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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03222022-232034


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CIABATTINI, SILVIA
URN
etd-03222022-232034
Titolo
La rappresentazione del mondo interiore in Italia dopo Joyce.
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
ITALIANISTICA
Relatori
relatore Prof. Brugnolo, Stefano
controrelatore Prof. Tirinanzi De Medici, Carlo
Parole chiave
  • interiorità
  • flusso
Data inizio appello
14/04/2022
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
L’intento di questo elaborato consiste nell’individuare i fattori che hanno condotto alla disgregazione delle strutture tradizionali del romanzo novecentesco, per poi, successivamente, presentare e analizzare minuziosamente le novità delle diverse tecniche narrative.
Le opere dei narratori che hanno compiuto tale rivoluzione sono diventate il modello di gran parte della narrativa italiana del Novecento. Il riferimento va proprio al romanzo l’Ulisse (1922) dello scrittore irlandese James Joyce: modello e fonte di ispirazione per i successivi romanzieri italiani.
Le innovazioni del romanzo novecentesco possono essere sintetizzate in tal modo: il tempo interiorizzato e la destrutturazione dell’intreccio.
Dopo un primo capitolo introduttivo che ripercorre tali innovazioni tecniche e stilistiche, il secondo capitolo vede protagonista la figura di Italo Svevo con La coscienza di Zeno (1923), per poi volgere l’attenzione, con il terzo capitolo, a due grandi romanzi vincitori di premi letterari, si tratta del Male oscuro (1964) di Giuseppe Berto e Ferito a morte (1961) di Raffaele LaCapria.
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