazione di creatina comporta benefici ergogenici senza effetti collaterali a breve e a lungo termine, in popolazioni sane e malate, dai neonati agli anziani.
Questi benefici ergogenici della creatina sono dovuti all’aumento della sua concentrazione intramuscolare, che porta ad accelerazione della rigenerazione di ATP, miglioramento delle prestazioni negli esercizi anerobici, come nell’allenamento contro resistenza, maggiore recupero delle prestazioni fisiche e riduzione del danno muscolare e dell’infiammazione post-esercizio, sia in soggetti allenati che non allenati che sedentari. Inoltre, sono state studiate numerose potenziali applicazioni terapeutiche dell’integrazione di creatina, in particolare nelle malattie neurodegenerative, cardiache, tumorali e metaboliche. Tra gli studi più interessanti, si trovano quelli che hanno valutato gli effetti dell’integrazione di creatina nelle popolazioni anziane per il trattamento della sarcopenia.
La sarcopenia è una condizione geriatrica caratterizzata da riduzione della massa e della funzione muscolare associata a diversi esiti negativi per la salute, come fratture, declino funzionale e mortalità, e a diverse comorbilità, tra cui osteoporosi, obesità sarcopenica, cachessia e fragilità. Non esiste una definizione univoca, ma diverse definizioni, tra cui quella dell’EGWSOP del 2018, nonostante la sua elevata prevalenza, che può variare a seconda del contesto, della regione geografica, dell’etnia, del sesso e della definizione utilizzata. Dal punto di vista fisiopatologico, la sarcopenia è una patologia multifattoriale, la cui insorgenza può essere legata ad alterazione della struttura muscolare e/o a riduzione dell’attività muscolare, come cambiamenti ormonali, infiammazione cronica e stress ossidativo associati all’invecchiamento, ma anche fattori genetici e ambientali, alimentazione e stile di vita e malattie croniche.
L’EGWSOP ha definito i criteri diagnostici per la determinazione di sarcopenia. Viene richiesta la co-presenza di bassa massa, forza e prestazione muscolare, valutate mediante iniziale screening e successivi test per la valutazione della funzione muscolare e tecniche per la valutazione della massa muscolare. Oltre all’assenza di una definizione univoca, non esistono terapie approvate per il trattamento della sarcopenia. Tuttavia, l’attività fisica, in particolar modo l’allenamento contro resistenza o la combinazione di questo con altre tipologie di esercizi, e l’alimentazione sono i principali metodi utilizzati per il trattamento della sarcopenia in soggetti anziani.
Oltre all’utilizzo di proteine, leucina, HMB e altri composti, negli ultimi anni è stata evidenziata la capacità dell’integrazione di creatina di essere utilizzata come strategia per la prevenzione e la riduzione della sarcopenia. Teoricamente, la creatina può contrastare diversi parametri alla base della sarcopenia, tra cui la riduzione della massa e della funzione muscolare, attraverso diversi meccanismi. Tra questi ci possono essere l’aumento della forza e della potenza muscolare, del calcio nel reticolo sarcoplasmatico e della sintesi di glicogeno per lo svolgimento di maggiori quantità di lavoro durante l’allenamento. Altri effetti positivi nella condizione di sarcopenia riguardano la potenziale capacità della creatina di agire positivamente sulle vie anaboliche e anticataboliche, sullo stress ossidativo e sull’infiammazione associati all’invecchiamento.
Il fatto che l’integrazione di creatina presenti questi potenziali meccanismi non implica necessariamente che eserciti effetti misurabili su risultati clinicamente significativi. Di conseguenza, in letteratura sono presenti diversi studi, revisioni e metanalisi per valutare l’efficacia di questa strategia nutrizionale sul miglioramento della sarcopenia in soggetti anziani. La maggior parte di queste ricerche si è concentrata sull’integrazione di creatina per l’aumento della massa magra e della funzione muscolare nelle popolazioni anziane, sia utilizzata da sola, senza alcun risultato significativo, che in combinazione con l’allenamento contro resistenza. Quest’ultima strategia produce aumenti statisticamente significativi principalmente sulla massa e sulla forza muscolare dei soggetti anziani; pertanto, se ne raccomanda l’utilizzo in questi individui. Inoltre, sono stati condotti alcuni studi anche sulla combinazione di creatina con altri integratori alimentari, come proteine, CLA, integratori multi-ingrediente e coenzima Q10, senza segnalare nessun beneficio rispetto all’utilizzo della sola creatina. In letteratura sono presenti anche delle ricerche per valutare gli effetti dell’integrazione di creatina sullo stress ossidativo, sull’infiammazione e sulle comorbilità associate all’invecchiamento e alla sarcopenia, ma in questi casi sono necessarie ulteriori ricerche per determinarne l’efficacia.
In conclusione, secondo le evidenze, l’integrazione di leucina è il migliore approccio raccomandato per l’aumento della massa muscolare nei soggetti affetti da sarcopenia. L’integrazione di creatina combinata con l’allenamento contro resistenza potrebbe essere un’interessante strategia per l’aumento della massa e della forza muscolare in soggetti anziani e quindi può essere considerata per il trattamento della sarcopenia. Tuttavia, i risultati sono soggetti a diverse variabili, correlate al protocollo di allenamento, al protocollo di integrazione di creatina e alle risposte individuali all’integrazione di creatina, soprattutto considerando i cambiamenti fisiologici associati all’invecchiamento. Oltre a queste variabili, la maggior parte degli studi è stato svolto su pazienti anziani sani oppure difficilmente presenta distinzioni tra pazienti sarcopenici e pazienti sani. Per tale motivo, queste conclusioni si estendono ai soggetti anziani in senso lato, comprendendo anche la prevenzione e il trattamento della sarcopenia. Sono necessarie ricerche future per approfondire l’efficacia dell’integrazione di creatina per il trattamento di questa condizione.
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