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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03222023-101358


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PARRINI, GAIA
URN
etd-03222023-101358
Titolo
Omosessualità femminile nel cinema italiano. Dal cinema di regime alla contemporaneità
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Tognolotti, Chiara
Parole chiave
  • cinema
  • cinema
  • female
  • femminile
  • homosexuality
  • italian
  • italiano
  • omosessualità
Data inizio appello
13/04/2023
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il lesbismo raramente è emerso nel cinema come soggetto positivo e fine a sé stesso. La rappresentazione dell’omosessualità femminile nel cinema italiano comporta lo scontrarsi molte volte con lo stigma dell’omofobia, che sembra attraversare il cinema italiano dal Ventennio ad oggi.
Durante il regime fascista la lesbica sullo schermo e nella vita non esisteva e non doveva esistere, come non esisteva alcuna legge che vietasse l’omosessualità: proibirla significava ammetterne l’esistenza.
Dopo la caduta del fascismo, la censura infatti concedeva il nulla osta soltanto se al lesbismo veniva collegato un messaggio stereotipato di aggressività e virilità o se la lesbica era condannata ad un destino crudele.
Tra gli anni Sessanta e Settanta questo tipo di immagine si declinava in altrettante direzioni: il rapporto lesbico per eccitare l’occhio maschile eterosessuale sullo schermo e fuori, e il saffismo legato inevitabilmente ad una dimensione delittuosa. E questo è quello che è accaduto almeno fino alla fine degli anni Ottanta.
Gli anni Novanta e Duemila hanno visto un piccolo miglioramento: con la nascita di collettivi e movimenti lesbici, che imponevano e chiedevano una propria libertà e visibilità, sembrava esserci una rappresentazione anche sullo schermo più positiva. Ma soltanto apparente, perché la visibilità conquistata rientrava e rientra ancora adesso in un processo di normalizzazione.
Se il cinema mainstream ha mantenuto un’omofobia latente più sottile, una caratterizzazione più positiva e realistica della vita delle lesbiche l’ha data il cinema indipendente, il mondo delle serie tv e soprattutto quello dei Festival. Ma la strada è ancora lunga.
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