logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03222022-155922


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BASANISI, GIORGIA
URN
etd-03222022-155922
Titolo
Personaggi della letteratura che rifiutano il lavoro e un ruolo in società
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
ITALIANISTICA
Relatori
relatore Prof. Brugnolo, Stefano
correlatore Prof. Tirinanzi De Medici, Carlo
Parole chiave
  • ambivalence
  • ambivalenza
  • Beckett
  • Brancati
  • Conrad
  • Cossery
  • critica
  • critics
  • Eichendorff
  • Fellini
  • Gončarov
  • Hawthorne
  • Melville
  • Orlando
  • refusal of work
  • rifiuto del lavoro
Data inizio appello
14/04/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/04/2092
Riassunto
Il lavoro si concentra sull'analisi di alcuni personaggi della letteratura che si differenziano dalla società, in quanto rifiutano il lavoro e di ricoprire un ruolo. Infatti, nel momento in cui si è affermata una produttività lavorativa, un superamento tecnico-scientifico-economico, si è sviluppata anche una componente di rifiuto, di critica alla società, visibile nei protagonisti delle seguenti opere: Bartleby lo scrivano (1853) di Melville, Oblomov (1859) di Gončarov, Il negro del "Narciso" (1897) di Conrad, Murphy (1938) di Beckett, Gli anni perduti (1938) di Brancati, I vitelloni (1953) di Fellini, I fannulloni nella valle fertile (1948) di Cossery, Vita di un perdigiorno (1826) di Eichendorff e, infine, il breve racconto Wakefield (1837) di Hawthorne.
Riprendendo le categorie orlandiane (repressione/represso), in questi testi si deve intendere che la componente della repressione è rappresentata dal lavorare e possedere un ruolo attivo in società, mentre quella del represso consiste nel suo opposto, del non lavorare e resistere passivamente alla struttura sociale, e che è incarnata da figure di pigri e di inetti. Dunque, è in rapporto a questi ultimi personaggi anti-funzionali che, in letteratura, si instaura quel meccanismo di ritorno del represso, poiché essa veicola, dietro alla maschera del conformismo, anche istanze avverse all'ordine costituito. Ciò che si è cercato di mostrare è proprio questo "doppio meccanismo" presente all'interno di un testo e riassumibile nella formula "Non / sono io": il lettore o lo spettatore è portato a distanziarsi e, allo stesso tempo, a identificarsi con questi personaggi "fuori norma". L'autore, infatti, è sempre in bilico tra condanna e approvazione.
File